| Le origini di Castellammare di Stabia, in base ad alcuni ritrovamenti, si possono far risalire all' VIII secolo a.C. Data la sua favorevole posizione sul mare, in una zona ricca di acque e con pianure fertili di origine vulcanica, i primi insediamenti si andarono sviluppando in quella che oggi è conosciuta come la collina di Varano. Diverse sono state le dominazioni come quella dei sanniti seguite poi dagli Etruschi e dai Greci. Stabiae venne conquistata da Roma nel 340 a.C. e conobbe un periodo di grande splendore. Intorno alla città fortificata si svilupparono numerose fattorie che, con il passare del tempo, formarono piccoli borghi: questa zona viene ricordata come Ager Stabiano. Stabiae venne dotata anche del palazzo del ministro e di un tempio dedicato ad Ercole che, secondo la tradizione romana, era il fondatore della città. Durante la Guerra sociale Stabiae venne assediata e conquistata da Lucio Cornelio Silla dal quale fu completamente rasa al suolo. Stabiae venne immediatamente ricostruita, ma non più come città fortificata, bensì come luogo di villeggiatura per i ricchi patrizi romani, che costellarono la collina di ville con al proprio interno complessi termali, piscine, palestre e piccoli templi, abbellendole con dipinti che ancora oggi risultano essere tra i più interessanti dell'arte romana. Nel 62 d. C. Stabiae venne devastata da un violento terremoto, ma si riprese immediatamente. Il 25 agosto del 79 d. C. l'eruzione del Vesuvio la fece scomparire sotto una fitta coltre di cenere, lapilli e pomici, insieme a Pompei ed Ercolano. Tra le vittime ci fu anche Plinio il Vecchio, che giunto a Stabiae per osservare più da vicino l'eruzione, morì, molto probabilmente, avvelenato dai gas tossici sulla spiaggia. I sopravvissuti all'eruzione tornarono sui luoghi e diedero inizio alla costruzione di un nuovo villaggio lungo la costa. Questo nuovo villaggio, che viveva soprattutto di pesca e agricoltura, entrò a far parte del Ducato di Sorrento: furono proprio i Sorrentini che costruirono un castello sulla collina nei pressi di Pozzano, per difendere il ducato dalle incursioni barbariche. In questo periodo, intorno all'anno 1000, precisamente nel 1086, si ritrova per la prima volta in un documento il nome del villaggio, ossia Castrum ad Mare, molto probabilmente derivante dal fatto che il castello si trovasse nei pressi, a picco sul mare. Durante il Medioevo Castellammare di Stabia diventò dominio degli Svevi e, successivamente, passò agli Aragonesi, che, oltre all'ingrandimento del porto, costruirono un palazzo reale sulla collina di Quisisana, utilizzato dai reali per i loro soggiorni nel periodo estivo. Ereditata dagli Aragonesi, nel 1541 l'imperatore Carlo V, diede la città in feudo a Ottavio Farnese. L'egemonia dei Farnese durò circa due secoli. Successivamente la città passò sotto il controllo di Carlo di Borbone. Fu questo il periodo di grandi cambiamenti che portò Castellammare di Stabia ad essere una delle città più floride del Regno di Napoli e poi del Regno delle Due Sicilie: nel 1783 furono aperti i primi cantieri navali italiani, e poi ancora l'industria per la fabbricazione di corde, la cosiddetta Corderia, e venne dato il via, nel 1749, a una campagna archeologica che riportò alla luce i resti delle ville romane dell'antica città di Stabiae. L'influsso dei reali e le prime cure termali portarono Castellammare di Stabia ad essere una tappa fondamentale del cosiddetto Grand Tour. Nel 1842 Castellammare di Stabia beneficiò del prolungamento della ferrovia Napoli Portici; questo portò la città ad essere un grosso centro di commercio. Con l'unità d'Italia e un florido momento per lo sviluppo industriale, l'area nord di Castellammare di Stabia ed in particolar modo quella intorno alla ferrovia si riempì di industrie tra cui conservifici, come quello della Cirio, cartiere, pastifici, cantieri metallurgici e diverse industrie meccaniche e tessili. Il nuovo secolo si apre con l'apertura della linea tranviaria che collegava la stazione di Castellammare di Stabia direttamente con Sorrento, attraversando tutta la penisola sorrentina. Sempre in questo periodo la vocazione turistica di Castellammare di Stabia, soprattutto per le sue acque e le loro proprietà curative, raggiunge l'apice. Il dopo guerra dà inizio all'intensificazione del lavoro industriale e all'avvio di importanti novità sul piano turistico, come la costruzione del complesso delle Nuove Terme, all'epoca definite le più moderne d'Europa. La chiesa principale è la concattedrale di Maria Santissima Assunta, i cui lavori di costruzione risalgono al 1587, mentre la solenne consacrazione è avvenuta solamente nel 1893. Tra le 5 Cappelle della Cattedrale vi è quella di San Catello, protettore della città. Nella città stabiese sono presenti quattro santuari. La basilica santuario di Santa Maria di Pozzano, ubicata sull'omonima collina, risalente al XVI secolo; il santuario della Madonna della Libera, risalente al XV secolo; Il santuario del Sacro Cuore, in località Scanzano, realizzato tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo; il santuario di Santa Maria della Sanità, nella frazione di Quisisana, risalente al XVIII secolo. Definita Metropoli delle acque per il suo patrimonio idrologico costituito da ben 28 tipi di acque minerali differenti, divise in solforose, bicarbonato calciche e medio minerali, il termalismo è diventato una delle principali attività economiche della città.
Edited by aurora663 - 27/5/2016, 11:50
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