A' VRASERA'
Era una specie di braciere fatto di ottone o di rame dove all interno vi si metteva la legna con la carbonella poi si accendeva e ci si riscaldavano le donne alla sera ed era un momento bellissimo per ricordare e raccontarsi fatti e fattarielli
Dovete sapere che accendere 'a vrasera era considerato un atto d' amore, perchè costringeva le persone ad avvicinarsi per catturare il calore che essa sprigiona, era considerato un atto d' amore perchè quando le persone si avvicinano iniziano a parlare , a raccontare fattarielli... era un atto d' amore perchè insieme ad una bottiglia di vino e a un mazzo di carte riusciva a farti dimenticare 'O maletiempo...accendere 'a vrasera era un atto d' amore perchè altrimenti se tra una Briscola e l' altra arrivava la Bella 'mbriana e non trovava la casa calda se puteva piglià collera...Questi i miei ricordi da bambina quando mia nonna l accendeva e dovete sapere che mia madre a casa ce l ha ancora anzi e' diventata un porta pianta...
Tralasciando quei focolari mobili che furono impiegati per tutta l'antichità sia come arule e bruciaprofumi nel culto pubblico e domestico, sia nella casa come scaldavivande, si usò nel mondo antico anche un vero e proprio braciere per il riscaldamento degli ambienti. Se ne conoscono sia fittili, e sono generalmente tra i più antichi, sia di bronzo. Nonostante si tratti di oggetti puramente funzionali e di prodotti d'artigianato, i bracieri non sono privi di una parca decorazione, che ne ingentilisce le forme o ne sottolinea, con motivi ornamentali, le varie membrature; motivi che si inquadrano nel gusto dell'epoca in cui l'oggetto fu creato e che non differiscono da quelli che si trovano sulle suppellettili coeve.
Negli esemplari fittili più antichi (diffusi sia in ambiente greco, sia etrusco) assai semplici per forma - un recipiente emisferico sorretto da tre peducci - la decorazione è impressa, come nei pìthoi, sul bordo espanso, sui piedi o sull'uno e sugli altri. Negli esemplari trovati, per es. a Gela e ad Agrigento, i motivi stampigliati sui bordi sono per lo più vegetali (fiori di loto, girali) o geometrici (meandri, trecce); in esemplari provenienti dall'Etruria sono documentate scene figurate, che trovano riscontro nelle coeve terrecotte architettoniche o nella decorazione vascolare (caccia alla lepre, cavalieri). Sui piedi appaiono motivi di palmette o gruppi figurati, che meglio si inquadrano nel ristretto spazio verticale e che, anche in questo caso, rientrano stilisticamente ed iconograficamente nel repertorio figurato arcaico.
Edited by aurora663 - 28/2/2022, 05:42