Le stronzate di Pulcinella

PENSIERI FIORENTINI e TOSCANI

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pazzopazzo
view post Posted on 7/3/2010, 20:48




Firenze la città dell'arte, va in culo a chi arriva e a chi parte.
Si dice a chi minaccia insistentemente di andarsene, di dare le dimissioni

Guelfo non son, né Ghibellin m'appello, chi mi dà da mangiar tengo per quello.

L'ha visto più soffitti lei d'un imbianchino
Detto di donna che ha giaciuto in innumerevoli letti.

L'è come levassi la sete co ì prosciutto.
intraprendere una strada che sembra veloce ma in realtà lunghissima.

La morte la c'ha a trova' vivi.
'è un 'invito a non ammazzarsi di fatica.

La pesca di' Giunti, acqua fino alle palle e pesci punti

N'i piatto pulito 'un ci si sputa"


Organizziamoci disse quello che facea l'orge
L'aneddoto completo vorrebbe che il tizio in questione dicesse: 'Si fa l'orge si fa l'orge ma poi ni' culo lo piglio sempre io – organizziamoci!'


Pane di Prato, vin di Pomino, potta lucchese e cinci fiorentino.
Detto volgare che riassumerebbe "il meglio della Toscana

Quando Monte Morello c'ha il cappello e Fiesole la cappa, fiorentini arriva l'acqua
Quando Monte Morello c'ha il cappello, fiorentino piglia l'ombrello:

Quando Monte Morello c'ha il cappello e la Calvana la sottana, domani l'è buriana
variante Sestese dei suddetti proverbi

San Gimignano dalle belle torri e dalle belle campane, gli uomini brutti e le donne befane

Senza lilleri un si lallera
Senza i soldi non si fa niente

Siena di tre cose è piena: palio, panforte e puttane
Siena di tre cose tu sei piena: di torri, di campane e di figli di puttane.
Signa maligna, né levaci nuora né metterci figlia; se proprio lo devi fare, metticela ma non ce la levare

Tira di più un pelo di fiha che un carro di bovi oppure Tira più i' filo di una sottana che un carro di buoi della Chiana

T'ha fatto i' guadagno di' Lica
Fare come il Lica, che lo metteva nel culo alla moglie per serbare la fica! / che lo prendeva nel culo per pagarsi la fica

Si narra di tale Lica, garzone in San Frediano, che pare cedesse alle avances omosessuali del proprio padrone in cambio di denaro e che poi spendesse questa cifra nelle case di tolleranza

A Montemurlo chi va sano torna grullo; ma io vengo dal Pantano, vado grullo e torno sano.

Amicizia di grand'uomo e vin di fiasco, la mattina l'è bono e a sera è guasto

Chi ha quattrini da buttar via, tenga l'opre e non ci stia
Chi ha soldi da buttare, chiami lavoranti da fuori e non stia ai campi

Chi ha tutto il suo in un loco, l'ha nel foco.
Chi tiene tutti i suoi averi nello stesso posto, li mette in pericolo
 
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pazzopazzo
view post Posted on 16/3/2010, 13:03




la donna l'è come la sarciccia budello di fori e maiala di dentro

Acqua fino ai hoglioni, e pesci punta

Inghiti la panza, inghitilla di spini e nun dari cunfidenza a li vicini

DONNA CHE DIMENA L' ANCA???......... O E' TROIA O POCO CI MANCA!!!!

Meglio un morto in casa che un Pisano all'uscio

Chi vive sperando, more cacando!

Gli uomini sono come i tegoli: si danno da bere uno all'altro

Aria rossa, piscia o soffia.

Chi t'accarezza più di quel che sòle, o t'ha 'hgannato o 'ngannà ti vole

In avrile al cresce anco al mango del badile

A vorte fa di più 'na bona parola d'una 'ompagnia di sordati.

Bacio di bocca spesso cuor non tocca.

La fin del cavallo bono è la caretta e la fine del tegame è la piletta.

Gallinetta che va per cà, o la becca o l’ha beccà: se la non becca a desco, l’ha mangiato di fresco

 
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pazzopazzo
view post Posted on 17/5/2010, 13:52




