Le stronzate di Pulcinella

Gragnano nel periodo della mia infanzia:i dolci ricordi

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view post Posted on 12/2/2013, 12:37
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Pulcinella291 Forum

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Di solito quando si parla del proprio paese si è solito dire "e' una ridente localita'"ora forse Gragnano non ha piu' niente da ridere, ma allora si , negli anni 50, gli anni della mia infanzia, era un posto meraviglioso , a dua passi dal mare (3km) pieno di verde , dove alberi e giardini erano lo sfondo di un paesaggio suggestivo ed accattivante. Via Vittorio Veneto che a ben ragione era chiamata via della "bellezza"specialmente in primavera , con alberi di mimose in fiore era un vero incanto. Pochissime le case o le ville il resto giardini e frutteti. Ecco ora quella che è diventata da quando il cemento selvaggio ha divorato tutto, anno dopo anno .
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Cosi' pure piazza Aubry o piazza Conceria vero e proprio centro storico della citta' col suo duomo eretto tra il 1555 e il 1571
1_1880e centro economico della cittadina. A distanza di oltre mezzo secolo, ricordo nitidamente i negozi e i suoi proprietari.

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Il bar tabacchi che faceva da angolo (vedi foto)
e che ancora oggi esiste era gestito da un uomo biondissimo che io all'epoca chiamavo Selmosson perchè somigliava molto al giocatore svedese dell'Udinese e della Lazio. Alla sua destra la ricevitoria del lotto e sotto palazzo dello Ioio,

la farmacia , la salumeria di don Ludovico Marchesano. Di fronte all'altro angolo della piazza che porta al viale Tommaso Sorrentino , c'era una salumeria con un forno per il pane ,mentre a fianco c'era Violante con Pierino il parrucchiere , forse l'unico del paese . Seguiva la sede della democrazia cristiana , il bar pasticceria Vollaro famoso per i suoi pasticcetti, il negozio di scarpe ed armi di don Alfonso Irollo poi il forno dei "faccioni " e alla fine una torrefazione..
Di fronte faceva bella mostra il palazzo delle suore , edificio antico , con una scuola elementare paraficata gestita dalle stesse suore da me frequentata fino alle seconda elementare (allora ai maschietti era permesso la frequenza sino alle seconda classe).Il palazzo continuava su per la salita sino alla chiesa del Carmine
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dove vi era il bar Coloniali di don Bastianino Comentale e la farmacia Comentale, "a chianca" di Michele 'o paccariate.Ecco ora quello che è diventata piazza Aubry dove lo storico palazzo delle suore è stato soppiantato da un palazzone enorme, un vero pugno nell'occhio.
Proseguendo per via Pasquale Nastro nella "fontana vecchia" c'era Malapella con le sue castagne "allesse" e le spighe, il primo negozio era l'edicola della signora della Sisal, a seguire 'o stuccaiuolo e poi 'a lattara con le mozzarelle, di fronte ci stava "o malafuorbece"seguiva il bar di Don Paolo 'a guardia con i bigliardini e a finire il Bar Coppola.Continuando due negozi don Pietro 'o turniere e 'o Pischione venditore di giocattoli e pastori per il presepe.

Via Roma ovvero "fore 'o largo "il corso principale, dove un tempo si stendava la pasta per l'essiccazione
(le foto che vedete sono degli inizi del 1900)
[CENTER]imagebam.com

tranne tre palazzoni enormi costruiti dopo il terremoto dell'80, dal punto di vista architettonico è rimasto quasi la stessa.

Anche di questa via ricordo tutto, anche perchè ci abitava mia nonna e ancora oggi mia madre . Il Bar Tommaselli di Sabatino ,con a fianco la pompa di benzina Caltex,piu' in la' il Bar Sport di Tanino e la moglie Ersilia, il Bar d'o Fusello, la farmacia Vingiani , il circolo dell'Enal di Vastiano Sansone che è anche stato il mio primo allenatore di calcio, il forno di zi' Cristina , il forno dei Malafronte , Saverio 'o Barbiere, con a fianco don Amedeo o rilurgiare,e la bancarella di Eugenio, di fronte 'o garage e Girarde Faella, poi Ciruzzo o meccanico , l'officina di elettrauto di Franco Bianco, la salumeria di zia Emilia a' rossa, la drogheria , la frutteria di Clementina e di suo figlio Fonso, la "chianca" di Fonso e ancor prima del padre e quella di donna Carmela all'angolo con via Giovanni della Rocca (' a scesa d'a ferrovia).Di fronte al Bar Tommaselli c'era il pastificio Liguori ovvero 'o pastificio e peruzziello , seguiva la Caserma dei Carabinieri poi il cinema Comunale . Di Fronte sotto 'o palazzo Di Martino , il dazio e la salumeria di don Gaetano Romano e poi ancora le salumerie delle Piattare e di Michele 'e quaranta, appresso c'era la bancarella della napulitana, dopo Casa e Risi il pastificio Afeltra e di fronte il pastificio di don Alfonso Garofalo e il municipio che poi divento' scuole medie. Anche di piazza Trivione ho un nitido ricordo,eccola com'era allora:

