Le stronzate di Pulcinella

i segreti nell'uso delle esche nel surf casting

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view post Posted on 15/12/2015, 12:45
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Pulcinella291 Forum

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I veri pescatori, quelli di una certa esperienza, sono soliti diversificare le esche a seconda delle condizioni del mare, delle temperature delle acque e persino della profondità .
Il cannolicchio,il bibi e l'americano,per esempio, hanno efficacia sia invernale che primaverile con condizioni di mare calmo o poco mosso, mentre occorrono le esche oleose (sardine e muggini) e granchi e murici con mare mosso che, con acque fredde, può richiedere tentativi con totani o meglio ancora calamari.

Le esche grasse
In linea di massima quasi tutte le polpe dei pesci contengono sostanze oleose, ma le più forti sono la sardina, l’acciuga e il muggine.Se la sardina eccelle per l'abbondanza di olio, il muggine non è da meno; la sua è però una carne diversa, rilascia le sostanze oleose più lentamente in virtù dei maggiori grassi contenuti. Il muggine però risulta essere un’esca esclusiva per grossi predatori .
L’uso più comune è quello dei “filetti”; assolutamente necessaria è la freschezza.
Il filetto viene solitamente ingoiato,quindi la scelta dell’amo è molto importante.Il migliore è un robusto Aberdeen dal 2 al 1/0 e la polpa deve essere rivolta all’esterno.
Con mare calmo o poco mosso il filetto funziona poco, quindi, se volete provare, fate solo tentativi limitati (di solito mirati a gronghi e razze).
Poi c'è la calandrina un esca formata dall'unione del calamaro+sardina che si fa così: fatto un classico salsicciotto di sardina, della dimensione che vuoi, prendi un pezzo del mantello di un calamaro e ricopri quasi per intero il salsicciotto, legandolo con del filo elastico, ed il gioco è fatto!Così facendo pur mantenendone inalterato il potere attirante - proveniente dalla parte sottostante dell'innesco - si aumenta la protezione della tenera polpa della sarda da parte di “mangiatori a sbafo”.
E' assolutamente necessario ricordare che il terminale adatto è lo zatterino, dotato cioè di un galleggiante esterno e di un bracciolo a circa 35 centimetri, con amo del nr. 2/0 a becco d’aquila. Quest'ultimo viene fatto passare all'interno della bocca e lo si fa fuoriuscire dalla fronte, con l'ardiglione bene in vista; è una parte che regge bene anche uno strattone violento. Ricordatevi che il “tempo di lavoro” della sardina è sempre berve, il massimo lo produce entro i primi 20 minuti, dopodiché è meglio recuperarlo e rinnovarlo, oppure provare con un’altra esca.
Considerato il peso dell'esca e soprattutto la necessità che questa si muova, il piombo non deve essere di peso elevato, massimo 100 grammi, anche perché il lancio deve appena valicare la risacca. L'efficacia dicevamo, è notevolissima, si cattura di tutto; a partire dai cefali per arrivare ai saraghi, alle spigole, alle razze di anche notevoli dimensioni.


Quando fa freddo:le esche da usare

Il calamaro e la seppia sono le esche più pulite in assoluto, facili da maneggiare e sezionare, così anche da innescare. Ma non è certamente questo il motivo del loro successo, ma il richiamo visivo (luminescenza) che in certi periodi dell'anno risulta determinante; e c'è anche la resistenza agli assaggi che si trasforma in una più lunga autonomia.
Funziona bene alle prese con tutte le specie tipicamente invernali e per insidiare contemporaneamente sia i predatori che i grufolatori. Insomma un'esca duttile ed efficace, che fallisce solo con mare troppo calmo.
Una delle prime cose da innescare sono i bargigli, i due lunghi grinfioni tattili con cui i cefalopodi trattengono la preda prima di avvicinarla ai tentacoli. Si tratta di due tenerissime ed ottime esche da cui si ottengono 4 inneschi a cui nessuna preda può dire di no, specie se si tratta di roba fresca. Per l'innesco ci si comporta come alle prese con un lungo e robusto verme; l'amo adatto è un Aberdeen no 1 o 2.
Un' alternativa è quella di innescare pescetti vivi reperiti sul luogo di pesca. Un un pesce esca adeguato varia dai 100 ai 200 grammi. E’ questo il caso di un saragotto oppure di una mormora, che innescati immediatamente dopo la cattura forniscono un rimedio alla mancanza di esche vive. Di norma poi si tenga presente che se la zona di pesca non ci fornisce pesci minori da usare come esca, significa anche che non è adatto al tentativo pesante.
L'amo può essere scelto in base alla grandezza del pesce esca, e cioè un robusto Aberdeen (1/0 - 2/0) oppure le apposite spille per il vivo.
L'esca viva si rivela eccellente in ogni condizione di mare; addirittura è bene che la turbolenza non sia elevata, sia perché viene facilitata la ricerca da parte del predatore, sia perché un moto ondoso con frangenza esterna, in qualche modo limita la presenza sotto costa dei grossi esemplari. Una semplice risacca su spiaggia profonda, è quanto di meglio ma anche con il mare calmo le possibilità ci sono.