Chi 'un ha quattrini 'un abbia voglie

Il sacco voto non stà ritto

Chi t'accarezza più di quel che sòle o t'ha 'ngannato o 'ngannà ti vole

Se volevo lavora' nascevo bove

A vorte fà di più 'na bona parola d'una 'ompagnia di sordati

Fà come l'ova sode, pià cociano e più diventan dure

Anche questa è fatta... disse quello che ammazzò la su' moje

Chi dà e ritoglie, il diavolo lo raccoglie

Fare le cose presto col foco al culo


A goccia a goccia s'incava la pietra
A parole lorde, orecchie sorde.
A tutti i poeti manca un verso.
Acqua cheta vermini mena.
Al cieco non si mostra la strada.
Al pan si guarda prima che s'inforni
Al paragone si conosce l’oro.
Al primo colpo non cade l’albero.
All’entrar ci vuol disegno, all’uscir danari o pegno.
Animo risoluto non ha orecchi.
Bisogna guardar non a quello che entra, ma a quello che esce
Chi ben comincia è a metà dell'opera
Chi ben si guarda, scudo si rende.
Chi di passi n’ha fatti nove, è alla metà del cammino.
Chi è scottato una volta, l'altra vi soffia su
Chi guarda a ogni nuvolo, non fa mai viaggio.
Chi ha cervellièria di vetro non vada a battaglia di sassi.
Chi ha il mestolo in mano fa la minestra a modo suo
Chi ha tempo e tempo aspetta, tempo perde
Chi non consuma non rinnova.
Chi non ha testa abbia gamba.
Chi non piange non ha zuppa.
Chi perde ha sempre torto
Chi poco sa presto parla.
Chi ruba, pecca uno; e chi è rubato, pecca cento.
Chi segue il rospo, cade nel fosso
Chi semina spine, non vada scalzo.
Chi sempre tace, brama la pace.
Chi si loda s'imbroda
Chi vuol dell’acqua chiara, vada alla fonte.
Chi vuol essere stimato, stimi se stesso.
Con l’error d’altri il proprio si conosce.
Cosa fatta capo ha.
Di buone volontà è pien l'inferno
Dì di no, e fa di sì.
Di stoppa non si fa velluto.
Dietro il fumo vien la fiamma.
Dove l’oro parla, la lingua tace.
È meglio camminare che essere spinto.
È meglio un libro corretto che bello
È meglio un moccolo che andare a letto al buio
Fatti un buon nome e piscia a letto e diranno che hai sudato
Fin che dura fa verdura.
Finché uno ha denti in bocca, non sa mai quel che gli tocca
Frà modesto non fu mai priore.
Guardati da matto attizzato, da uomo deliberato, da femmina disperata, da cane che non abbaia, da uomo che non parla, da chi sente due messe la mattina, da giocar danari, da praticar con ladri, da osteria nuova, da puttana vecchia, da far quistione di notte, da opinione di giudici, da dubitazione di medici, da recipe di speziali, da eccetere di notaj, da spacci d'usurai, da lagrime di moglie, da bugie di mercanti, da ladri di casa, da nimico vecchio, da serva ritornata, da furore di popolo, da caval che scappucci (o inciampi), da odio di signori, da compagnia di traditori, da uomo giocatore, da lite con tuo maggiore
I paragoni son tutti odiosi.
I più savi, men sanno.
I ragli dei ciuchi non salgono al cielo
Le preghiere dei cattivi non vengono ascoltate
Il bambino piange per suo bene, e il vecchio pel suo male
Il buon pastore tosa, ma non iscortica
Il fare insegna fare.
Il morbido spacca il muro.
Il passo più difficile è quello dell’uscio.
Il pensare è molto lontano dall’essere.
Il più ciuco è fatto priore.
Il vento non entra mai in luogo di dove non possa uscire.
In bocca chiusa non entran mosche
In tempo di poponi non prestar coltello.
In terra di ciechi chi ha un occhio è signore.
L’acciaio si rompe, e il ferro si piega.
La buona carne fa di molta schiuma.
La natura può più dell’arte.
La pazienza è la virtù dei santi
La pazienza è una buona erba, ma non nasce in tutti gli orti
La troppa gran diligenza spesso diviene negligenza
La va male, quando si chiama a soccorso.
Le cose lunghe diventan serpi.
Loda, commenda, saluta, conforta, offera, proffera, ma non t’obbligare.
L'ultima cosa che si ha da fare è morire
Mal si giudica il cavallo dalla sella
Meglio assolvere un peccatore, che dannare un giusto
Mentre l'erba cresce, muore il cavallo
Mille piacer non vagliono un tormento.
Misura tre volte e taglia una.
Molte cose il tempo cura che la ragion non sana
Nessuno si pentì mai d’aver taciuto.
Non c’è avere che vaglia sapere.
Non credere ciò che odi, non dir ciò che sai.
Non è sempre savio chi non sa esser qualche volta pazzo.
Non entri tra fuso e rocca, chi non vuol esser filato.
Non far ciò che puoi, non spender ciò che hai.
Non ha il palio se non chi corre.
Non metter bocca dove non ti tocca.
Non si può volare senz’ale.
O d'albero o di noce tutti s'ha da aver la croce
Ogni campanile suona le sue campane.
Ogni parola non vuol risposta.
Ogni pazzo è savio quando tace.
Ogni vento non scuote il noce.
Opera fatta, maestro in pozzo.
Parlar senza pensare, è come tirare senza mirare
Parola detta e sasso tirato non fu più suo.
Pensa molto, parla poco e scrivi meno.
Per un bel detto si perde un amico.
Quello che tu vuoi dire in fine, dillo da principio.
Questa ruota sempre gira; chi sta lieto, e chi sospira.
Tante volte al pozzo va la secchia, ch’ella vi lascia il manico o l’orecchia.
Temperanza t’affreni, e prudenza ti meni.
Tutti i nodi vengono al pettine
Un torso di pera cascata è la morte di mille mosche.
Val più un moccolo davanti che una torcia di dietro.
Val più un’oncia di sorte che cento libre di sapere.
Vede più un occhio solo, che cento uniti insieme
 
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pazzopazzo
view post Posted on 19/5/2010, 11:00




Chi tromba solo la su moglie 'un vo' bene nemmeno a su figlioli

quando ir culo è avvezzo ar peto, 'un sta più cheto!

Il livornese mangia l'ovo in culo alla gallina

Un par d'orecchi seccano mille lingue

Facile fa ir finocchio cor culo di vell'altri


A Montemurlo chi va sano torna grullo; ma io vengo dal Pantano, vado grullo e torno sano

A vecchia che mangia pollastrelli, gli vien voglia di carne salata.


Avè la fortuna di don Bastiano, che da priore lo fecion cappellano.

Amare e non essere amato è come pulissi ir culo e non aver caato

Casa fatta e vigna posta, mai si paga quanto costa.

