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| Fiorenza era una ragazza di 28 anni che era all’inizio della terza gravidanza, dopo aver avuto due figli da una precedente relazione, quando nel giugno 2014 fu uccisa dal suo convivente Beniamino Ligorio, 33 anni.
Il movente passionale è stato da sempre la pista più battuta. Ligorio, dalle risultanze investigative, era emerso come una persona estremante gelosa. E la coppia litigava spesso. Beniamino Ligorio dirà poi di aver ucciso per sbaglio la sua compagna, parlando di un colpo partito accidentalmente mentre stava pulendo la pistola, al termine di una giornata serena, trascorsa insieme. Ma la sua versione non convince, soprattutto dopo che numerosi testimoni, tra cui alcuni vicini di casa, diranno che quel giorno avevano sentito le urla della coppia, durante il loro ennesimo litigio. Gli inquirenti cominceranno a indagare su Ligorio, descritto come un uomo estremamente geloso e possessivo, che aveva accusato Fiorenza di averlo tradito. Lei, nel tentativo di convincerlo del suo amore per lui, gli aveva scritto “Ti amo” con la vernice spray sull’asfalto di un tratto del centro storico dove Beniamino era solito parcheggiare l’auto. Ma non è servito a salvarla: quell’unico colpo, esploso a meno di un metro di distanza, è stato fatale. Beniamino Ligorio continuerà a sostenere di averla uccisa per sbaglio, che quel colpo era partito in modo accidentale. Verrà tuttavia riconosciuto colpevole di omicidio volontario e condannato all’ergastolo.
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