| Caro Merovingio, conosco il fenomeno della metafonia, ma non abbastanza per esprimere un parere scientifico. Da uomo della strada, però, mi chiedo che senso ha che entità ultraterrene eventuali incidano le loro voci su un nastro o comunque su un apparecchio che registra, e non comunichino direttamente. Inoltre, chi ha mai detto che la vita ultraterrena, sempre ammesso che esista, debba svolgersi nello stesso modo di quella terrena? Emettere suoni, quindi voci, presuppone l'esistenza di un corpo, no? E' vero che c'è chi dice che si tratti di energia del corpo che permane, ma, ancora una volta, chi ci dice che sia così? A me pare che un sano scetticismo si imponga, Scusate se tiro sempre in ballo l'etimologia, ma voglio ricordare che scettico è colui che ricerca, che, quindi, non si esprime subito, non certo colui che non crede. Pensiamo agli extraterrestri e li immaginiamo più o meno simili a noi, ometti, omuncoli, mostriciattoli, ma sempre con parvenze umane. Se, invece forme di vita extraterrestre fossero completamente diverse ( cosa statisticamente molto, ma molto più probabile )? Voglio dire che noi, quando dobbiamo spiegarci un mistero, vero o presunto che sia, siamo portati a mantenere i parametri che ci sono familiari. Per questo immaginiamo che coloro che sono morti mantengano fattezze e requisiti dei vivi, incluso l'uso della voce. Parafrasando Totò direi che la morte è una cosa seria, ancorché naturale, troppo seria perché ci si diletti a incidere voci. Buon fine settimana a tutti. Winilio.
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