Casa fatta e vigna posta, non si sa quel che la costa.

Casa fatta, possession disfatta.

Cencio dice male di straccio.

Cento scrivani non guardano un fattore, e cento fattori non guardano un contadino.

Chi a molti dà terrore, di molti abbia timore.

Chi affitta il suo podere al vicino, aspetti danno o lite o mal mattino.

Chi affitta sconficca.

Chi affitta sfitta.

Chi alluoga accatta

Chi ara da sera a mane, d'ogni solco perde un pane.

Chi ara il campo innanzi la vernata, avanza di ricolta la brigata.

Chi ara l'uliveto addimanda il frutto.

Chi assai desidera, assidera.

Chi assai pone e non custode, assai tribola e poco gode

Cogli amici non bisogna andar co' se in capo.

Colombo pasciuto, ciliegia amara.

Con la voglia cresce la doglia.

Con ognuno fai un patto, con l'amico fanne quattro.

Con un par di polli, si compra un podere.
 
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pazzopazzo
view post Posted on 16/6/2010, 19:13




Alli zoppi pedate nelli stinchi.
Ama' senz'esse' amato è come pulissi 'r culo senza ave' caato.
A un livornese ci vole cento lire pe' fallo 'omincià e mille pe' fallo smette.
A Livorno, 'r peggio portuale sona 'r violino co' piedi.
vento di ponente acqua fino a 'oglioni e pesci niente
Avete mangiato nei bussoli fino a ieri!
A entra' son zucchini, a usci' son coomeri
Alli storpi rocciate
Botta botta, fio secco!
Bella 'osa arzassi presto, fà un po d'acqua e tornà a letto.
Brutta in viso, e sotto il paradiso.
Bella farda.. e lui? Becco'ontento.
Che passione, avello di ciccia e baciallo di 'artone.
Chi ha potta ha pane chi ha cazzo more di fame.
Chi more puzza e chi vive sgalluzza.
Chi ride 'r venerdì e non ha chierica, sorride 'r sabato e piange la domenia.
Chi c'e l'ha più lungo se lo tira.
Chi un cià vaìni un'abbi voglie.
Chi va ar cesso e un caa bene, tre vorte va e tre vorte viene.
Cinque e cinque pane e torta.
Coscia lunga, taglio fine.
Culo alto, ci fò un salto
Chi lavora e si strapazza malidetta la su razza
Cià più ori leilì della Madonna di Montenero"
Ca'are è facile, ma pigliallo in culo é un lampo.
Cazzo ritto un vò consiglio!!!
Ci so' piu vigili 'he piccioni
Donna 'he dimena l'anca, se un'è puttana poo ci manca.
Di tre cose diffida nella vita: della volpe, del tasso e delle fie col culo basso!
Donna nana tutta tana
Donna alta si ribalta
Dammi un ponce è segna, e se un voi segnà, tientelo a mente
È meglio ave' paura 'e toccanne.
È come leccà la potta co' le mutande.
È 'onti tornano, i vaini no.
È 'un piscio mia co' peli!
È ti ci voglio vedé te a caa con questa guazza!
È facile fa' i finocchi cor culo di quell'altri
È ti danno noia financo le 'arrozze 'he vanno a Montinero
Facile trombà cor pipi ritto.
Facile fa ir finocchio cor culo di vell'altri.
Fra r'culo e la fia c'è un passo di formia.
Fetta di 'ulo co pinoli.
Fa' vaini co' Pisani.
Forza buo passa le cee.
Fà da potta e da culo!
Fai onco ai ba'i ce'i
Fava ritta un vor consigli!
Fritta è bona anco 'na ciabatta!
Gli amici sono 'ome ' fagioli: parlano dietro.
Grassezza mezza bellezza.
Giri più te della ròta de' 'icchi.
Ha preso più schizzi lei ner viso/muso che li scogli di 'alafuria.
Hai caàto fori dar vaso.
Hai mangiato l'ovo n'culo alla gallina.
Hai voglia di bè ova! E... un ti rimetti!
Hai preso 'na popò di fiammata (rossata)!
Hai ma a puppammi la fava!
Hai girato più te della merda ne' tubi
Ha visto piu' schizzi lei degli scogli del romito
Ir bacio è 'na telefanata ar cazzo perché si tenghi pronto
I livornesi sono più ignoranti delle capre di Castellina che si grattano il culo 'olle 'orna
I pisani sono come i fagioli: parlan dietro.
In fatto d'eleganza piscia in culo a tutti
La bella dalle lunghe ciglia: tutti la vogliono e nessuno la piglia.
La donna è come 'r maiale, 'un si butta via nulla.
La fia ci fa, la fia ci sfa.
La testa di sotto 'omanda vella di sopra.
Le novità di questo porto? O piove, o tira vento, o sona a morto.
Le parole le porta via 'r vento, le bicirette i livonesi e i bischeri nessuno.
Le donne sono come le sarcicce: budelle fori, maiale dentro e vanno 'onsumate carde.
L'hai in Domo, come sonà a predìa.
La signora der Cignù, c'ha na fame un ne por più.
Le donne oh so puttane o volano!
Le leggi in Toscana durano una settimana.a Livorno un giorno
La mi figliola piscia su un cinquino!! – Si, ma con l'imbuto (modo di dire)
Levati di li sennò t'arronzo quarche cosa (modo di dire)
La vita è un lampo, la fìa uno schianto e pigliallo'n culo un baleno
Meglio 'n quer corpo lì che 'n fanteria.
Meglio puzzà di merda 'e di povero.
Meglio un morto 'n casa che 'n pisano all'uscio.
Minestra riscardata 'n fu mai bona.
Ma vòi insegnà a babbo a pipà?
Meglio ave' i pantaloni rotti ar culo che un culo rotto ne' pantaloni.
Meglio invidiati 'he compatiti.
Ma te c'hai un ghiné in testa!
Maiale pulito un fu mai grasso.
Meglio lei nuda che te vestito a festa!
Meglio lei a letto che te a chilo!
Mi pai quello che mi caò sull'uscio e poi la rivoleva!
Meglio un culo piatto che un piatto in culo.
Meglio un'acciuga ar mare che un'aragosta al lavoro
Malidetto chi ti coce ir pane (modo di dire)
Meglio 'n culo 'ardo sulla pancia che 'na pancia 'arda sur culo! (fidatevi)
Ni fa come ir cazzo alle vecchie.
Ne per scherzo ne per burla 'ntorno ar culo un ci voglio nulla
O di paglia o di fieno, purché 'r corpo sia pieno.
Ogni bella scarpa doventa 'na ciabatta.
Ogni testa dura trova 'r su' scoglio.
Onesto morì ner casino
 
