| . . La discriminatoria "legge gay" L'osservazione prima, e più giusta, che mi è stata fatta appena ho promosso la discussione su questo tema è stata: "Comincia a dire la tua".
Naturalmente non aspettavo altro che l'invito, ma l'imbeccata è stata ancor più ricca, perché un caro amico si è anche premurato di fornirmi uno stralcio della legge dal titolo "Ecco le principali caratteristiche delle unioni civili e come cambierà il diritto di famiglia". Dotto stralcio al quale mi riferirò e che ricopio tal quale qui sotto e sotto spoiler per completezza di informazione.
Inizia lo "Stralcio" --------------------------------------------------------
Ecco dunque le principali caratteristiche delle unioni civili e come cambierà il diritto di famiglia:
Come si accede all'unione civile? Le unioni civili dedicate esclusivamente alle coppie omosessuali sono definite nella legge Cirinnà "formazioni sociali specifiche" per non confonderle con il matrimonio. Tuttavia, come il matrimonio, l'unione civile si costituisce "di fronte all'ufficiale di stato civile e alla presenza di due testimoni". L'atto viene registrato "nell'archivio dello stato civile".
Non potranno unirsi civilmente le persone ancora sposate, i parenti, chi ha commesso un omicidio o un tentato omicidio nei confronti di un precedente coniuge o membro di una unione civile.
Cosa succede con il cognome? Le parti, "per la durata dell'unione civile, possono stabilire di assumere un cognome comune scegliendolo tra i loro cognomi. La parte può anteporre o posporre al cognome comune il proprio cognome". La normativa è diversa per le persone che si sposano: la moglie è tenuta ad aggiungere quello del marito al suo
Obblighi come nel matrimonio "Dall'unione deriva l'obbligo reciproco all'assistenza morale e materiale e alla coabitazione". Non c'è obbligo di fedeltà come invece nel matrimonio, un punto che ha scatenato una forte polemica tanto che il Partito democratico sta pensando di annullare l'obbligo di fedeltà anche per le coppie che si uniscono in matrimonio. "Entrambe le parti sono tenute ciascuna in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale e casalingo, a contribuire ai bisogni comuni".
Vita famigliare come nelle coppie sposate "Le parti concordano tra loro l'indirizzo della vita familiare e fissano la residenza comune; a ciascuna delle parti spetta il potere di attuare l'indirizzo concordato". Il comma ricalca le norme del diritto di famiglia.
Le coppie gay potranno scegliere la comunione dei beni? Sì. Come nel matrimonio. A meno che non scelgano la separazione dei beni.
Pensione, eredità e tfr Con la nuova legge la pensione di reversibilità e il Tfr maturato spettano al partner dell'unione. Per la successione valgono le norme in vigore per i matrimoni: al partner superstite va la "legittima", cioè il 50%, e il restante va agli eventuali figli.
Adozioni mai Sul tema delle adozioni la legge si è arenata per mesi, provocando profonde spaccature all'interno dello stesso Partito democratico e nella maggioranza. La legge esclude esplicitamente l'adozione sia dei bambini abbandonati, sia del figlio biologico del partner (la cosiddetta stepchild adoption). Nel testo è stata inserita una dicitura: "resta fermo quanto previsto e consentito in materia di adozioni dalle norme vigenti", che secondo taluni dovrebbe consentire ai singoli Tribunali, per via giurisprudenziale, di concedere la stepchild adoption ai singoli casi concreti come ormai sta accadendo.
Le maggiori differenze tra unione civile e matrimonio Il matrimonio si differenzia per l’obbligo di usare il cognome dell’uomo come cognome comune, attendere un periodo di separazione da sei mesi a un anno prima di sciogliere l’unione (per le unioni civili ne bastano tre), la possibilità di sciogliere l’unione nel caso che non venga “consumata” e fare le “pubblicazioni” prima di contrarre l’unione. Nei matrimoni inoltre permane l'obbligo di fedeltà - anche se questo pilastro è sempre meno importante in tribunale ai fini della separazione - e le coppie sposate possono accedere all'adozione nazionale e internazionale.
La legge consentirà l'utero in affitto? No. L'utero in affitto è espressamente vietato dalla legge 40. Allo stesso modo, sempre per la legge 40, le coppie omosessuali non potranno accedere alla procreazione medicalmente assistita.
Cosa succede in caso di cambio di sesso? Se uno degli appartenenti all'unione civile cambia sesso, l'unione civile si scioglie automaticamente. Anche il matrimonio viene sciolto in caso di cambio di sesso, e la relazione diventa una unione civile.
