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| Forse non tutti sanno che la Lazio di Maestrelli non era una squadra, ma una polveriera fatta di spacconi e primedonne, persino negli spogliatoi erano divisi in due gruppi, i pro e i contro Chinaglia. Il clan di Chinaglia, Wilson e Pulici si cambia in una stanza, quello di Re Cecconi e Frustalupi in un’altra. Le partitelle di allenamento sono scontri durissimi tra i due gruppi, che non tirano mai indietro la gamba: chi perde passa tra le forche caudine dei compagni vittoriosi, tra offese e violente pacche sulle spalle. Piu' tardi faranno le comparse anche le pistole. Tutti i giocatori ne comprano una, e i momenti vuoti del ritiro sono riempiti da fughe al poligono, tiri a segno contro le sagome e qualche discussione con i carabinieri; che magari arrivano per chiedere ai laziali di smettere e poi si fermano a sparare due colpi insieme.Chinaglia gira con una 44 Magnum. E' lo stesso portiere Pulici a raccontarlo nel libro Pistole e Pallone, : “Mi ricordo le nostre partenze in aereo: prima di sedersi, tutti consegnavano la pistola al comandante. La sua cabina sembrava un’armeria.” Erano nemici, sbruffoni, pistoleri ma in campo si trasformavano in una squadra , anzi una supersquadra che vincera' uno storico scudetto nel 1974.
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