Le stronzate di Pulcinella

Vincent D’Arista:uno strano americano a Napoli

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view post Posted on 18/5/2016, 12:28
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Pulcinella291 Forum

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Oggi parleremo di un uomo di talento, uno di quegli uomini che nella nostra città , quasi per incanto, in un certo momento della vita pubblica e culturale, hanno svolto una funzione di rinnovamento estrema, unica ed originale.
Newyorchese di nascita, di origine italiana, Vincent D' Arista era ritornato a Napoli nei primi anni Sessanta. Lui non era un poeta, né un pittore, né uno scultore, non era un artista insomma, ma tutto questo e molto di più messo assieme.
Un talento straordinario, capace di realizzare o meglio di convincere gli altri a realizzare l'inimmaginabile.
Era capace di proporre ragionamenti ed operazioni "alternative", che risultavano irrealistiche.
In questa ottica, verso la fine degli anni Sessanta, D' Arista animò la Galleria Inesistente, una delle più straordinarie esperienze nel panorama dell' arte contemporanea italiana.
La galleria predicava l' anonimato dell' autore a vantaggio dell' opera e la sua natura effimera. «Nasceva contro l' idea del mercato, contro l' idea dell' arte come merce estetica". Formalmente ne fu il fondatore assieme ad un gruppo di artisti, critici, intellettuali come Bruno Barbati, Gerardo Di Fiore, Gianni Pisani, Errico Ruotolo, solo per ricordarne alcuni.
Nacquero cosi' la falsa eruzione del Vesuvio, provocata bruciando copertoni di camion in cima al vulcano; la pioggia su Napoli di migliaia di braccia di plastica, su disegno di Gianni Pisani; l' invasione della galleria di Lucio Amelio con un gregge di pecore durante l' inaugurazione di una mostra; l' occupazione (la progettata occupazione) della città con decine di leoni di gesso, culminata con la costruzione di un enorme felino di cartapesta in piazza dei Martiri.
A proposito dei Leoni di Piazza dei Martiri sembra opportuno raccontare un aneddoto.

È un giorno di novembre del 1971, nella bottega del «plasticatore» De Martino, fornitore di creta dell’Accademia di Belle Arti, entra un signore che, con marcato accento americano, chiede di acquistare due chili di creta. Nel negozio c’è anche l’artista Maria Roccasalva, cliente abituale, usa a rifornirsi ogni volta di non meno di 5-6 quintali di creta. Non sa trattenersi, e domanda all’americano che mai debba farci con quei miseri due chili. «Devo fare un lione di un metro», è la risposta, «perché è il simbolo del potere culturale dei galleristi e dei critici». Maria ride: «Ma con due chili lei può farci al massimo una zampa. Per modellare tutto il leone, le servono almeno 8 quintali».
L’americano strabuzza gli occhi: «Non è possibile», dice, «io devo far presto per metterlo in piazza dei Martiri. Magari lo farò un po’ più piccolo...». Sempre più incuriosita, Maria gli chiede: «Ma lei è scultore?». «No, sono filosofo». «Ma uno scultore ce l’ha?». «Non ce l’ho. Ma forse può aiutarmi lei». E' inutile dire che quel signore americano era Vincent D’Arista, che da poco aveva pagato un’inserzione sul Mattino con la richiesta «Cercasi filosofo verace» e gli si sono presentati decine di aspiranti a quel posto.
Riesce a convincere la Roccasalva , ma il leone doveva essere pronto per Natale, forse perché sapeva che Giovanni Leone sarebbe stato eletto presidente della repubblica proprio per Natale, ma questa è una supposizione dell'artista e anche di tutti noi.
Il leone fu pronto solo a Gennaio del 1972, e venne portato nottetempo a piazza dei Martiri, complici due operai e un furgone dell’impresa edile del marito di Maria. Davanti ai cui occhi, alle 7 del mattino, mentre i primi passanti già si fermano divertiti nei pressi di quella curiosa presenza, si compie una tragedia. Arriva la polizia che distrugge a manganellate l'opera.
La Roccasalva ne parlo' con D'Arista il quale, senza scomporsi piu' di tanto, asseri' che occorreva dare una risposta immediata alla polizia: occorreva farne altri ventidue, e metterli tutti in fila da piazza dei Martiri fino a Palazzo Reale.
Maria chiede aiuto a un altro artista, Gerardo Di Fiore, riuscendo a vincerne la ritrosia («Ma tu si’ scema, te miette cu’ D’ Arista . . . » ) . Ai due si aggiunge il figlio del plasticatore De Martino, che realizza scenografie in gesso per l a Rai. Alla fine vengono modellati 15 leoni.
Ma mentre i leoni vengono scaricati dai camion dell’impresa Roccasalva, in via Partenope succede il guaio. Piomba di nuovo la polizia: Maria e Di Fiore vengono arrestati, i leoni sono sequestrati.
Dopo un aspro confronto col questore, si giunge ad un compromesso sette leoni possono essere esposti tra piazza dei Martiri e via Caracciolo solo quelli che hanno ben esposta la scritta "performance artistiche", per evitare equivoci con il Presidente della Repubblica. D'Arista è morto nel novembre del 2012. Se ne è andato colui che volle combattere la finta democrazia delle leggi di profitto e mercato


Edited by Pulcinella291 - 2/7/2018, 09:47
 
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costanza pocechini
view post Posted on 18/5/2016, 16:23




RIVERISCO ALLA FILOSOFIA DEL POPOLO NAPOLETANO,
RICORDATE LE LATTINE DI COCACOLA RICOLMATE DELL'ARIA
NAPOLETANA, sottovuoto spinto.

GRAZIE Autore di questo carismatico "pezzo".
 
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view post Posted on 18/5/2016, 17:18
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Muro o non muro...TRE PASSI AVANTI!

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..belin che "testa"...a suo modo un vero genio
saluti
Piero e famiglia
 
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view post Posted on 18/5/2016, 20:55
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Bello avere quella marcia in piu che contraddistingue il talento e l ingegno di essere filosofo di verita'
 
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view post Posted on 19/5/2016, 07:00
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Questo non lo conoscevo (o non lo ricordavo?)...
Una specie di Luciano de Crescenzo ante litteram!

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