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pazzopazzo
view post Posted on 4/10/2010, 17:29




Andare (o fare qualcosa) a bischero sciolto: essere in preda a comportamento sconsiderato ed esserne pure contenti. (in pratica, si va dietro all'istinto animale seguendo quello che ci dice il bischero, ovvero il pipi, senza pensarci su)
Avere i' bischero pe' i capo: quando la sensazione di cui sopra dura per più d'un quarto d'ora.
Avere il quarto d'ora del bischero: ovvero un quarto d'ora di pura, considerata stupidità.
Bischeraccio: personaggio bonario, un po' indolente, lento di riflessi.
La ragione l'è de' bischeri: il fiorentino ama il contrasto, la ragione se la vuole guadagnare e quindi diffida di chi troppo facilmente gliela dà.
Meglio puzzar di prete (o di m***) che di bischero: tutto tranne che passar da bischero.
Oscare, 'un fare i' bischero, senno ti mando a scola con la cartella sola e il desinare no: minaccia per prevenire azioni sconsiderate di tutti gli "Oscari" del mondo.
Tra bischeri si annusano: e di conseguenza si associano.
Tre volte bono vol di' bischero: essere troppo buoni rende vulnerabili
Tutte le mattine s'alzano un furbo e un bischero: se s'incontrano l'affare
è fatto: chi trova un bischero trova un tesoro (affaristicamente parlando)

Gennaio: <<chi vuole un buon agliaio lo ponga di gennaio>>. Si consiglia di anticipare la semina, specialmente nel centro nord.
Febbraio: <<per San Valentino fiorisce lo spino>>. Se la stagione è buona nelle siepi più soleggiate si schiudono i primi fiori.
Marzo: <<una rondine non fa primavera>>. Uno dei proverbi più antichi, già ricordato ai tempi di Aristotele e citato anche da Dante nel Convivio.
Aprile: <<terzo (quarto) aprilante quaranta dì durante>>. Questo detto sembra inserirsi nei pronostici riguardo la pioggia. Il numero quaranta era collegato con la pioggia già ai tempi del diluvio universale. Quaranta sono i giorni passati nel deserto dagli ebrei; quaranta i giorni del digiuno di Cristo; i giorni della quaresima, quelli tra la Resurrezione e l'Ascensione e quelli da Natale alla Candelora.
Maggio: <<fava e mela con l'acqua allega>>. Queste due piante hanno necessità di molta freschezza nel terreno al momento dell'allegagione.
Giugno: <<di Maggio ciliege per assaggio, di giugno ciliege a pugno>>.
Luglio: <<se il grappolo è serrato il vino è assicurato>>. Il proverbo descrive come deve presentarsi il grappolo d'uva in questo mese.
Agosto: <<per l'Assunta l'oliva è unta>>. Per il 15 agosto l'oliva ha già preso corpo e all'interno incomincia a formarsi l'olio.
Settembre: <<>>. Questi sono i principali frutti autunnali, che sono in piena maturazione per il mese di settembre.
<<la luna settembrina settte lune si trascina>>
Se piove quando c'è la prima luna nuova di settembre, allora è probabile che piova per le successive sette lune nuove, cosa che è accaduto negli utlimi due anni, 2005 e 2006).

Ottobre: <<di settembre l'uva matura e il fico pendePer San Simone il galletto si fa Cappone>>. Questo è il periodo nel quale si evirano i galletti per avere buoni capponi per le feste di Natale e Capodanno.
Novembre: <<>>. Il freddo aumenta progressivamente e da Santa Caterina (25 novembre) la neve può apparire sui rilievi.
Dicembre: <<natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi>>. Il Natale è la festa della famiglia secondo la tradiziPer Santa Caterina o neve o brinaone e specialmente in quella rurale, va trascorsa in famiglia.
Essere come lo strolago di Brozzi, che conosceva la merda al tasto.
Si dice a chi fa previsioni ovvie. Lo Strolago di Brozzi, al secolo Sesto Caio Baccelli, era un astrologo del XVI secolo ideatore di un lunario per agricoltori, tuttora esistente.

