Le stronzate di Pulcinella

RACCONTIAMO NAPOLI E I NAPOLETANI (usi,costumi,tradizioni di un popolo e di una citta')

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Pulcinella291
view post Posted on 20/5/2008, 18:13 by: Pulcinella291
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SAN GENNARO PER I NAPOLETANI
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San Gennaro è, senza dubbio, una delle figure più famose nel panorama partenopeo e si può tranquillamente affermare che è noto e venerato in tutto il mondo.
La vicenda che vide coinvolto Gennaro, avveniva nella prima metà del III° secolo, in piena persecuzione cristiana da parte di Diocleziano.La vicenda che vide coinvolto Gennaro, avveniva nella prima metà del III° secolo, in piena persecuzione cristiana da parte di Diocleziano.
A quei tempi, Gennaro, vescovo di Benevento si recò a Pozzuoli per fare visita ai fedeli e qui trovò il martirio per ordine del giudice anticristiano Dragonzio. San Gennaro non significa soltanto devozione religiosa nei confronti di un santo prestigioso.
Esso rappresenta anche un punto di riferimento per credenze popolari, moltissime delle quali pure superstizioni.

IL GIOCO DEL LOTTO PER I NAPOLETANI
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Napoli è la città del folklore e del gioco che ha sempre avuto schiere infinite di adepti di ogni estrazione sociale. Basti pensare alla fortuna del lotto, il gioco genovese cinquecentesco, che trapiantato a Napoli ha creato attorno a sé una vera e propria mitologia, una vera filosofia.
Il popolo di Napoli credeva tanto ciecamente che ogni cosa avesse un riferimento nel lotto che il governo era costretto a sospendere le scommesse su fatti di cronaca troppo giocati per non rischiare il fallimento delle casse detto Stato. Gioco basato sul libro della Smorfia (probabilmente da Morfeo, il Dio del sogno) che spiega i sogni e che indica tutti i numeri che corrispondono a personaggi e avvenimenti della vita quotidiana. Ogni napoletano sa che la smorfia è una chiave per tradurre sogni o eventi in numeri da giocare al lotto, e che Smorfia è anche un libro, da consultare per conoscere la chiave.Napoli paese di magia, di superstizioni e numeri ha un forte legame con il gioco del lotto, e sebbene tale gioco si è diffuso tardi nella nostra città, solo nel 1682, Napoli è pur sempre stata considerata la capitale del banco lotto.

Il gioco del lotto è nato a Genova nel 1539 dalle scommesse illegali che si facevano sui novanta nomi dei candidati che sarebbero usciti dalle urne per le elezioni al Senato e da allora nei secoli a seguire è stato fortemente ostacolato dalla Chiesa e dalle autorità governative in quanto ritenuto un gioco pericoloso e immorale. Persino noti personaggi storici lo abolirono, tra cui Vittorio Amedeo II nel 1713 e Giuseppe Garibaldi nel 1860. Ma, successivamente per far fronte alla continua crisi finanziaria il governo decise di legalizzarlo per trarne i dovuti profitti e dal 1817 fu stabilito che le estrazioni avvenissero ogni sabato.

[size=7]IL GIOCO DELLE TRE CARTE[/size
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Chi ha modo di frequentare con assiduità la stazione centrale di Napoli avrà certo notato, almeno una volta, nella limitrofa fermata della metropolitana, un gruppetto di abilissimi esecutori di questo gioco.
Si tratta di una manciata di uomini, per lo più di mezz'età, accalcati intorno a un tavolino.
Dietro al tavolo sta un signore piuttosto anziano, che muove rapidissimo tre tavolette di legno, ciascuna circondata da un elastico nero.
Su una faccia le tavolette sono tutte uguali, sull'altra ciascuna ha incollata una carta da poker, due nere e una rossa.
Dopo che il signore ha mescolato le tavolette, le persone circostanti puntano sotto quale di esse si nasconde quella rossa.
C’ è il compare che cerca di attirare l’attenzione del “fesso” di turno scommettendo sulla carta vincente.
Il compare vince.
Il fesso no.

Edited by Pulcinella291 - 20/6/2009, 03:48
 
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