Nella seconda parte della legge trovano spazio le convivenze di fatto, dedicate alle persone (etero oppure omosessuali) che desiderano una protezione attenuata rispetto al matrimonio:
Come si costituisce un "contratto di convivenza"? Davanti al notaio oppure da un avvocato, in forma scritta. Il contratto può contenere: l'indicazione della residenza, le modalità di contribuzione alle necessità della vita in comune, in relazione alle sostanze di ciascuno e alla capacità di lavoro professionale o casalingo, il regime patrimoniale della comunione dei beni come da codice civile.
I conviventi di fatto possono assistere l'altro in ospedale? Sì. I conviventi hanno gli stessi diritti dei coniugi nell'assistenza del partner in carcere e in ospedale. Allo stesso modo ciascun convivente "può designare l'altro quale suo rappresentante con poteri pieni o limitati in caso di malattia che comporta incapacità di intendere e di volere, per le decisioni in materia di salute; e in caso di morte, per quanto riguarda la donazione di organi, le modalità di trattamento del corpo e le celebrazioni funerarie.
Cosa succede alla casa se uno dei conviventi muore? In caso di morte di uno dei partner, l'altro ha diritto di subentrare nel contratto di locazione. Se il deceduto è proprietario della casa, il convivente superstite ha diritto di continuare a vivere in quella abitazione tra i due e i cinque anni, a seconda della durata della convivenza. La convivenza di fatto è titolo, al pari del matrimonio, per essere inserito nelle graduatorie per le case popolari. Il diritto alla casa viene meno nel caso in cui il convivente superstite smetta di abitarvi stabilmente o in caso di matrimonio, di unione civile o di nuova convivenza di fatto.
Alimenti In caso di cessazione della convivenza, "il giudice stabilisce il diritto del convivente di ricevere dall'altro convivente gli alimenti qualora versi in stato di bisogno e non sia in grado di provvedere al proprio mantenimento". Gli alimenti sono assegnati in proporzione alla durata della convivenza.
Come si interrompe un contratto di convivenza? Possono deciderlo entrambi o anche soltanto uno dei due. Il contratto si estingue in caso di matrimonio o unione civile di un membro della coppia di fatto, oppure in caso di morte. Quando il contratto di convivenza evapora, finisce anche la comunione dei beni. Il documento redatto dal notaio serve per gli atti di trasferimento di diritti reali immobiliari comunque discendenti dal contratto di convivenza. Nel caso in cui la casa familiare sia nella disponibilità esclusiva del recedente, la dichiarazione di recesso, a pena di nullità, deve contenere il termine, non inferiore a novanta giorni, concesso al convivente per lasciare l'abitazione.
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finisce lo "stralcio"
Comincio col contestare già le prime parole, che sono: "Le unioni civili dedicate esclusivamente alle coppie omosessuali…" perché chiamare "unioni civili" quelle dedicate alle coppie omosessuali?... perché se una coppia "di fatto" o "di diritto" che sia che non sia composta di omosessuali non è "civile"? e perché una coppia di non omosessuali (o presunti tali, visto che la legge non prevede specifici accertamenti) non dovrebbe rientrare nel novero delle "unioni cilivli"?. Per questo io titolo "Legge gay" e non "legge civile" ancora nello stesso paragrafo:: "…sono definite nella legge Cirinnà "formazioni sociali specifiche" per non confonderle con il matrimonio." superflua quanto pretenziosa precisazione. Nessuna possibilità di confusione, per chi sappia leggere, col matrimonio, definito dalla Costituzione Italiana in modo del tutto diverso. Altrettanto stomachevole e supponente il successivo periodo: " Tuttavia, come il matrimonio, l'unione civile si costituisce "di fronte all'ufficiale di stato civile e alla presenza di due testimoni". Innumerevoli atti si costituiscono così, anche la donazione diretta di una coppia di vacche o l'apertura di un testamento. Solo strumentale quindi l'accostammento..
Il secondo capoverso dello "stralcio" cui faccio riferimento è un capolavoro di assurdità, su cui altro non si può fare che stendere un velo di imbarazzata vergogna. In questa sede non lo commenterò.
Un plauso invece al terzo capoverso (prima parte) che mi sembra una conquista davvero liberale: Ognuno fa del suo cognome, per la durata di quel legame, quel che preferisce. Naturalmente penso alle complicazioni burocratiche ed agli equivoci possibili quando la prassi sarà diffusa… nel corso di una vita una persona (naturalmente purché gay!) potrà assumere tre, sette ventuno cognomi!... Tanto varrebbe fare come coi nicknames dei forum. Ognuno si fa chiamare come gli pare, e lo cambia come vuole… in pratica il cognome varra zero! La precisazione della seconda parte invece la dice lunga sul concetto di famiglia qui completamente annullato ed invece base dell'ordinamento matrimoniale [vedi ad es: Trib. Bari, sent. del 15.03.2007.]
