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Ristorante al molo
a me capitò invece, molto più umilmente a Fano, in una bettola del porto, d'estate.
Un posteggiatore strillava canzoni napoletane... ma 'overamente accidendole!... e passava di tavolo in tavolo, disturbando tutti con la sua vociaccia stentorea ed orrenda.
Quando fu a quattro o cinque tavoli dal mio, non ce la feci più, mi alzai e gli porsi diecimila lire; una fortuna per lui, considerando anche che i marchigiani non sono rinomati per la prodigalità.
Infiniti ringraziamenti, come ovvio, ed offerta di esecuzioni personalizzate, a mia scelta!...
"Bravo, gli dissi, mo' m'hai capito perfettamente!.. m'e a fà (mi devi fare) 'na granda cortesia!..."
"A disposizione dottò, voi mi dovete solo accumandare!..."
"Eccocquà!... mittete 'a chitarra sott' o braccio, e vedi 'e 'i affaculo a perlomeno tre kilommetre 'a cca!"
E stupefacente come i marchigiani capiscano il dialetto napoletano!... lucrai un'immediato generale applauso che sembrò un'ovazione!
Lucio Musto 24 aprile 2012 ---------------------------------------
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Quel primo maggio
tanti, tanti anni fa... a Sorrento... mi sembra di sentire... forse lo ricordo strano, o sbagliato, ma scusatemi, lo ricordo così!... come l'unico mio modo di "staccare" dal quotidiano.
Ferie, all'epoca non ne prendevo se non un giorno qua ed uno là, occasionalmente, e la famiglia, moglie, quattro figli, una villa enorme quasi pagata ma da gestire ed ancora in rodaggio... una posizione da consolidare ed una spiritualità da chiarire... impegnativi davvero, i miei quarant'anni!
Grazie alle troppe sigarette, per una volta all'anno mi fu imposto uno stop; due settimane di cure termali inalatorie a Castellammare... che per turbare al meno possibile le esigenze dei colleghi, prendevo fra fine aprile ed inizio maggio. Due settimane di eremitaggio quasi assoluto nella casetta di Sorrento, una Sorrento ancora sonnacchiosa, in attesa dell'esplosione estiva.
La seduta alle terme al mattino presto e null'altro da fare che leggere nella poltrona del minuscolo giardino, scrivere, dipingere (a tempera o acquarello ché l'olio me lo ero vietato a causa dell'odore dei solventi) ed ascoltare musica... Per cibo "treccia di fiordilatte" ed i primi pomodori sorrentini. Caffè e cognac. Niente telefono, niente cellulare (ché all'epoca nemmeno esistevano!). avevo la TV, ma come sapete non ho mai avuto grande feeling...
Al mattino, verso le sei, la passeggiata fino alla stazione della circumvesuviana, a prendere il trenino delle sette per Castellammare, lungo un Corso Italia silenzioso ed avvolto nel profumo intenso delle zagare. Sorrento, all'epoca, era ancora tutto un giardino di agrumeti, e il celebre "ovale di amalfi" ed l'arancio "di giardino" tipico della zona allora "andavano" alla grande...
Quel chilometro e mezzo di serenità assoluta, nel profumo seducente delle zagare in fiore sarebbero entrate nel mio spirito come emblema della beatitudine. E ci sarebbe rimasto per sempre.
Lungo la strada, a quell'ora semi deserta, incontravo sempre il netturbino addetto alla pulizia dei marciapiedi. E mi piaceva fermarmi qualche attimo a scambiare due parole per quel signore brizzolato che teneva la ramazza come uno scettro, dando dignità al suo umile lavoro, altrettanto ricavandone in reciprocità dal Lavoro scrupolosamente eseguito.
A lui ho sempre pensato come ad un piccolo principe, più che ad un operatore ecologico.
E quel mattino mi apparve strano, e stupendo, come un fiero cavaliere in alta uniforme. Una ramazza nuova dalle barbe blu, intonate al blu elettrico della nuova tuta da lavoro, listata di appariscenti bande arancione. Immacolati guanti bianchi e parimenti bianche le scarpe ed il berrettino con lo stemma a sette losanghe del comune, argento in campo rosso.
Non seppi resistere a fare i miei apprezzamenti ad una tenuta tanto sgargiante... e forse calcai un po' la mano. Ma il saggio Operatore ecologico mi guardò fra lo scanzonato e l'offeso, celiando:
«Ma come, solo voi scienziati di città non lo sapete, che oggi è primo maggio?... quella che indosso è la divisa estiva degli spazzini di Sorrento, che serve a voi turisti che non annusate l'aria degli aranceti per capire che da oggi comincia la "Staggione"...
ed una "Staggione" a Sorrento, è il regalo migliore che si possa avere in vita dalla Santissima Trinità!»
Lucio Musto 1 giugno 2012 -----------------------------
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