| 14 dicembre - Il Castello di ErodeOrmai procediamo sicuri, l’impianto è chiaramente delineato. Passiamo a fare il castello di Erode.
Questo nostro è un Presepe piccolo, poco ingombrante, e perciò necessariamente ridotto nel numero dei simboli, che come sapete nel Presepe sono tantissimi! Ma i simboli essenziali ci vogliono, e fra questi il Castello di Erode, lassù, nel punto più alto dello scenario. Naturalmente Erode viveva in un sontuoso palazzo di città e non in un castello medievale, ma sul Presepe come simbolo ci si mette il castello, nel punto più alto delle costruzioni umane, per sottolineare la tracotanza del potere civile e sociale che isola il potente dal cuore del popolo.
Il castello c’entra, ma non c'è stato spazio per la stradina che porti fin lassù dal paesello in basso che accoglie la Natività; e mi sono chiesto: "se ne può fare a meno?..." Ci ho riflettuto ed ho pensato che si, può mancare quella tradizionale viuzza, anzi, è del tutto inutile!...
Infatti Erode, pur avendone avuta l'occasione, non la percorse, quella strada verso la salvezza, rimase arroccato nella sua magione di superbia, solitario, non riuscì ad aprirsi alla "buona novella". Mandò i Magi, che invece aperti alla “novità”, e sapienti, erano venuti apposta dai quattro angoli del mondo, e disse loro: "Andate, vedete, poi tornate e riferite che allora andrò anch'io..." Ma i Magi videro, capirono che tanta spocchia non avrebbe mai potuto tramutarsi in curiosità per il nuovo ed in adorazione per il Bambino... e se tornarono a casa loro passando per un'altra strada... [Mt 2,12], lasciando muta ed ignorante la superbia di quel re.
E’ presto fatto il nostro castello, col solito cartone ondulato piegato e traforato da molte finestre, cui ho messo i “vetri” con molta facilità (vedi foto)
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foto 152 , mentre una immagine di dettaglio la meritano i merli, ricavati da una strisciolina del cartone ondulato della struttura sui ho scollato solo il foglio superficiale. evitando di bagnare il resto, che si sarebbe subito deformato
foto 004
Ecco qua il castello, in fase di montaggio, e nella sua posizione definitiva.
Un accorgimento da tenere sempre presente: ricordarsi che poi tutte queste costruzioni andranno illuminate, quindi occorre lasciare sempre gli spazi per far filtrare la luce dall'interno della scena!
Dal residuo di una lastra di sughero per isolamento ho ricavato i blocchi per le mura ciclopiche che dal tempio al castello completano la parte sinistra del nostro plastico. Naturalmente in mancanza del sughero si può usare qualsiasi cosa, dal polistirolo per isolamento a quello per il trasporto delle mozzarelle al poliuretano, gli imballaggi di gommapiuma, le spugnette da cucina… non ci dovrebbero essere difficoltà. Tagliati a parallelepipedi si incollano benissimo col vinavil; lasciare degli interstizi che poi accoglieranno la vellutina (il muschio del Presepe.)
Foto 21 e 22
Naturalmente è interessata anche la parete della zona Natività (rivestita con lastre sottili dello stesso materiale, ed ho approfittato per completare anche le casette del secondo livello. Io l’ho fatto con dei mattoncini di creta cruda da vasaio (ma potete anche usare il DAS, dei quadratini di cartone… ), e con delle pietruzze di ghiaia. Per incollare, sempre il solito silicone marrone, grigio o trasparente.
Una bella camicia di stucco anche al Castello… ed abbiamo superato anche questa fatica
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