| Per prima cosa tracciamo le differenze tra totani,calamari e seppie. Il calamaro ha il corpo allungato, con due pinne romboidali ai lati della parte terminale del corpo affusolato, che lo fanno assomigliare a una punta di lancia arrotondata. Gli occhi sono quasi laterali, i due tentacoli più lunghi hanno ventose di misura diversa e sono parzialmente retrattili, mentre gli otto tentacoli più corti, non tutti della stessa lunghezza, hanno ventose regolari disposte su due file. Di colore rosa con macchie rosse e brune, il calamaro può raggiungere i 10 kg di peso e 1 m di lunghezza.
Il totano assomiglia abbastanza al calamaro, con le due pinne triangolari più corte, i due tentacoli lunghi non retrattili e dotati di quattro file di ventose, e gli altri otto uguali e lunghi la metà. Ha colore violaceo iridescente e il suo peso può variare da 1 fino a 15 chilogrammi per una lunghezza che va oltre il metro.
Questai decapodi vivono entrambi in profondità, in zone fangose, ma il calamaro ama anche le distese di posidonie e i fondali coralligeni.
La seppia è anch’essa un decapode; ha corpo ovale e schiacciato, dotato all’interno di un telaio osseo (il famoso “osso di seppia”). I due tentacoli più lunghi sono anche più larghi all’estremità, con quattro file di ventose; il colore del corpo varia dal grigio zebrato al verde fino al bruno, poiché la seppia ha capacità mimetiche. Vive su fondali sabbiosi o tra le alghe e gli scogli. La sua vescica è più sviluppata di quella degli altri cefalopodi.
<b>Come e dove pescare i totani, i calmari e le seppie.
Il totano, come il calamaro, entra in attività di notte ed è questo il momento in cui viene solitamente pescato, soprattutto da dopo il tramonto fino a poco prima dell’alba. Questo però non esclude la possibilità di catturarne anche di giorno, anzi maggiori probabilità si hanno proprio durante il periodo intermedio che va da metà pomeriggio (verso le sedici) a tre o quattro ore dopo il tramonto. I totani, che vivono in profondità, si avvicinano a riva nei mesi freddi, da novembre a marzo, cosa che costringe i pescatori ad affrontare temperature che non di rado raggiungo gli 0° C.Come abbiamo detto, i totani si avvicinano a riva verso il tramonto. Preferiscono fondali fangosi e sabbiosi per cui bisogna conoscere le caratteristiche del tratto di mare in cui si intende pescare. Su un fondo molto roccioso le probabilità di cattura sono infatti minime. Abitudini e fondali sono gli stessi per calamari e totani, con l’unica differenza che i primi amano anche i letti di alghe
Lenze ed esche per i calmari e i totani
le lenze possono essere semplici, come quelle usate per i polpi, limitate a un monofilo di grosso diametro avvolto su una tavoletta, con una lunghezza media intorno ai cinquanta metri. Dal momento però che pescando di notte si rischia di ingarbugliare il filo durante un recupero, è più comodo usare una canna robusta e rigida, con un mulinello capace di avvolgere cinquanta metri di monofilo dello 0,50.
Totani e calamari si possono pescare sia con esche naturali, sia con esche artificiali. Con esche naturali, solitamente piccoli pesci come boghe o sugarelli non superiori ai 150 g di peso, si usa il “ciuffo” o “totanara” che, nonostante il nome, è valido anche per i calamari. Consiste in un tondino metallico d’acciaio o d’ottone, lungo una ventina di centimetri e con un diametro di pochi millimetri, con a un capo un ciuffo di ami robusti e privi di ardiglione e all’altro un anello saldato che permette di assicurare saldamente la totanara alla lenza.Anche i pesci finti vanno bene:
Sempre restando nel campo delle esche naturali c’è una tecnica, detta del pesce “libero”, che non utilizza la totanara, ma un piccolo pesce morto, legato alla lenza con un cappio intorno alla testa e il filo che gli attraversa il corpo, in modo da farlo rimanere a testa in giù. Il pesce non deve superare i 200 g di peso e può essere una boga, una menola, un sugarello o una sardina. Non si usa piombatura o zavorra, per cui sarà solo il peso dell’esca a fare scendere in profondità la lenza. Poiché la barca non è ancorata, si viene a creare un effetto simile a quello della “correntina” di una piccola traina.
Un Trucco efficace per la pesca dei totano e del calmaro
alcuni pescatori usano un vecchio trucco che è quello di legare alla lenza una cotenna di maiale.
La pesca delle seppie
Si tratta di una pesca molto facile e non faticosa,che avviene sotto costa,su fondali sabbiosi o fangosi da -5 a -20 mt,con esca artificiale che simula un gambero, provvisto sulla coda di una o due corone di ami senza ardiglione . Per praticare con successo la pesca delle Seppie, e piu' in generale di tutti i Cefalopodi, sono necessarie due condizioni : Mare calmo con acque chiare. Le Seppie cacciano a vista, se la visibilità in acqua à scarsa difficilmente vedrannno l'esca. La pesca e'una specie di incrocio tra bolentino a scarroccio e spinning,consiste infatti nel calare a fondo l'esca,muoverla verso l'alto e lasciarla ricadere.Questo movimento serve a rendere l'esca piu'visibile e a simulare l'andamento di un grosso gambero.Molti ungono l'esca con olio di sarda. L'esca che,mediamente,fornisce maggiori risultati e' il tipo rivestito di seta,provvisto di un piombo a forma di deriva,nella colorazione arancio/rosso (la deriva e'montata per consentire un vero e proprio spinning. I gamberi artificiali vanno benissimo come esca basta legarli come potete vedere nella foto:
Eccovi alcune esche finte per la pesca delle tre specie: REGISTRATI ANCHE TU AL NOSTRO SITO CI SONO TANTE COSE INTERESSANTI: PUOI PARTECIPARE ANCHE TU: DAI CHE TI ASPETTIAMOEdited by Pulcinella291 - 27/2/2018, 19:18
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