Abbi piuttosto il piccolo per amico, che il grande per nemico.
Al bisogno, si conosce l'amico.
Amicizia e nimistà, non sta ferma in verde età.
Amico certo, si conosce nell'incerto.
Amico di ventura, molto briga e poco dura.
Amico e vino voglion esser vecchi.
Chi più boschi cerca, più lupi trova.
Chi vuole tanti amici, ne provi pochi.
Con ognuno fai un patto, con l'amico fanne quattro.
Dagli amici mi guardi Dio che dai nemici mi guardo io
Di pochi fidati, ma di tutti guardati.
Gi amici son come i fagioli parlano di dietro (spesso sono proprio le persone di cui ci fidiamo che parlano male alle nostre spalle...)
La buona compagnia, è mezzo pane.
La mala compagnia, fa cattivo sangue.
Meglio soli, che male accompagnati.
Meglio una mano, che cento consigli.
Nel latte si conoscon meglio le mosche.
Non c'è miglior specchio, che l'amico vecchio.
Pari con pari, sta bene e dura.
Peggio è l'invidia dell'amico, che l'insidia del nemico.
Poca brigata, vita beata.
Simili co' simili, e impacciati co' tuoi.
Tal guaina, tal coltello.
Tra il cuoco e il canavaccio, non c'è mai nimicizia.
Val più un amico, che cento parenti.
Amore di tarlo, rode i crocifissi.
Amore e tosse non si nascondono.
Amore non conosce misura.
Bacio di bocca, spesso cuor non tocca.
Calcio di stallone, non fa male alla cavalla
Crudeltà consuma amore.
D'amor si tribola, ma non si muore
Di buone armi è armati, chi da donna è amato.
Dove ci son ragazze innamorate, è inutile tener porte serrate.
Dove son corna son quattrini.
I meglio amori, sono gli ultimi.
L'amore è cieco, ma vede da lontano.
L'amor non è bello se non è litigarello.
Quando la fame t'è arrivata al gozzo, abbandoni l'amore e torni al tozzo.
Sdegno d'amante, poco dura
Tanto è l'amore, quanto è l'utile.
Un cavaliere tra due dame fa la figura del salame
Anche le brutte si maritano.
Chi fila e fa filare, buona massaia si fa chiamare.
Chi nasce bella, la non è in tutto povera.
Da una donna a una mucca, ci corre un par di corna.
Donna e popone, beato chi se n'appone.
Donna specchiante, poco filante.
Donne e oche, tienne poche.
Donne, asini e noci, voglion le mani atroci.
Dove donna domina, tutto contamina.
Dov'è la civetta, ci cala sempre qualche uccello.
Femmine e galline, per girellar troppo, si perdono.
Figli, vigne e giardini, guardali dai vicini.
Figliole d'osti e caval di mugnai non te ne impicciare mai
La donna è come la castagna, bella di fori... è dentro la magagna.
Lacrime di donna, fontana di malizia.
Le belle senza dote, trovano più amanti che mariti.
Le buone donne non hanno né occhi, né orecchi.
Le donne e i ragazzi debbon parlare quando piscian le galline
Le donne: purgatorio della borsa, paradiso del corpo, inferno dell'anima.
Le donne dicono sempre il vero, ma non lo dicono tutto intero.
Le donne, pigliano bene le pulci.
Le smarrite si ritrovano, le perdute no.
Non fu mai sì bella scarpa, che non doventi una ciabatta.
Pecore e donne, a casa a buon'ora.
Una febbina da ben, e il pievan che la mantien
Chi beve vino prima della minestra saluta il medico dalla finestra
Chi ha mangia. Chi non ha, s'arrangia
Chi mangia il pesce, caca le lische.
Chi non beve il vino, Dio gli levi l'acqua.
Chi vuol vivere sano e lesto, mangi poco e ceni presto.
Dio mi guardi da chi non beve.
Fame piccola, fame vispa; fame grande, fame trista.
Gallina vecchia fa buon brodo.
Il pan di casa stufa.
Il riso nasce nell’acqua e ha da morire nel vino.
Il vino di casa non imbriaca.
Il vino è la poppa dÈ vecchi.
La pentola è la pace della casa.
Mangia bene e caca forte, e non aver paura della morte.
Mangiare senza bere, murare a secco.
Ne ammazza più la gola che la spada.
Nell’uva son tre vinaccioli: uno di sanità, uno di letizia, e uno di ubriachezza.
Non ti mettere in cammino, se la bocca non sa divino.
Quando è poco pane in tavola, mettine assai nella scodella.
Un buon pasto e un mezzano, tengono l’uomo sano.
Il buon marinaio si conosce al cattivo tempo.
Il buon nocchiero muta vela, non tramontana.
Ognuno sa navigare col buon vento.
Pallidezza nel nocchiero, di burrasca segno vero.
Per il mare non ci sono enoteche...
All'uomo moglie, al putto verga!
Chi cavalca la notte, conviene che posi il giorno.
Chi è geloso, è becco.
Chi ha bella moglie, la non è tutta sua.
Chi imbianca la casa, la vuole appigionare, chi s'adorna, si vuole accasare.
Chi lontano si va a maritare, o sarà ingannato, o vuol ingannare.
Chi si marita, fa bene e chi no, meglio.
Come uno piglia moglie, entra nel pensatoio.
Di buona terra to' la vigna, di buona mamma, to' la figlia.
È meglio una cattiva parola dal marito che una buona dal fratello.
Marito vecchio e moglie giovane, assai figliuoli!
Meglio marito senza amore, che con gelosia.
Moglie e ronzino, pigliali dal vicino.
Mogli e buoi dei paesi tuoi
Non segue matrimonio, che non c'entri il demonio.
Senza moglie a lato, l'uomo non è beato.
Spòsati in fretta e pèntiti con comodo
Tal figlia vuoi, tal moglie piglia.
Tra moglie e marito non mettere il dito
Uomo di paglia, vuole moglie d'oro.
A biscottini non si campa.
A pagare e a morire si è sempre a tempo
A rubar poco si va in galera
Chi fa mercanzia e non la conosce, i suoi denari diventan mosche.
Chi ha fatto la piscia a letto, la rasciughi
Chi non sa fare non sa comandare.
Chi si vergogna di lavorare, abbia vergogna di mangiare
Dal sapere vien l'avere.
I falli del dottore li copre la terra
I pensieri vanno falliti.
I quattrini vengon di passa e vanno di corsa
I soldi sono come i dolori. Chi ce l'ha se li tiene
Il vecchio pianta la vigna e il giovane la vendemmia
La gatta frettolosa fece i gattini ciechi
