Le stronzate di Pulcinella

Morire nel nascere

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view post Posted on 8/5/2016, 09:38
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Morire nel nascere





Mi svegliai in preda di punture insopportabili.
Un terrore folle metteva a soqquadro il mio essere, però mi resi subito conto che forse non era dolore ciò che provavo, avevo l'impressione che mi stessero strappando da qualcosa che era sempre stato con me.
Mi concentrai nella ricerca di un segnale, il silenzio mi tranquillizzò, ma improvvisa giunse un'angoscia pesante.
Ebbi l'impressione d'avere perso qualcosa, come se qualcuno o qualcosa mi avesse derubata di una parte che da sempre mi apparteneva.
Provai ad aprire gli occhi e guardarmi attorno...ero immersa nel buio, richiusi gli occhi.
Poco a poco una nuova spiacevole impressione mi allarmò...e fu in quel momento che mi sembrò di essere completamente sola ad affrontare il mio destino.
Per la prima volta mi sentii veramente abbandonata. Sentivo che mi stavano strappando la vita.
Tornai ad aprire gli occhi...nessuna luce...niente e nessuno.
Che cosa era successo? Mi chiesi…dov'era la mamma?
Ed ora cosa faccio? Continuai a domandarmi. La luce non c'è...
Provai a chiamare, urlai...ma nessuno rispose.
Forse persi coscienza o mi addormentai, ma mi resi conto che il tempo non fosse lo stesso, non saprei dire come e perché non c'era più luce attorno a me, solo notte buia.
Improvvisamente ebbi paura, mi sentii vulnerabile ed ebbi il terrore che forse la mia vita non sarebbe mai iniziata.
Eppure ricordavo il volto di mia madre…avevamo fatto tanta strada assieme.
Piansi e ad un tratto, tra le lacrime, mi sembrò di scorgere un bagliore.
Era un chiarore appena percepibile, fioco, tra nebbie di dolore, ma c'era, seppur lontanissimo c'era.
Iniziai a muovermi...ma non avevo la sensazione di fluttuare verso quel chiarore com'era già accaduto
Presto mi parve che quel mio avanzare doveva essere soltanto illusione, poiché qualsiasi movimento facessi, quel chiarore si allontanava sempre più.
Basta! Mi dissi, è inutile lottare.
Lasciai trascorrere altro tempo ed infine, quasi all'improvviso, mi trovai di fronte alla luce che filtrava attraverso le palpebre socchiuse.
Vidi che quella luce non era altro che un punto luminoso sospeso nel vuoto.
Non sapevo cosa fosse…quello che desideravo era rivedere il volto della mamma.
«Combatti amore…aggrappati a me…non lasciarti trasportare»

Forse lo feci, non lo so, perché percepii il trascorrere del tempo.
Ne trascorse, poi, finalmente la liberazione...vidi il volto di mia madre sorridermi...udii la sua voce «Ciao piccola...lasciati andare...io verrò con te»



È bella la tua voce mamma.
Tepore che mi avvolge
come pura essenza.
Parlami mamma,
parlami ancora,
fammi perdere nel tuo calore
il mio brevissimo passato...
poi fammi dormire...

Svegliami solo
all'orlo di un limpido giorno,
o quando tutto
tornerà innocente.
Svegliami...
oppure
lasciami andare per sempre!



 
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