| In Italia, tra le tante cose che non funzionano, le due basilari sono la politica e la magistratura ed entrambe sono super retribuite a totale carico dei lavoratori, più debito di stato.
Si vorrebbe sapere dal candidato (come si dice agli esami...) perchè avvoiene ciò? Semplice, perchè sono loro a decidere quanto devono guadagnare lecitamente, l'illecito è lasciato a libera discrezione. A questo si aggiungano privilegi, benefits e quant'altro ed in più i magistrati italiani non devono (ancora) pagare le conseguenze delle loro grandi cazzate che sono tutte a carico nostro.
Quando si raggiunge un verdetto finale penale, bisogna tremare perchè non so in che percentuale precisa, ma non è affatto modesta, queste vengono ribaltate nel tempo e siamo costretti a subire il danno economico del risarcimento, noi cittadini contribuenti, loro contribuiranno quanto noi, non di più. Questo dal mero punto venale, senza considerare che si toglie la 'vita' ad un innocente e per quanto tu possa risarcirlo, gli anni che gli hai sottratto non li recupererà mai.
Vi ricordo, solo perchè è stato il più famoso per un certo periodo di tempo, il caso del povero Enzo Tortora, 'quei' giudici senza neanche l'ombra di un controllo bancario, un pedinamento, un'intercettazione telefonica, basandosi solo sulle dichiarazioni di pentiti, criminali di mestiere, sono riusciti a mettere in galera Tortora e condannarlo in primo grado a 10 anni di carcere più 50 milioni di multa. I due sostituti procuratori che a Napoli avviano l'impresa si chiamano Lucio Di Pietro (omonimo non parente di Tonino), e Felice Di Persia. Sono loro a considerare Tortora la ciliegiona della torta, loro a convincere il giudice istruttore Giorgio Fontana ad avallare questo e gli altri 855 ordini di cattura, anche se incappano in 216 errori di persona, tanto che i rinviati a giudizio alla fine saranno solo 640, di cui 120 assolti già in primo grado con l'appello, l'impalcatura accusatoria franerà un altro po', con 114 assoluzioni su 191. Come sono stati puniti i giudici in questione? Vorrete dire premiati, vero? DiPietro procuratore generale di Salerno, dopo aver sostituito Pier Luigi Vigna come procuratore nazionale antimafia. Di Persia, oggi in pensione, ieri membro del Csm, l'organo di autocontrollo dei giudici (ma Cossiga presidente pare abbia rifiutato di stringergli la mano durante un plenum).
E' bene ricordare che dopo il caso Tortora fu indetto un referendum, nel 1987, per sancire, o meno, la responsabilità civile dei magistrati. Referendum che superò ampiamente il quorum e che vide trionfare i si, sostenitori della responsabilità civile dei giudici con l'80%% e quindi è stato tradotto in legge? Neanche per sogno, come a detto Sebastiano, all'inizio, e concludo il 'giro' in soccorso arrivò immediadamente il parlamento, ovvero l'altro arto del malaffare con il governo che varò la famigerata (non famosa) legge Vassalli che ne annulla e revoca gli eggetti del referendum.
Meditate gente, meditate
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