La scienza è follìa, se senno non la governa
Mercanzia non vuole amici.
Misura e pesa, non avrai contesa.
Chi lavora la terra colle vacche, va al mulino colla puledra
Più vale un sol remo che sia indietro, che dieci che vanno avanti.
Quando l’oste è sull’uscio, l’osteria è vuota.
Se tutti gli uomini fossero dotti, finirebbe il mondo
Sotto il buon prezzo ci cova la frode.
A goccia a goccia s'incava la pietra
A parole lorde, orecchie sorde.
A tutti i poeti manca un verso.
Acqua cheta vermini mena.
Al cieco non si mostra la strada.
Al pan si guarda prima che s'inforni
Al paragone si conosce l’oro.
Al primo colpo non cade l’albero.
All’entrar ci vuol disegno, all’uscir danari o pegno.
Animo risoluto non ha orecchi.
Bisogna guardar non a quello che entra, ma a quello che esce
Chi ben comincia è a metà dell'opera
Chi ben si guarda, scudo si rende.
Chi di passi n’ha fatti nove, è alla metà del cammino.
Chi è scottato una volta, l'altra vi soffia su
Chi guarda a ogni nuvolo, non fa mai viaggio.
Chi ha cervellièria di vetro non vada a battaglia di sassi.
Chi ha il mestolo in mano fa la minestra a modo suo
Chi ha tempo e tempo aspetta, tempo perde
Chi non consuma non rinnova.
Chi non ha testa abbia gamba.
Chi non piange non ha zuppa.
Chi perde ha sempre torto
Chi poco sa presto parla.
Chi ruba, pecca uno; e chi è rubato, pecca cento.
Chi segue il rospo, cade nel fosso
Chi semina spine, non vada scalzo.
Chi sempre tace, brama la pace.
Chi si loda s'imbroda
Chi vuol dell’acqua chiara, vada alla fonte.
Chi vuol essere stimato, stimi se stesso.
Con l’error d’altri il proprio si conosce.
Cosa fatta capo ha.
Di buone volontà è pien l'inferno
Dì di no, e fa di sì.
Di stoppa non si fa velluto.
Dietro il fumo vien la fiamma.
Dove l’oro parla, la lingua tace.
È meglio camminare che essere spinto.
È meglio un libro corretto che bello
È meglio un moccolo che andare a letto al buio
Fatti un buon nome e piscia a letto e diranno che hai sudato
Fin che dura fa verdura.
Finché uno ha denti in bocca, non sa mai quel che gli tocca
Frà modesto non fu mai priore.
Guardati da matto attizzato, da uomo deliberato, da femmina disperata, da cane che non abbaia, da uomo che non parla, da chi sente due messe la mattina, da giocar danari, da praticar con ladri, da osteria nuova, da puttana vecchia, da far quistione di notte, da opinione di giudici, da dubitazione di medici, da recipe di speziali, da eccetere di notaj, da spacci d'usurai, da lagrime di moglie, da bugie di mercanti, da ladri di casa, da nimico vecchio, da serva ritornata, da furore di popolo, da caval che scappucci (o inciampi), da odio di signori, da compagnia di traditori, da uomo giocatore, da lite con tuo maggiore
I paragoni son tutti odiosi.
I più savi, men sanno.
I ragli dei ciuchi non salgono al cielo
Le preghiere dei cattivi non vengono ascoltate
Il bambino piange per suo bene, e il vecchio pel suo male
Il buon pastore tosa, ma non iscortica
Il fare insegna fare.
Il morbido spacca il muro.
Il passo più difficile è quello dell’uscio.
Il pensare è molto lontano dall’essere.
Il più ciuco è fatto priore.
Il vento non entra mai in luogo di dove non possa uscire.
In bocca chiusa non entran mosche
In tempo di poponi non prestar coltello.
In terra di ciechi chi ha un occhio è signore.
L’acciaio si rompe, e il ferro si piega.
La buona carne fa di molta schiuma.
La natura può più dell’arte.
La pazienza è la virtù dei santi
La pazienza è una buona erba, ma non nasce in tutti gli orti
La troppa gran diligenza spesso diviene negligenza
La va male, quando si chiama a soccorso.
Le cose lunghe diventan serpi.
Loda, commenda, saluta, conforta, offera, proffera, ma non t’obbligare.
L'ultima cosa che si ha da fare è morire
Mal si giudica il cavallo dalla sella
Meglio assolvere un peccatore, che dannare un giusto
Mentre l'erba cresce, muore il cavallo
Mille piacer non vagliono un tormento.
Misura tre volte e taglia una.
Molte cose il tempo cura che la ragion non sana
Nessuno si pentì mai d’aver taciuto.
Non c’è avere che vaglia sapere.
Non credere ciò che odi, non dir ciò che sai.
Non è sempre savio chi non sa esser qualche volta pazzo.
Non entri tra fuso e rocca, chi non vuol esser filato.
Non far ciò che puoi, non spender ciò che hai.
Non ha il palio se non chi corre.
Non metter bocca dove non ti tocca.
Non si può volare senz’ale.
O d'albero o di noce tutti s'ha da aver la croce
Ogni campanile suona le sue campane.
Ogni parola non vuol risposta.
Ogni pazzo è savio quando tace.
Ogni vento non scuote il noce.
Opera fatta, maestro in pozzo.
Parlar senza pensare, è come tirare senza mirare
Parola detta e sasso tirato non fu più suo.
Pensa molto, parla poco e scrivi meno.
Per un bel detto si perde un amico.
Quello che tu vuoi dire in fine, dillo da principio.
Questa ruota sempre gira; chi sta lieto, e chi sospira.
Tante volte al pozzo va la secchia, ch’ella vi lascia il manico o l’orecchia.
Temperanza t’affreni, e prudenza ti meni.
Tutti i nodi vengono al pettine
Un torso di pera cascata è la morte di mille mosche.
Val più un moccolo davanti che una torcia di dietro.
Val più un’oncia di sorte che cento libre di sapere.
Vede più un occhio solo, che cento uniti insieme.
Bacco, tabacco e Venere, riducon l'uomo in cenere.
Chi piglia medicina senza male, consuma l'interesse e il capitale
Chi vuol viver sano e lesto, mangi poco e ceni presto
Chi vuol vivere serenamente, viva sobrio e allegramente
Del matto, del medico e del cuoco, ognuno n'ha un poco
Finché bocca prende e culo rende, si va in barba alle medicine e a chi le vende
Finché il medico studia, il malato muore
