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| Premetto che il presidente della Regione veneta , che considero solo un buon affabulatore, non mi è stato simpatico da quando ad inizio pandemia, per dimostrare l'efficienza della sanità della sua regione , si esibì in una serie di corbellerie interplanetarie. Ve lo ricordate quando in una conferenza stampa disse:“Tutti abbiamo visto i cinesi mangiare topi vivi”? O quando disse che il Veneto non aveva covid perchè loro erano abituati a lavarsi per cui era meglio che il Governo stralciasse Padova, Venezia e Treviso dalla zona rossa? Dopo qualche giorno o addirittura il giorno dopo, non ricordo bene, si appresto' ad affermare :"“Chiudere tutto” ed infine: “Veneti, restate a casa” e dovette chiedere scusa all'ambasciata cinese. Insomma un dietro front degno del miglior Salvini. Ora sono venute fuori della intercettazioni in cui, all'epoca, il caudillo di Godega di Sant'Urbano manifestava la volontà di portare allo schianto il microbiologo Andrea Crisanti solo perchè l'allora professore universitario aveva osato attaccare la Regione Veneta sull'acquisto di una partita di tamponi rapidi che lo stesso considerava non proprio sicuri o del tutto efficaci nei risultati, motivo per cui presentò un esposto in Procura. Azione che fece andare in bestia il presidente veneto che presenterà un contro esposto, con la documentazione di Roberto Regoli, direttore della microbiologia di Treviso incaricato di confermare l'idoneità clinico-scientifica dei tamponi. Dopo essere venuto a conoscenza delle intercettazioni, tramite la trasmissione Report, Andrea Crisanti, ora senatore del Pd, è deciso ad andare a fondo e per questo ha lasciato l'Ateneo: "Voglio essere libero di prendere ogni decisione che mi riguarda nell'ambito dell'inchiesta senza creare imbarazzi all'Ateneo e senza sentirmi condizionato. Chi dei due si schianterà? Staremo a vedere.
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