| Finalmente in quello stesso anno, il 6 giugno 1861, il "grande statista e patriota italiano" primo ministro, padre della patria, conte di Cellarengo e di Isolabella, tirò le cuoia per la sifilide che lo colpì. Quella sifilide che oggi è curabilissima e che gli storici ufficiali continuano a chiamarla malaria. Non è possibile infatti che un grande statista venga diminuito agli occhi degli italiani quale puttaniere incallito. Forse il Padreterno aveva ascoltato le preghiere dei tanti sudichi che lo maledivano e delle ragazzine che aveva fatto rapire per poi godersele: pulite o sporche tutto andava bene: Tanto và la gatta al lardo che ci lascia lo zampino....e lui ci lasciò la pelle. Ma ormai il danno all'Italia e ai meridionali era fatto. Chissà in quale girone è finito. Godo come un riccio alla giustizia divina che non gi diede eredi, diversamente Napoli e tutto il sud oggi, ipoteticamente, oltre ai cumuli di monnezza, avrebbe un cumulo sproporzionato di debiti.
Risorgimento contro l’identità italiana
Quest’anno ricorre il 150° anniversario dell’attacco che la Rivoluzione sferrò contro i popoli italiani con l’ausilio dello Stato sabaudo, al quale la massoneria internazionale aveva affidato il ruolo di portabandiera.
Furono invasi manu militari - e senza dichiarazione di guerra - territori pacifici e spodestati i legittimi regnanti; furono annessi ai possedimenti piemontesi con falsi plebisciti; furono depredati tesori di Stato e ricchezze private; furono commesse violenze inaudite ancora nascoste nel segreto di archivi inaccessibili.
L’esito fu la scomparsa di regni millenari, come quello Pontificio, o dalla storia gloriosa e secolare, come le Due Sicilie, e la nascita di un nuovo Stato concepito da chi “pensava all’inglese e si esprimeva in francese” con l’intenzione di cancellare le identità dei singoli popoli italiani ed in particolare quei connotati spirituali che, soli, erano i fili che le legavano tutte: la fede e la tradizione.
Quel che è seguito è la radice dei “mali italiani” – etici, culturali, politici ed economici -, della mancanza di un’identità nazionale nella quale riconoscersi, della demonizzazione e dell’emarginazione di intere parti del Paese, della permanente spaccatura in fazioni che ha caratterizzato la storia di quest’ultimo secolo e mezzo. Il Seminario 2011 di Fraternità Cattolica, prende in esame gli eventi del 1860-61 per ritrovare gli autentici elementi, le note distintive, dell’identità italiana.
Incontri: ore 18.30 - Via Crispi, 36 A - Napoli
venerdì 25 febbraio - Miguel Ayuso - Il legittimismo di fronte alla Rivoluzione italiana
lunedì 7 marzo - Guido Vignelli - Italia, l’identità tradita dal Risorgimento
lunedì 21 marzo - Gennaro de Crescenzo - Due Sicilie, il Regno che poteva essere
lunedì 4 aprile - Pucci Cipriani - La reazione dell’Italia pre-unitaria: il Granducato di Toscana
lunedì 18 aprile - Antonella Grippo - Il brigantaggio, guerra nazionale e religiosa
lunedì 2 maggio - Mario Montalto - Due Sicilie, l’aggressione militare
da: Fraternità cattolica...non vedo il link. Lo cerchi chi è interessato.
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