Fino ai 40 si burla e si canta, dai 40 in là, ohi qui ohi là
Guardati da medico ammalato
Il letto è una medicina
Mal che prurisce presto guarisce
Medici e guerre spopolano le terre
Ogni male ha la sua ricetta
Più che vecchi non si campa
Tal che gli duole il capo, si mendica il calcagno.
Una mela al giorno leva il medico di torno.
Ungi e frega, ogni male si dilegua.
Agosto pescaio
Aprile carciofaio
Aprile, dolce dormire.
Aria rossa a piove o soffia
Cerchio lontano acqua vicina, cerchio vicino acqua lontana
(il cerchio è l'alone di luce attorno alla luna)
Cielo a pecorelle acqua a catinelle
D'aprile ogni goccia un barile
Di marzo chi non ha scarpe vada scalzo
Dicembre favaio
Febbraio corto e brutto
Febbraio potatore
Gennaio zappatore
Giugno fruttaio
Il gran freddo di gennaio, il mal tempo di febbraio, il vento di marzo, le acque dolci di aprile, le guazze di maggio, il buon mieter di giugno, il buon batter di luglio, le tre acque di agosto con la buona stagione, valgon più che il tron di Salomone.
La prima rondine non fa primavera
La tramontana non buzzica se il libeccio non la stuzzica
La tramontana non muove se non batte 1, 3, 5, 7 o 9
Luglio agrestaio
Maggio ciliegiaio
Marzo amoroso
Marzo pazzo
Neve aspetta neve
Neve marzolina dalla sera alla mattina
Non nevica bene se dalla Corsica non viene
Novembre vinaio
Ottobre mostaio
Per tutti i santi manicotti e guanti
Pioggia il terzo aprilante (3 aprile) quaranta giorni durante
Quando piove d'agosto, piove miele e piove mosto.
Quando il sole non insacca Giove, non è sabato che piove
Se Giovedì il sole tramonte coperto, sabato pioverà
Rosso di sera bel tempo si spera
Se marzo non marzeggia c'e' april che lo pareggia
Se nevica prima del ceppo (Natale) sette volte sul tetto
Se per la candelora (2 Febbraio) nevica o fa gragnola dall'inverno siamo fuori se invece c'e' sole o solicello siamo sempre dentro all'inverno
Se rannuvola sulla brina prima di buoi fa una piovutina
Settembre ficaio
Sole di marzo o ti tingo o ti ammazzo
Sotto la neve pane sotto la pioggia fame
Spogliati quando lo "zizzolo" si veste
Lo "zizzolo" (Giuggiolo) è una pianta che germoglia tardiva
Tempo fatto di notte non vale due pere cotte
Tramontana d'estate e maestrale d'inverno sono due diavoli dell'inferno
Chi di uomo s'innamora, piscio e merda fino a gola.
E non son tutti uomini, quelli che pisciano al muro.
Fidati era un buon uomo, non ti fidare era meglio.
Gli uomini hanno gli anni che sentono e le donne quelli che mostrano
Gli uomini non si misurano a canne.
Gli uomini sono come i tegoli: si danno da bere uno all'altro
Guardati da' segnati da Cristo.
La peggio carne a conoscere, è quella dell'uomo.
Non fu mai guercio senza maligna.
Quando la barba fa bianchino, lascia la donna e tienti il vino.
Se vuoi condurre un uomo a imbarbogire, fallo ingelosire.
Tanto è dir Raperino, quanto ladro e assassino.
Troppo lungo, non fu' mai buono.
Un bel naso, fa un bell'uomo.
Un uomo nuoce a cento, e cento non giovano a uno...
Uom che ghigna, can che rigna, non te ne fidare.
Uomo piccolo, uomo ardito.
Val più una berretta, che cento cuffie.
A nemico che fugge, ponti d'oro.
Accendi una candela a Dio e una al diavolo
Al fine pensa sovente, avrai sana la mente.
Al villan che mai si sazia, non gli far torto ne grazia.
Bacchettoni e colli torti, tutti il diavol se li porti
Benché la volpe corra, i polli hanno l'ale.
Ben venga, chi ben porta.
Chi causa il suo mal, pianga se stesso.
Chi dalla vipera è stato pinzato, della lucertola ha paura.
Chi ha le tegole di vetro non tiri sassi al vicino
Chi ha polli, ha pipite.
Chi la dura la vince.
Chi la fà, l'aspetti.
Chi non vuol piedi sul collo, non s'inchini.
Chi pecora si fa, il lupo se la mangia.
Chi pratica lo zoppo, impara a zoppicare.
Chi presto crede,tardi si pente
Chi ride leva un chiodo alla bara
Chi troppo vole nulla stringe
Chi 'un ha quattrini 'un abbia voglie
Da Dio le grazie e dagli uomini le disgrazie
Di se e di ma sono lastricate le strade dell'inferno
Dio ti guardi da chi legge un libro solo.
Donato ha rotto il naso a giusto
Fatta la legge trovato l'inganno
Fidati era un buon uomo. Non tifidare era meglio che mai
Figliole e frittelle, quante più se ne fa , più vengon belle.
Figliuoli e polli, smerdan la casa.
Il gioco, il letto, la donna e il fuoco, non si contentan mai di poco
Il mondo è un disteso quel che è fatto è reso
Il riso abbonda sulla bocca degli stolti
Il villano unge chi lo punge e punge chi l'unge
Impara l'arte e mettila da parte
In tre si può decidere assai bene se uno è assente e quell'altro non viene
La buona fama, è come il cipresso.
La gallina che cammina torna sempre col gozzo pieno
La gente allegra i'dio l'aiuta e i bischeri li rigiuta
La mosca, tira calci come può.
La verità ha una buona faccia, ma cattivi abiti
Ladro piccolo non rubare ché il ladro grande ti farà impiccare
"L'occhio vole la su' parte", disse l'orbo
Mai lasciar strada nuova per una vecchia.
Meglio un morto in casa che un Pisano all'uscio
Mentre il cane si gratta, la lepre va via
Morso di pecora non passa pelle.
Nella botte piccina ci sta il vino bono
Non si fa mantello per un'acqua sola.
"Non tutti i mali vengono per nuocere", disse il farmacista
Omnia per omnia e tempera susina, per i coglioni non c'è medicina.
"Pochi, maledetti e subito" disse Giuda
Quando l'acqua tocca il culo s'impara a nuotare
Ride bene chi ride ultimo.
Sacco pieno rizza l'orecchio.
Se vuoi guardar la casa, fai un uscio solo.
Senza lìlleri 'un si lallera.
Troppi cuochi guastan la cucina
"Tutti i gusti son gusti" disse quello che succhiava un chiodo arrugginito.

