L'automobile come mezzo di trasporto affermato e funzionante inizia nel XIX secolo. Essa si basa tuttavia su modelli concepiti in precedenza; per questo la data dell'invenzione dell'auto non può essere stabilita con assoluta ed obiettiva esattezza.
Già durante l'epoca storica del Rinascimento erano stati ideati e disegnati modelli di carri in grado di spostarsi da soli. D'altro canto, questi progetti vivevano solo sulla carta. Dei prototipi funzionanti come il famoso Carro di Cugnot (marchingegni con un motore a vapore) furono costruiti solo verso la fine del XVIII secolo.
Nata per sostituire la trazione animale, l'automobile si serviva di motori di volta in volta diversi a seconda dei sistemi di alimentazione. Soltanto dopo la prima guerra mondiale l'introduzione del motore endotermico e della benzina si impose su una moltitudine di sistemi. Ciononostante vennero sempre proposte, nei vari periodi storici, forme di alimentazione alternative alla benzina.
Come visto, il XX secolo si apriva con una ricerca volta nelle direzioni più disparate. Da carburante fungevano anche sostanze come il petrolio e l'alcool. Infatti, l'automobile a benzina finì per diventare il modello più affermato solo a partire dal periodo intorno alla prima guerra mondiale.
La prima auto non carrozziforme fu la Mercedes 35PS del 1901. Raggiungeva i 70 km/ora.
Anche in Italia all'inizio del novecento iniziò la produzione industriale della FIAT a Torino, con la consulenza tecnica dell'ingegnere Enrico Bernardi che fin dal 1896 aveva iniziato a realizzare industrialmente automobili con motori a scoppio presso la ditta Miari e Giusti di Padova.
La Fiat 3 ½ HP talvolta anche chiamata Fiat 4 HP o Fiat Welleyes, fu il primo modello di autovettura costruito nel 1899 dalla neonata casa torinese F.I.A.T.
Per molto tempo l'automobile rimase un oggetto di lusso: soltanto le persone più ricche potevano permettersene una. Questo anche perché produrre automobili era un processo molto lungo, difficile e costoso. Ma le cose iniziarono a cambiare quando Henry Ford, che aveva fondato la propria fabbrica di automobili a Detroit negli Stati Uniti, iniziò a utilizzare la catena di montaggio (automazione): si tratta di un sistema per ridurre i tempi e i costi di lavorazione all'interno della fabbrica, assegnando a ogni operaio il lavoro su una parte specifica dell'auto e usando un nastro trasportatore per spostare l'auto da un operaio all'altro man mano che i pezzi vengono montati. In questo modo Ford poté vendere la sua Modello T a un prezzo molto inferiore rispetto a tutte le automobili prodotte sino ad allora, che erano fatte artigianalmente una per una.
Anche le auto italiane fecero la storia la balilla per esempio
fu una delle auto piu' famose dell'epoca.Prodotta dalla Fiat negli anni trenta segno' l'inizio della motorizzazione di massa in Italia.
La Fiat 500, popolarmente chiamata "Topolino", è senza dubbio fra le automobili italiane più famose, anche se gli eventi e le circostanze che hanno portato all'ideazione di questo modello sono molto meno conosciuti.Tutto ebbe inizio da un'idea di Benito Mussolini. Nel 1930, il Duce aveva convocato il senatore del Regno d'Italia Giovanni Agnelli per informarlo della "inderogabile necessità" di motorizzare gli italiani con una vettura economica che non superasse il costo di 5 000 Lire.
Un'idea di grande impatto propagandistico che, non appena eletto primo ministro, Hitler si affrettò a copiare convocando Ferdinand Porsche ed intimandogli di realizzare un'automobile dal costo non superiore ai 1 000 marchi; quella che sarebbe divenuta famosa in Italia con il nome di "Maggiolino"
cosi' nacque l'auto piu' venduta in quei tempi:
Un'altra casa autobobilistica italiana fu L'Alfa Romeo, fondata a Milano nel 1910 e celebre soprattutto per i suoi modelli sportivi.
Dopo i primi collaudi su strada risalenti al settembre 1907 comincio' in Italia anche la produzione delle Lancia:
La 12 HP Alfa fu il primo modello di autovettura realizzato dalla neonata casa automobilistica