Le stronzate di Pulcinella

VIZI E DIFETTI E PREGI DI NOI NAPOLETANI, diciamocela tutta

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Pulcinella291
view post Posted on 26/6/2008, 09:09 by: Pulcinella291
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Il Napoletano in fila
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Quando un napoletano deve fare la fila, ha come unico obiettivo quello di raggiungere la meta prima di tutti gli altri .Per far cio', spinge e si intrufola come se fosse la cosa più normale di questo mondo. Il grado di strafottenza che viene raggiunto in queste situazioni, è talmente insopportabile che pu0' addirittura far abbandonare il campo all'altro napoletano che sente di non poter competere. Per comprendere le ragioni di tale comportamento, va pero' detto ,ad onor del vero ,che il povero napoletano, sin dalla più tenera età, riceve un'educazione pedagogica che predilige le capacità inventive e di adattamento più complicate e pittoresche, piuttosto che il sano rispetto delle regole.Egli è educato a cavarsela in qualsiasi situazione agendo in modo più furbo degli altri.

IL Napoletano al funerale
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Di solito arriva verso le 12 entra nella casa del defunto, cominciando a baciare chiunque si trovi tra l'uscio e la camera .A lui non importa se trattasi di semplici conoscenti della persona deceduta, lui li bacia e la frase tipica non è tanto sentite condoglianze , ma "salute a vuie".Finalmente tra baci ed abbracci raggiunge la meta e qui viene il bello.Magari il morto aveva 90 anni , aveva avuto tre infarti, due ictus e la frase tipica che rivolge alla vedova è questa:"o maronna cumma', e comm'è state? nu piezze d'ommo e chella manera!!!Non è raro ascoltare anche : cumma' , scusate , ma che teneve o cumpare?' e la vedova ; niente che teneve , manco 5 mila euro conservati!

IL NAPOLETANO ALLA FERMATA DELL'AUTOBUS
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Di solito è spazientito e comincia' a sbraitare con gli altri aspiranti passeggeri sui minuti di ritardo:" ma tu vide a chiste porta gia' 10 minuti e ritarde"rigurda l'orologio dopo trenta secondi ed i minuti di ritardo passano a 20 e cosi' mano mano.Poi c'è l'immancabile ragionamento socio politico:" sta gente e munnezza, nuie simme nu popolo 'e munnezza , nuie cheste ce meritamme ,je vulesse truva' a Bassolino pe ce ne dicere doie".Finalmente arriva l'autobus e lo spazientito diventa gia' piu' malleabile si rivolge all'utista " e tu a chest'ora vieni?" e l'autista, calmo e serafico, si affaccia dal finestrino " ma pecchè tenevame n'appuntamento io e te?"

Edited by Pulcinella291 - 24/6/2009, 01:30
 
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