Le Esche per spiagge profonde

Se ci troviamo al cospetto di spiagge profonde, occorre indirizzarci su esche naturali, che conservino in qualche modo la forma originaria; adatte quindi anche ad un richiamo prettamente visivo oltre ché per olfatto.
Il murice è l'esca piu' adatta.E’ un’esca da mare calmo o comunque da usare dopo l’ultimo frangente,andandoci con uno short rovesciato del 26-30 e un amo obbligatorio beack 2 o un crab con due murici. Lo si innesca sgusciato, sia per avere un maggiore richiamo olfattivo, sia per estendere anche ai saraghi la possibilità di cattura.
Rotto il guscio, con una pietra o un martello, il muscolo viene privato dell'unghia peduncolare, ed innescato con la parte morbida rivolta sulla punta dell'amo. Quest'ultimo è bene sia del tipo robusto, gambo corto e collo ampio, poiché la preda prima di ingoiare masticherà l'esca, con evidenti possibilità di danneggiamento a scapito di un amo con diverse caratteristiche. Il murice può essere utilizzato con successo anche surgelato, dove anzi aumenta il richiamo olfattivo e diminuisce notevolmente la durezza delle carni, offrendo talvolta inaspettate doti alle prese con prede di diverso .
Anche le cicale e le cannocchie hanno qualche chance ma non come il murice, mentre il granchio dura molto di piu' agli assalti.
Se è nota la presenza di la presenza di saraghi o altri sparidi il più efficace sistema di raccolta è certamente quello offerto dalle cozze, muscoli o mitili. Privato delle valve, il mollusco (uno o più) viene più volte passato nell'amo sino ad ottenere un innesco bilanciato e compatto. L'amo adeguato possiede caratteristiche di leggerezza, gambo di media lunghezza e punta affilatissima: quindi Aberdeen o i nuovi modelli di beack a filo sottile.
La cozza, a seconda del pesce cercato, si innesca su finali lunghi del 22-25 con un Aberdeen robusto del numero 6.Limitatamente ai saraghi può essere usata anche la patella, innescandone due o tre su un beack del numero 6 e filo del 24.

Le telline e le vongole funzionano benissimo con le mormore, innescandole su un finale max del 22 ed un Aberdeen del numero 6.

Per le basse profondità le esce da usare


Se ci si trova su una spiaggia bassa, bisogna lavorare sulle sue differenti distanze operative: lancio medio o lungo.
Nel periodo autunnale il bibi ed il verme americano offrono ampie garanzie di successo, immediatamente seguiti a ruota dal cannolicchio ed il muriddu. Successivamente, sotto il «treno» delle perturbazioni e l'acqua in sensibile abbassamento di temperatura, meglio, molto meglio, il cannolicchio ed in seconda istanza il bibi; i vermi cominciano infatti a comportarsi in modo strano, durano moltissimo sull'amo e le prede paiono svogliate in loro presenza.Tutte queste esche possono essere trattate allo stesso modo, cioè con finali non superiori allo 0.30, possibilmente mobili, con calamenti lunghi e per ami gli Aberdeen di dimensioni variabili dal 6 al 2.Con il ritorno della buona stagione, in primavera ed estate, la padrona delle spiagge basse risulta indiscutibilmente la mormora; il trio obbligatorio di esche è il classico arenicola+americano+bibi, integrato con coreani e muriddu, e che dovranno essere utilizzati proporzionalmente in base ai gusti dichiarati delle mormore locali. Travi e terminali dovranno essere i più leggeri possibile, compatibilmente con le nostre possibilità di farli stare in pesca senza grovigli e per distanze di lancio che vorremo raggiungere.Come indicazione generale utilizzeremo terminali di diametro massimo del 22 (il 25 solo con il bibi) .

 
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