eccola com'è adesso:

Regine incontrastate delle piazza erano Carmelina 'a ciccilluottola con i suoi meloni e Luciella a zi' Pascale con i cazzimbocchi di ghiaccio. Mezza piazza era occupata dal negozio di don Arturo Inserra. Dinte 'o stritte , la salumeria dei Piccolo, la macelleria De Rosa , e di fronte Michele 'o furnaro . In via Santa Caterina c'era il pastificio Vicinanza e poi quasi piu' niente. Possiamo affermare che Gragnano finiva a via dei Sepolcri , a via d'o campusante e con il pastificio di Martino , o pastificio e cipolla. Fino a Castellammare era un susseguirsi di giardini e terre coltivate.Ora invece via Castellammare è cosi':
Un agglomerato di palazzoni , un vero e proprio quartiere.

E veniamo ora a piazza San Leone oggi dedicata a Guglielmo Marconi che oggi è rimasta quasi inalterata come importante testimone del passato locale.Con impianto planimetrico regolare è delimitata da eleganti palazzi. Su tre lati la piazza è chiusa dall’edificio del Pastificio Garofano, dal palazzo nobiliare Somma-Carpentieri-Di Giovanni e dal fabbricato del Pastificio Faella, l’antico mulino della famiglia Quiroga annesso all’arco, sotto il quale passa la strada che conduce a via Marianna Spagnuolo era cosi' all'inizio del secolo scorso:


>oggi , come gia' negli anni 50 è cosi':

Da ragazzino non l'ho mai frequentata, perchè era distante da Viale Tommaso Sorrentino dove abitavo , devo dire, inoltre, che per noi de "parte e vascie " Piazza San Leone non rappresentava il centro, in quel periodo storico . Diro' di piu' che negli anni 60 con i "chiazzaiuoli "ci fu anche una certa ostilita' sportiva con la nascita della Leonida Gragnano a piazza san Leone in contrapposizione all'Enal Gragnano la squadra e vascie!
Ugualmente non frequentavo le frazioni di Caprile ( solo a 13 anni cominciai perchè dovevo ftiare quella che poi sarebbe diventata mia moglie) Aurano, Castello, Juvani e santa Maria la Carita' all'epoca non ancora comune a se' e che noi per indicarla eravamo soliti dire"abbascia ' a campagna.

I giochi



Fino allì'eta' di 7 anni ho frequentato le scuole in piazza Conceria dalle suore di Maria Ausiliatrice (dopo i sette anni non accettavano piu' maschietti) si usciva alle 15,30 , tornavo a casa, e subito mi recavo n'coppe e logge (palazzo Capriglione) c'era sempre qualcuno pronto con un pallone, si facevano due tiri, due passaggi, in attesa che col passar del tempo si organizzassero le squadre per poi giocare, quasi, fino al buio. Il pallone era quasi sempre un supersantos bucato:

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Devo ammettere che i primi rudimenti calcistici li ho imparati li' , spesso giocando con i piu' grandi , cosi' si passavano i pomeriggi . Anche se avevo una bella macchinina a pedali molto rara allora, preferivo giocare col "carruocciolo altrimenti detto ' a carruzzella ch'e rrote a palline, oggi, forse , lo chiamerebbero skate .
Un aggeggio formato da assi di legno al quale venivano applicati dei vecchi cuscinetti a sfera regalati o venduti per poche lire in genere dai maccanici che li dovevano rottamare. Nel viale Tommaso Sorrentino fino a giu', alla ferrovia,(eccol xcom'è adesso)

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c'era una bella discesa che noi utilizzavamo per lanciare in velocità il nostro attrezzo, salvo poi risalire fino a piazza Aubry (Conceria) per ripartire. Era faticoso, ma credetemi ne valeva la pena.
Il traffico di auto era limitato , qualche carrozzella , e per il resto la strada era tutta per noi, oggi non si cammina piu' nemmeno a piedi.
Mia madre era contraria a questo gioco , per cui il mio carruocciolo lo aveva in consegna il mio amico Mario e lo utilizzavammo "'e parte"(in comproprieta') .

