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Passera solitaria
In quella valle oscura un dì v’era concerto pari a vigorosa primavera cantavano, in coro, gli augelli or neri, or gialli carnali e gioiosi, rendevan la passera di letizia lacrimosa. Di turgor beato, a gara, si contendevan gli augelli l’agognata valle che, di giovinezza e fervore, giammai affrancata, spandea odor soavi a deliziar il merlo che vi di posava e il tordo giammai scemava d’armonia, sollazzo e riso. Passera solitaria, ognun festeggiava il tuo tempo migliore. Ahimé della novella etade neppur le piume han retto agli “affannosi” anni, or nido più non sei d’augelli festanti. Romita e solinga, non più sospiro acerbo di giorni beati. Ti ferisce il sole d’inverno che cala dietro i monti, deserta miri il migrar de’ l’uccelli verso ardenti e focose valli a te non resta che il rimembrar, solinga l’allegro cinguettio.
Seb alias Pulcinella Edited by Pulcinella291 - 13/5/2020, 12:05
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