 
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pazzopazzo
view post Posted on 14/10/2010, 07:58




Tutt'i gusti so' gusti, disse quello che succhiava 'n chiodo arrugginito.
Tutti i gusti sono gusti disse quello che succhiava un chiodo arrugginito.




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... tanto si 'n tenti tu, tentan tant'altri!
...tanto se non tenti tu, tentano tanti altri! Ogni lasciata è persa.



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O Tito, tu t'ha ritinto 'l tetto ma tu 'n t'intendi 'n tetti ritinti.
Tito, hai ridipinto il tetto, ma non t'intendi di tetti ridipinti



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Chi t'accarezza più di quel che sòle, o t'ha ingannato o 'ngannà te vole (Siena).
I troppi complimenti nascondo spesso l'inganno.




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Chi ha portato la tonaca puzza sempre di frate (Lucca).
Che equivale al proverbio "il lupo perde il pelo , ma non il vizio".




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L magn'ré anc 'l fisc' al tren (Carrara).
Mangerebbe anche il fischio al treno. Carrara universalmente nota cone "la città del marmo" è poco conosciuta per il suo dialetto che ha forti influenze emiliane. Questo detto spiritoso vuole stigmatizzare una persona dall'appetito "vorace".




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La bella dalle lunghe ciglia, tutti la vogliono nessuno la piglia (Livorno).
E' vero che non sempre le donne belle trovano con facilità l'uomo della loro vita. Corteggiatori che... poi se ne vanno.




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Minestra riscardata 'n fu mai bona (Livorno).
La minestra riscaldata non fu mai buona. Inutile riprovare quando è già andata troppo male una volta: non ci sono speranze.


Meglio puzzar di prete (o di m***) che di bischero: tutto tranne che passar da bischero

La ragione l'è de' bischeri: il fiorentino ama il contrasto, la ragione se la vuole guadagnare e quindi diffida di chi troppo facilmente gliela dà.

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La pecora segnata per il lupo, non c'è can che la mangia.
La pecora destinata al lupo, non c'è cane che la mangia.

Tutte le mattine s'alzano un furbo e un bischero: se s'incontrano l'affare
è fatto: chi trova un bischero trova un tesoro


Chi non piglia l'amante al laccio, resta in casa a guardare il catenaccio.

Non lodare il giorno avanti sera.

Chi fa di sua testa, paga di sua borsa.

Dio ti guardi da chi inghiotte lo sputo.

Quattrino risparmiato, due volte guadagnato.
 
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view post Posted on 21/11/2023, 18:18
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