L'aquilone ('a cumeta) e 'o strummolo

Con l'inizio della primavera "s'annariava ' a cumeta" ( si faceva volare l'aquilone) costituito da carta velina incollata su un supporto di canna e con l'aggiunta di una coda più o meno lunga o si giocava "o carriaggio c'o strummolo una trottolina di legno a cui veniva avvolta una corda, con questa si lanciava lo strummolo e si faceva girare il più velocemente possibile e per più tempo, i più abili, giocavano anche a bocciare (colpire) lo strummolo dell'altro mentre questo era a girare, vinceva chi, aveva fatto più bocciate ed in genere si prendeva l'attrezzo del rivale. Il dramma era quando lo strummolo per le "pizzate ricevute si spaccava. Si doveva andare di corsa in via Pasquale Nastro (a lampa 'o viento)
dal torniere per farne un altro.

'E TAPPI D'A BIRRA


<p align="centerEra uno dei giochi preferiti :consisteva nel tracciare una pista per terra con curve e rettilinei posizionando all'inizio della pista dei tappi di birra (le palline di vetro fecero il loro avvento molto dopo)
Ogni bambino che possiedeva un tappo aveva diritto ad un tiro ad ogni turno. Lo scopo era quello di arrivarie primi al traguardo per vincere tutti i tappi in gara.
Il tiro si effettua spingendo il tappo con uno scatto dell'indice.
Se il giocatore tira il tappo al di fuori della pista si torna indietro rincominciando dall'ultimo tiro effettuato.

'A BARRACCA
Si giocava con un minimo di due concorrenti.Consisteva nel fare sul terreno una striscia delimitata.I concorrenti lanciavano monetine o tappi di bottiglia che si avvicinava di piu' alla striscia vinceva.Chi usciva dalla delimitazione era squalificato.C'era anche una variante,Il primo classificato era colui che aveva la facolta' di dichiarare di scegliere testa o croce, poi si buttavano in aria le monete .Il concorrente vinceva tutte le monete per le quali aveva dichiarato precedentemente il verso.Le altro restavano in gioco per il secondo classificato.(questa variante era detta 'Mpzella all'aria).

'NTACCA VASULE


Era un gioco fatto sempre con i tappi delle birre , piu' tardi con i soldini .Si giocava sui basalti vesuviani (vasuli). Si lanciava il tappo in aria e questi, toccando terra si doveva avvicinare al bordo del basalto.

Noi ci divertivamo così, oggi , invece , i bambini hanno tantissimi giocattoli e videogiochi, ma sono per lo più figli unici e giocano spesso da soli, chiusi in appartamento., noi invece i giochi ce l'inventavamo o ci venivano tramandati dai nostri genitori . Purtroppo questa Gragnano non c'è piu', ma la ricordo con tanta , tanta nostalgia.Me la voglio ricordare cosi':



Edited by Pulcinella291 - 21/4/2020, 19:28
 
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vivagragnano
view post Posted on 12/12/2017, 17:17




non hai per caso delle foto del cinema Cigno o di quello di via Roma?
 
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view post Posted on 12/12/2017, 17:31
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Del cinema Cigno, proprio no. Posso solo dirti che fu costruito negli anni 50 , su terreno di proprieta' Capriglione. Di foto di via Roma anche molte datate , le puoi trovare sul web, senza problemi.
Cmq eccoti come appariva nei primi anni del 1900


Cordialità.
 
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view post Posted on 23/11/2023, 18:35
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Ripropongo
 
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view post Posted on 23/11/2023, 20:45
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T'è scordato a Signora ncopp a ferrovia, autoricambi, e Luchino, o magazzino e casalinghi vicino a farmacia Vingiani. Pò o Trione Pascal a ferramenta e chillo ra vrenna.
C'è una leggera inesattezza. Il palazzo dello Iorio sta dall'altra parte della strada. Bei ricordi! Un vero peccato la decadenza di oggi!
 
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view post Posted on 23/11/2023, 22:12
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Aggia pacienza, quando io ero ragazzino a signora dei ricambi non c'era
 
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