| O MOGLIE Mi sorprendi a letto con un ragazzino e, con tono severo, moglie mi sgridi dicendo che un culo ce l'hai anche tu Quante volte Giunone disse la stessa cosa al lascivo Giove! | Ma lui dorme con Ganimede, che non è più un ragazzo Ercole metteva da parte il suo arco e faceva piegare Ila: | credi forse che sua moglie Megara non avesse le chiappe Febo si tormentava per Dafne che lo fuggiva: ma Giacinto, | il giovane spartano, fece spegnere quel fuoco d'amore. | Anche se Briseide, dormendo, gli offriva il fondoschiena, | Achille preferiva l'amichetto dal volto senza peli. | Smettila di dare alle tue cose due nomi maschili: | tu hai due fiche, dammi retta, mogliettina
A LABIENO Se il petto ti radi per bene, e le gambe e le braccia, ed il pene è rasato con ottimo taglio, tutti sanno, Labieno - non sbaglio! - che lo fai per l'amica del cuore. Ma per chi ti depili l'ano questo resta, poi, un arcano
A CANDIDO Soltanto tuoi sono i poderi, Candido, soltanto tuoi i denari, soltanto tuoi i vasi d'oro e di mirra, soltanto tue le anfore di vino massico e di cècubo del tempo di Opimio, e soltanto tuo il senno, e soltanto tuo l'ingegno. Soltanto tue sono tutte queste cose: nè credere che voglia negarlo! ma la moglie, Candido, l'hai in comune con tutti.
LE SCUSE DI MARZIALE ’Pubblico mio, suvvia non deplorare questa poesia trovandola volgare, anche se non la potrebbe declamare un maestro di scuola alle scolare;
ma queste mie rimette da sollazzo, così come un marito ad una moglie non possono piacere senza il cazzo.
D’altronde non si può dir cose audaci senza citare dove le donne danno i baci
Questa e’ la legge del poeta smaliziato: non può piacere se non e’ un po’ sboccato.
Perciò la serietà or deponete
e questi versi sciolti orsù assolvete.
Se poi qualche parola e’ impertinente
non osate castrar le mie canzoni,
che sarebbe l’esatto equivalente
di chi tagli ad un pene i suoi coglioni.
Edited by Pulcinella291 - 5/5/2010, 10:05
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