Vi racconto una fiaba un po' amara. Utilizzando versi, parole, musica e video ho provato a raccontare una tragedia dei nostri tempi. Genitori che si separano e figli che pagano il conto con la loro tranquillità emotiva e i sentimenti che vengono maltrattati. Per ovvie ragioni è tutto molto sintetizzato e gran parte di questo lavoro è lasciato all'immaginazione del lettore. Per l'occasione ho utilizzato una mia vecchia poesia, un bel brano musicale e un Video clip al quale ho affidato il compito di proporre la scena del ritorno al giardino segreto... nella casa del padre.
L'ultima aurora di Marzo
...quel mattino uscisti dal sonno mentre in cielo si accendeva la nostra ultima Aurora.
Piangendo ti stringesti forte a me come a voler ricalcare la tua immagine sul mio cuore, che angosciato del perdere la tua piccola anima bambina non voleva lasciarti andare.
Ci facemmo forza e affidammo alla valigia dei ricordi il tuo pianto e il mio dolore.
Vi riponemmo tutti i sogni che affidavi alle mie mani, i riflessi del sole tra le chiome degli alberi, le nostre albe felici sul mare, i tuoi sorrisi, le corse sulla sabbia a lambire l'acqua spumeggiante. Gli infiniti racconti serali di elfi, folletti e fate, le storie delle aurore nel cielo... ed infine quel doloroso ultimo abbraccio nel quale fusi ogni lacrima che mi regalasti in quel nostro segreto giardino.
È una delle cose più belle che abbia mai letto. Mi ha molto commossa e l'ho sentita parte della mia storia, anche se molto diversa. L'essenza è la stessa.
...salve ripensandoci, questa poesia mi ha fatto tornare in mente la sera del 9 gennaio 1981 e la stazione FS di S. Stefano Magra (SP), dove alle 21.30 presi l'espresso Genova-Bologna-Ancona-Bari da dove proseguii per Taranto, città dove mi arruolai volontario in Marina Militare; ricordo il volto di mio padre, sereno ma serio, quello di mia madre scolpito nel marmo e quelli assonnati di mio fratello e mia sorella...quella sera, divenni adulto definitivamente. saluti Piero e famiglia
Vi ringrazio amici, mi state facendo tornare la voglia di scrivere fiabe. Era ormai da tanto che non lo facevo e la vita è tutta una fiaba. Questa storia nasce da un fatto vero, come purtropo ce ne sono tantissimi, in cui una bambina, allontanata dalla madre per contrasti con il coniuge, ha riscoperto l'affetto del genitore quando da grande è tornata nella casa dove aveva vissuto i primi anni della sua vita.
Dopo gli ultimi eventi, che hanno "scheggiato" la tua fisonomia di spirito favolista (per tenere in auge il Sé d'una figura strampalata), sono felice che qui posterai fiabe dal sapore fiabesco per il cuore.