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| Trovandosi in uno dei quartieri più ricchi della città, la piazza è considerata fra le più in, non a caso una volta era chiamata la piazza dei gaga'. Sorse intorno al XVII secolo, costituendo una delle prime espansioni verso ovest di una città alla quale per secoli fu vietato di estendersi al di fuori delle mura. Come possiamo vedere nella foto, è dominata dalla colonna dedicata a tutti i napoletani caduti per la libertà durante la storia partenopea, sulla cui sommità si erge una statua di Emanuele Caggiano che simboleggia la "virtù dei martiri" e che sostituì la precedente statua della Madonna della Pace.Alla base vi sono quattro leoni ognuno dei quali rappresenta martiri napoletani di diverso periodo storico: il leone morente, opera di Antonio Busciolano, raffigura i caduti della Repubblica Partenopea del 1799; il leone trafitto dalla spada, opera di Stanislao Lista, i caduti carbonari del 1820; il leone sdraiato, con lo statuto del 1848 sotto la zampa, rappresenta i caduti liberali dello stesso anno; il leone in piedi (l'unico dei quattro), invece è dedicato ai caduti garibaldini del 1860
Intorno all'obelisco sorgono diversi palazzi monumentali; in particolare, Palazzo Partanna, al civico n. 58, fu realizzato da Mario Gioffredo e successivamente ristrutturato da Antonio Niccolini il quale gli conferì forme neoclassiche per Lucia Migliaccio, moglie morganatica di Fernando I di Borbone, mentre al numero 30 sorge il Palazzo Calabritto, che fu ristrutturato da Luigi Vanvitelli nella seconda metà del Settecento.
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