Tra gli arroganti ci metterei anche questo signore qui :
è Andrea Delmastro attuale sottosegretario alla Giustizia, "un vero mostro di simpatia", che, nonostante la sua datata militanza politica, è da un po' che deve la sua notorietà e la sua ascesa nell'olimpo meloniano, al suo modo di attaccare avversari politici anche tramite contumelie; per informazioni chiedere ad Alfonso Bonafede, Laura Boldrini, Roberto Speranza e buon ultimo Angelo Bonelli, leader dei Verdi.
Forse viene chiamato nei talk televisivi, proprio per questo
Nella maniera piu' assoluta , non mi piace per niente, come non ci aggrada anche la deputata Chiara Colosimo che qualcuno, molto frettolosamente, si è apprestato a chiamare la nuova Meloni.
Anche questa leggiadra signorina appartiene alla folta schiera di parlamentari che ad ogni apparizione televisiva, mi danno la sensazione di essere seguaci non della Meloni, ma del Marchese del Grillo:" mi dispiace ma io sò io e voi non siete un cazzo".
Sulla finezza e la compostezza di questa signora , preferiamo sorvolare.
E veniamo ora agli errori commessi da Giorgia Meloni nei primi 100 giorni Sulle promesse e sulla propaganda fatta dalla Giorgina come il taglio delle accise, il blocco navale, suo grande cavallo di battaglia di cui si sono perse tracce, forse perchè qualcuno gli avrà fatto notare che erano impossibile poterle attuare o perchè si è accorta che una cosa è stare all'opposizione ed un'altra è governare non mi voglio soffermare, voglio solo accennare ad alcuni macroscopici errori che i suoi consiglieri, ma soprattutto i suoi alleati di governo l'hanno indotta a compiere, tipo condoni e cancellazioni cartelle esattoriali.
Comincerei con la manovra bilancio.In un documento lungo 18 pagine la Ragioneria dello Stato ha fatto a pezzi la Legge di Bilancio del governo Meloni. Segnalando la necessità di correggerne ben 44 punti "al fine di evitare oneri privi di copertura finanziaria" Fretta, pressapochismo, ignoranza? Vedete voi.
SULLA LEGGE ANTI-RAVELa Giorgina al grido di "non siamo piu' la repubblica delle banane" annunciava con eccessivo trionfalismo il decreto anti-rave presentato dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, solo che ad appena 48 ore dall’approvazione in Consiglio dei ministri, il provvedimento ha suscitato notevoli perplessità anche tra gli stessi alleati di governo.
Ed anche qui Giorgia Meloni ed i suoi decidono di fare marcia indietro.
Forse rileggendo il testo del decreto qualcuno ha capito che a rischiare di essere punito con il carcere potevano essere puniti qualsiasi manifestazioni pubbliche di intrattenimento o altro. In pratica, viene riscritto totalmente l’articolo 5 del provvedimento.
Fretta, pressapochismo, ignoranza? Vedete voi.
Dietrofront sul PosUn'altra bandierina andata in frantumi è stata quella riguardante il pos.
Per settimane, il dibattito politico è stato monopolizzato dalla norma sulla soglia minima di 60 euro per l’obbligo dei pagamenti elettronici. Ma l’iniziativa, già bocciata dall’opposizione, è naufragata dopo il veto di Bruxelles e tutto si riduce a uno “scherzo”, tanto che Giorgetti si è subito apprestato ad innestare un'altra retromarcia.
Fretta, pressapochismo, ignoranza? Vedete voi.
Con l'invito e con la speranza che la mia adorata Giorgina cominci a pensare solo con la sua testa, mi fermo qui.
