Le donne carnicheDal giugno del 1915 al 1916, gruppi di 15-20 donne partivano dalla Valle del But e del Degano e s’ inerpicavano su per le vette della Alpi carniche. “Camminavano fino a 6 ore in salite ripidissime, spesso con la neve fino alle ginocchia, superando dislivelli di mille metri. Riempivano la gerla, un cesto di vimini intrecciato a forma di cono rovesciato, di granate, cartucce, bombe, e viveri per rifocillare le truppe, e lo indossavano in spalla grazie a due fusti di nocciolo usati come bretelle. Questi zaini, diventati il loro emblema, potevano pesare anche 40 kg e le accompagnavano per tutta la durata del viaggio, fino in vetta e di ritorno a valle, quando li riempivano di biancheria sporca.
Fu anche grazie a queste eroiche donne che si vinse la guerra.Fu chiamata la tregua di Natale.Si era nel dicembre del 1914.
Già nella settimana precedente il Natale, membri delle truppe tedesche e britanniche schierate sui lati opposti del fronte presero a scambiarsi auguri e canzoni dalle rispettive trincee, e occasionalmente singoli individui attraversarono le linee per portare doni ai soldati schierati dall'altro lato; nel corso della vigilia di Natale e del giorno stesso di Natale, un gran numero di soldati provenienti da unità tedesche e britanniche (nonché, in misura minore, da unità francesi) lasciarono spontaneamente le trincee per incontrarsi nella terra di nessuno per fraternizzare, scambiarsi cibo e souvenir. Oltre a celebrare comuni cerimonie religiose e di sepoltura dei caduti, i soldati dei due schieramenti intrattennero rapporti amichevoli tra di loro al punto di organizzare improvvisate partite di calcio:
La tregua non fu un fatto organizzato, né universalmente diffuso: in diverse zone del fronte i combattimenti proseguirono per tutto il giorno di Natale, mentre in altri i due schieramenti negoziarono solo tregue momentanee per seppellire i caduti. Gli episodi di fraternizzazione con il nemico furono giudicati negativamente dagli alti comandi e severamente proibiti per il futuro.