Le stronzate di Pulcinella

Mario Vanni, il compagno di merenda, la storia e le frasi famose

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 23/3/2016, 12:33
Avatar

Pulcinella291 Forum

Group:
AMMINISTRAZIONE
Posts:
42,147

Status:


Mostro_di_Firenze_e_morto_Mario_Vanni

Mario Vanni (1927-2009) fu individuato dalla procura quale coautore di una serie di otto duplici omicidi avvenuti fra il 1968 e il 1985 nella provincia di Firenze.
L'inchiesta avviata dalla Procura di Firenze porto' alla condanna in via definitiva di due uomini identificati come autori materiali di 4 duplici omicidi, i cosiddetti "compagni di merende": Mario Vanni e Giancarlo Lotti mentre il terzo, Pietro Pacciani, condannato in primo grado a più ergastoli per 7 degli 8 duplici omicidi e successivamente assolto in appello, è morto prima di essere sottoposto ad un nuovo processo di appello, da celebrarsi a seguito dell'annullamento nel 1996 della sentenza di assoluzione da parte della Cassazione.
Ma chi era Mario Vanni e perchè viene ricordato non solo per le accuse e le condanne?
E' un ex postino di San Casciano Val di Pesa e proprio a lui i si deve la definizione di compagni di merende: fu il postino, deponendo come teste al primo processo a Pacciani, nel 1994 - quando ancora l’ipotesi investigativa era quella di un maniaco delle coppiette-killer solitario - a dire che con il contadino lui andava solo a fare merende. Quando il pm Paolo Canessa gli chiese «Che lavoro fa?», Vanni rispose d’impeto: «Sono stato a fare delle merende con il Pacciani», ricevendo il rimbrotto dal giudice Enrico Ognibene: «Lei comincia male, sembra che venga a recitarci una lezioncina». Sempre lui a proclamarsi innocente, messo in mezzo da Lotti e dalle sue rivelazioni. Vanni, che a Paolo Canessa, storico pm di tutte le indagini sul maniaco, augurò anche «un malaccio inguaribile», ha sempre detto: «Col mostro non c’entro nulla». Anche se poi, in carcere, all’amico Lorenzo Nesi, già teste dell’accusa, rivelò l’esistenza di un certo «nero americano» detto «Ulisse», personaggio poi entrato nell’inchiesta ter sul maniaco, quella sui mandanti.
Una volta durante un'udienza rivolto al presidente disse:"sono malato se mi fa la gemntilezza di mandammi a casa ...."Un'altra volta sempre rivolto al Presidente:"Voglio la libertà di andare alla banca e alla posta, poi ci sara' il Signore che punirà il sig. Canessa (il PM), viva il Duce, il lavoro e la liberta'. Lo vediamo in questo video:


Vanni, detto "Torsolo", è morto a Firenze all’età di 81 anni: condannato all’ergastolo per quattro degli otto delitti del Mostro di Firenze, con la conferma finale arrivata nel 2000 dalla Cassazione, l’esecuzione della pena gli era stata sospesa nel 2004 in virtù delle sue condizioni di salute.
Era l’ultimo dei "compagni" semianalfabeti e pervertiti ancora in vita: Pacciani, il "Vampa", era morto nel 1998; Giancarlo Lotti, detto "Katanga", nel 2002.

Se fu reticente Vanni, non lo fu Lotti, che lo accusò di aver partecipato agli omicidi armato di coltello, con il compito di asportare alcune parti dai corpi delle vittime, e che si autoaccusò a sua volta.


Edited by Pulcinella291 - 13/6/2021, 20:15
 
Web  Top
0 replies since 23/3/2016, 12:33   15574 views
  Share