Le stronzate di Pulcinella

Il Clan Abbruzzese, la 'ndrina degli zingari

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 13/6/2018, 11:48
Avatar

Pulcinella291 Forum

Group:
AMMINISTRAZIONE
Posts:
42,104

Status:


E' una ndrina che opera tra Cassano Ionio e Corigliano calabro in provincia di Cosenza.Sono gli eredi d’un potente ceppo di nomadi. Figli, cugini, amici e amici degli amici del più noto casato di via Popilia, la famiglia Abbruzzese, che all’anagrafe qualche volta diventa Abruzzese (con una sola “b”), qualche altra Bruzzese oppure Bevilacqua.
Emerge nel cosentino alla fine degli anni '90 assaltando furgoni portavolari, e come dice il loro soprannome sono "zingari" di etnia Rom. Una organizzazione che aveva di fatto scalzato i gruppi storici della ndrangheta cosentina acquisendo la leadership nelle attività illecite. Il pentito Franco Bevilacqua fu il primo a raccontare di come li aveva integrati nel sistema criminale della 'ndrangheta calabrese battenzando alcuni come picciotti e assegnando le doti di camorrista e sgarrista. La 'ndrangheta chiedeva in cambio che qualche elemento delle 'ndrine partecipasse agli assalti. Per poter eseguire estorsioni il clan doveva perpetrarle sempre con un italiano, che fino al 1999, anno della morte, era Vittorio Marchio.
Poi dal 1999 e fino al 2001 a causa delle mire espansionistiche del clan degli zingari scoppia una guerra con le 'ndrine di Cosenza. I primi a cadere sono Benito Aldo Chiodo e Francesco Tucci. Gli zingari chiedevano di entrare per affiliazione nella 'ndrangheta ma le famiglie cosentine erano restìe. Di conseguenza il clan degli zingari tentò di coinvolgere le famiglie di Cirò e Corigliano Calabro assassinando Franco Carelli e far ricadere la colpa su Cosenza. La guerra si conclude nel 2001 con l'arresto a Gioiosa Jonica di Franco Bevilacqua che poi si pentì.

franco


Nel 2009 con l'operazione Timpone Rosso vengono arrestati diversi presunti affiliati tra cui il presunto boss Francesco Abruzzese detto "Dentuzzo". Nel 2012 viene condannato all'ergastolo, confermata in appello nel 2014, annullato poi in Cassazione con rinvio della sentenza ed a dicembre 2017 assolvendolo nel nuovo processo d'appello.
Ora si è pentito e pare abbia raccontato come, da “emarginati”, si sono fatti largo tra la criminalità cosentina a colpi di kalashnikov, fino ad arrivare a sedersi con i boss che veramente contavano e contano.
Da allora nessuno ha più osato negare il loro spessore criminale e la partecipazione alle attività delle cosche. Fino a diventare autonomi come “locale”, anche a Cosenza.
Si aspettano altre rivelazioni e per questo che è stato ammesso al programma di protezione dei pentiti, principalmente per confermare gli intrecci tra politica e malavita a Cosenza e non solo per raccontare gli aspetti criminali.

tratto da wikipedia
e da lacchite'.com

 
Web  Top
0 replies since 13/6/2018, 11:48   2812 views
  Share