| Proprio ieri sera, recatomi dal solito tabaccaio, ho trovato la saracinesca chiusa e su di essa un manifesto funebre che serviva a spiegare la ragione della chiusura, annunciante la dipartita del sig. XXX YYY detto 'Lampadina', di anni 93...
In Toscana, quando si legge di persone morte a quelle età si sogghigna :"L'ha strozzato la balia in culla".
Ero un ragazzo negli anni 50' e già i contranomme in città erano divenuti assai meno diffusi. Non venivano utilizzati dalla borghesia, tanto meno da nobili e possidenti, ma erano indispensabilinei paesi confinanti. Infatti, nei paesi, gli abitanti, assai spesso, non conoscevano proprio il cognome dei concittadini, ma solo il loro contranomme.
Nel 1960 viaggiavo, in treno, da Napoli a Milano e scambiando 4 chiacchiere con un campagno di viaggio, quando mi disse d'essere del paese di Pulcinella (Acerra) gli dissi che un mio carissimo amico era di li. Volle sapere il nome, ma gli risultava completamente sconosciuto (la famiglia del mio amico era molto nota in zona ed aveva una piccola, ma assai avviata azienda) e cosi mi chiese di spiegargli dove abitasse, fu allora che esclamò :"Ma allora sono i Tippitino".... Quando ricontrai il mio amico, mi confermò che tale era il contanomme della sua famiglia e mi chiese, ovviamente, come ne fossi venuto a conoscenza.
'O contranomme era ereditario, infatti conobbi un tale Michele 'o presidente, e tale contranomme era dovuto al bisnonno, divenuto presidente dell'associazione dei cocchieri....
Una famiglia di guappi della zona Chiaja (si chiamava Scala) aveva come primogenito Mario 'O pazzo, era una persona assai simile a Teofilo Sperino, descritto da Pulcinella, oggi, ma il secondogenito : Umberto 'O pazzo, meritava ampiamente il contranomme, come uomo e come guappo.
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