"Obblighi come nel matrimonio" recita il titolo del terzo capoverso, a confermare che questo nuovo "status" stabilito da quest'apposita legge non sa definirsi da solo, ma deve rifarsi a qualcos'altro, ad un altro istituto, quello matrimoniale, del quale pappagalla: "l'obbligo reciproco all'assistenza morale e materiale e alla coabitazione" ma che ne rigetta l'obbligo di fedeltà, senza pensarne le ovvie conseguenze. (per esempio nella mia "coabitazione" ci posso portare tutti gli amanti e le amanti che mi pare!...). [ Nota mia: testualmente il mio "stralcio" recita: "" un punto che ha scatenato una forte polemica tanto che il Partito democratico sta pensando di annullare l'obbligo di fedeltà anche per le coppie che si uniscono in matrimonio"" - Mi chiedo: possibile che in una legge ci sia citato anche il pensiero di un partito di governo, sia pure quello di maggioranza?... mah! di tutte, mi toccherà vederne!] E, nell'ultimo paragrafo dello stesso "stralcio": ""Entrambe le parti sono tenute ciascuna in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale e casalingo, a contribuire ai bisogni comuni". Mi chiedo come vengano quantificate e riconosciute le inevitabili spese legate al previsto diritto di infedeltà dei membri dell'unione gay.
Il paragrafo successivo fa solo pensare che il relatore "non abbia la più pallida idea" di quale sia la vita familiare di una coppia sposata (salvo forse la sua, che francamente non invidio proprio!)
Su pensione, eredità e tfr non ho alcuna obiezione da fare. Mi sembra un legiferare molto civile e solo mi chiedo perché ci sia bisogno di essere omosessuali (almeno dichiarati) per poterne godere, e non semplicemente membri di una "coppia di fatto".
Sulle adozioni, che per ora sono un nulla di fatto, riapriremo il discorso a tempo debito: per ora sorvolo. Come sorvolerò sulle "differenze" fra matrimonio e unioni gay, ultimo capoverso della prima parte dello "stralcio". Matrimonio ed unione gay, almeno così come delineato in questo pastrocchio votato "Di fiducia" non hanno praticamente nulla in comune se non come detto in codicillo quanto previsto dalla legge 40 e per il cambio di sesso… [domanda curiosa: ma se due transessuali si uniscono in coppia, che succede se uno cambia, aricambia, o ritorna al sesso di prima?... che fa l' Ufficiale di Stato Civile?...]
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La seconda parte del fedele "stralcio" in mio possesso, e quindi della legge che riassume, ha un aspetto patetico. Dimesso, raffazzonato, appiccicaticcio come di toppa messa in fretta da una mano maldestra. Invito gli interessati al problema a leggere con attenzione: a me è emerso come un quadro riferito cittadini di serie B rispetto ai gay, evidentemente considerati di categoria più alta.
Infatti il "contratto di convivenza", che decide comunque della vita di due persone, non ha bisogno di testimoni e Ufficiale di stato Civile: basta un avvocato o un notaio e un pezzo di carta su cui scrivere (paragrafo 1) alla meglio tutto quello che chiede il codice civile.
Ci si può assistere in caso di ricovero ospedaliero (e questo è già una conquista), come farsi rappresentare per l'eutanasia o la donazione degli organi e il destino del cadavere (su questo per le unioni gay, parte della stessa legge non si dice niente).
In caso di morte di uno dei due contraenti la casa di convivenza viene mantenuta dall'altro, se è una casa d'affitto, da due a cinque anni… poi va all'ospizio. Di proprietà, eredità, reversibilità e sussistenza non se ne parla proprio… mica sono dichiaratamente gay, questi due!... mentre per gli alimenti decide il giudice di volta in volta, loro non hanno diritto ad una legislazione specifica, e per loro, ma solo per loro, il giudice dovrà tener conto della durata della convivenza!... Stasera non aggiungerò altro, su questa disamina fatta a volo d'uccello su uno "stralcio", ma naturalmente sono lontanissimo dall'aver concluso.
Completerò questo capitolo corredandolo con la trascrizione fedele dello "stralcio" come mi è pervenuto ed a cui ho fatto riferimento, aggiungendo di mio un solo malinconico sentimento di vergogna.
Mi vergogno tanto al pensiero che una legge così malfatta sia stata promulgata: "NEL NOME DEL POPOLO ITALIANO"… cioè anche mio!
Nel prossimo capitolo dirò brevemente, da cittadino ignorante, e non da competente legislatore i contenuti che mi sarebbe piaciuto vedere in questa importantissima legge sociale. Grazie per avermi lettoLucio Musto 13 maggio 2016
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