| La casta levina
La casta Levina, non da meno delle antiche sabine, sebbene più rigida essa stessa del severo marito, mentre nel bagno si rilassa, ora nelle acque del Lucrino, ora d'Averno, e mentre spesso prende un bagno caldo nelle terme di Baia, ecco che cade in amoroso fuoco: pianta il marito e segue un giovanotto: come Penelope a Baia era venuta, come novella Elena partì.
A MARIANO
Chi è, Mariano, cotesto ricciutello, che sempre alla tua sposa sta attaccato? Chi è cotesto ricciutello, che sussurra all'orecchio delicato di tua moglie non so che parole e appoggia sulla sedia il suo gomito destro e anelli fa ruotare in ogni dito e ha le gambe da peli non violate? Non mi rispondi nulla? - Egli sbriga gli affari di mia moglie. - E sì, davvero è un uomo di fiducia e lo mostra proprio nell'aspetto di essere rigido amministratore: Aufidio di Chio non certamente è di lui più solerte. Oh, quanto tu saresti stato degno, o Mariano, degli schiaffi sonori di Latino: sei fatto per succedere a Pannicolo. Sbriga gli affari di tua moglie? Proprio quel ricciutello buono a nulla? Costui non di tua moglie, o Mariano ma fa gli affari tuoi.
A PANNICO Non sai, o Pànnico, perché la tua Gellia abbia d'intorno a sé soltanto eunuchi? Essa vuol soddisfare i suoi capricci, ma non ne vuol saper di partorire.
Edited by Pulcinella291 - 5/5/2010, 10:04
|