Le stronzate di Pulcinella

LE STORIE PROIBITE DELL'UNITA' D'ITALIA(l'altra faccia del Risorgimento)

« Older   Newer »
  Share  
Pulcinella291
view post Posted on 30/3/2011, 10:33 by: Pulcinella291
Avatar

Pulcinella291 Forum

Group:
AMMINISTRAZIONE
Posts:
42,123

Status:


L'ORECCHIO MOZZATO DI GIUSEPPE GARIBALDI QUALE LA VERITA'?

image


image
Che Giuseppe Garibaldi avesse un orecchio tagliato sembra cosa oramai assodata, ma sulle cause della perdita dell'orecchio sinistro sono state formulate varie ipotesi, ma nessuna fin d'ora è stata dimostrata.
Non è stato infatti mai rinvenuto alcun documento che provi un provvedimento penale all'orgine del moncone, secondo alcuni tipico dei paesi sud-americani quando l'accusato era reo di abigeato.
Un'altra teoria è quella del morso, con il quale una donna sudamericana avrebbe tranciato il lobo sinistro dell'Eroe dei Due Mondi, mentre tentava di violentarla.
Anche in questo caso però non esiste alcun documento che suffraghi tale tesi.
Vi è invece una terza ipotesi, accompagnata da documenti storici, molto verosimile: un conflitto a fuoco.
A causa delle sue scorribande, Garibaldi era ricercato dai Governi di mezzo Sud America quando, nel 1835, gli venne tesa un'imboscata nel Gualeguay.
Quel giorno due imbarcazioni apparentemente innocue si avvicinano alla sua goletta, erano soldati. All'intimazione di arrendersi Garibaldi risponde con le armi, fu in quei momenti che una serie di palle lo colpiscono, di queste una si conficca sotto l'orecchio sinistro lasciandolo quasi esanime.
I garibaldini riusciranno a salvarsi, ma Don Peppino subirà una lunga convalescenza a causa delle profonde ferite e dell'operazione subita per estrarre la pallottola(il chirurgo di chiamava Ramon Delarca) che si era fermata sotto l'altro orecchio. E' lui stesso a parlarne nel suo romanzo "Clelia: il Governo dei Preti" dove egli, novello brigante nelle terre pontificie, scrive di essere caduto in un imboscata orchestrata da una banda di uomini comandata da un "prete satanico". Gli spari lo colpiscono più volte ma la ferita più grave è quella che gli portò via "questo pezzo di orecchio sinistro".

NELLA BATTAGLIA DI CALATAFIMI CI FU TRADIMENTO E CORRUZIONE?
image

I libri di scuola parlano di una gloriosa battaglia dove i garibaldini riportarono una grande vittoria ma fu veramente cosi'??
Vediamo .La battaglia di Calatafimi venne combattuta il 15 maggio 1860, in località Pianto Romano, posta a circa 4 km dall'abitato di Calatafimi e a poca distanza dalle rovine di Segesta, da i Mille di Giuseppe Garibaldi, affiancati da mezzo migliaio di siciliani, contro circa 3.000 militari borbonici che formavano la brigata al comando del generale Francesco Landi.
Alcune fonti riferiscono che Il maggiore Sforza, comandante dell'8°Cacciatori, con sole quattro compagnie, incontrò il giorno 15 i garibaldini e non poté fare a meno di assalirli. I garibaldini, che ebbero trenta morti, vennero sgominati e tentarono di rifugiarsi sulle colline, ove furono inseguiti dallo Sforza. In quel mentre il generale Landi, invece di inviare altre forze per il completamento del successo, ordinò la ritirata senza neanche avvisare lo Sforza, il quale avendo terminate le munizioni fu costretto a riportare i suoi verso il grosso che si stava incredibilmente allontanando. Ne seguì un caos indescrivibile, un po' perché la truppa non riusciva a capire il motivo della ritirata, un po' perché qualche sfrontato garibaldino, tornato indietro, si era messo a sparare sulla retroguardia duosiciliana.
Il giorno 17 il Landi, dopo aver fatto fare inutili e faticosi marce alle sue truppe, si ritirò incomprensibilmente in Palermo.
Dopo che l'attacco era stato fermato, senza compromettere la loro sostanziale superiorità, in modo del tutto inaspettato ed incomprensibile, furono i soldati borbonici ad indietreggiare, sotto gli sguardi increduli dei Garibaldini. L'ordine di ritirata del generale Landi gli appariva così illogico che, per una buona ora, Garibaldi non seppe decidersi a ordinare il contrattacco. Temendo una trappola, si limitò ad osservare le precipitose manovre di ripiego dei reparti nemici, ordinatamente coperte dai Cacciatori Napoletani.
Il combattimento, durato poco più di 4 ore, terminò con un bilancio provvisorio 32 morti, per entrambi gli schieramenti, tra cui 19 Garibaldini. Delle 13 perdite borboniche, due furono causate dal franare di un cannone da campagna durante le operazioni di ritirata. Il pezzo venne recuperato dai vincitori, aumentando così del 50% l'artiglieria a disposizione dei Mille.

Landi, al ritorno a Napoli, fu sottoposto, insieme ad altri ufficiali, al giudizio di una commissione che prosciolse tutti gli accusati. Nonostante ciò, subito dopo essere stato giudicato innocente, egli si congedò dall'esercito. Nel 1861, si diffuse la notizia secondo la quale l'ex generale si sarebbe recato presso la filiale partenopea del Banco di Napoli, per incassare una polizza di credito dell'ammontare di 14.000 ducati d'oro, quale ricompensa ricevuta da Garibaldi per aver sposato la causa unitaria.
La polizza sarebbe risultata falsificata, poiché, in realtà, aveva un valore di soli 14 ducati. La faccenda finì sui giornali suscitando un enorme scandalo che, si disse essere stato la principale causa dell'ictus che provocò la morte del Landi.
Anche questa inspiegabile ritirata faceva parte dei disegni di organizzati tramite corruzione? Alcuni autori, fra cui lo storico revisionista Carlo Alianello, ipotizzano operazioni di sottobosco ante-invasione, fra cui la corruzione, ad opera di emissari del Regno di Sardegna, di generali dell'esercito borbonico. Tra gli esempi avanzati a sostegno della tesi vi è proprio la battaglia di Calatafimi, nella quale truppe regolari dell'esercito Borbonico composte circa 4000 soldati si ritirarono lasciando campo libero ai garibaldini, quando l'esito della battaglia sembrava ormai decisa a sfavore dei Mille


Edited by Pulcinella291 - 6/4/2011, 10:42
 
Web  Top
25 replies since 21/3/2011, 10:22   13559 views
  Share