BIBLIOTECA NAZIONALE DI NAPOLI
Stamattina, 1 maggio 2017, sono stata alla Biblioteca Nazionale di Napoli che, per l'occasione, era aperta e ha reso visitabili alcune sezioni normalmente chiuse al pubblico come la Sala Elena d'Aosta, la Sala Africa e la Lucchesi Palli (questa aperta normalmente al pubblico ma io non ci ero mai stata perchè non mi sono mai serviti i testi in essa conservati).
Oltre all'eccezionale apertura c'era anche una mostra nella sala pubblica riguardante documentazione ebraica.
Partiamo dalla mia passeggiata per arrivarci.
Abitando in collina e scendendo a piedi è una tappa praticamente obbligata:
Piazza Dante (oggi lì c'era il palco per il consueto concerto del primo maggio)
Dopo aver passato tutta Via Roma, Piazza Carità e Via Toledo finalmente la mia meta: Palazzo Reale (io non ci sono entrata. C'era troppa folla. Mi interessava la biblioteca).
Cortile tra la biblioteca e palazzo reale:
I giardini normalmente aperti dove, si vede a sinistra, ci sono i cavalli che furono usati durante l'installazione della montagna di sale di Mimmo Paladino negli anni '90 (io ero bambina e la ricordo al centro di Piazza del Plebiscito)
Manoscritti antichi:
La sezione
Lucchesi Palli, normalmente aperta al pubblico e alla consultazione, è specializzata nelle arti dello spettacolo. Il nucleo originale è costituito dalle ricche collezioni bibliografiche, prevalentemente di stampo teatrale, che il conte Edoardo Lucchesi Palli donò nel 1888 alla Biblioteca Nazionale di Napoli.
Aperta al pubblico, nelle sale del Palazzo degli Studi (l'attuale Museo Archeologico), nel 1905, la sezione, dal dopoguerra, ha la sua sede nelle sale prospicienti il mare.
La decorazione delle sale a volta ed i preziosi affreschi che ornano le pareti degli ambienti museali portano la firma del pittore Paolo Vetri, genero ed allievo di Domenico Morelli; l'architettura del pavimento è opera di Ignazio Perricci; merito dell'ebanista Germano Masi l'intaglio dei legni che impreziosiscono le coonne della grande sala lignea.
In questa sezione sono esposte, temporaneamente, tanti cimeli riguardanti l'attività dei fratelli De Filippo e di Pirandello.
La copia autografa del I atto di Natale in Casa Cupiello
Il corridoio che porta, in fondo, alla sezione Papiri (oggi chiusa).
Personalmente ho dli splendidi ricordi in questo corridoio, chiuso al pubblico, perchè ci ho svolto il tirocinio.
La sezione
Elena d'Aosta e il
Fondo Africa si trovano, come la sezione precedente al secondo piano della biblioteca e non è mai accessibile al pubblico. Entrambi sono prospicienti il mare.
Il
Fondo Aosta fu donato nel 1947 da S. A. R. Elena d'Orleans, duchessa d'Aosta.
Si tratta di un fondo museale e bibliografico costituito dalla raccota libraria e fotografica oltre che da una raccolta etnografica (più di 400 fra cimeli e trofei di caccia) che la Duchessa riunì nei suoi appartamenti privati della Reggia di Capodimonte, residenza dei duchi di Aosta dal 1905.
Nelle varie sale sono conservati, così come erano disposti a Capodimonte, circaa 6000 volumi di materie diverse come storia generale, di Francia, d' Italia e storia varia, teologia, filosogia, letteratura italiana e straniera ecc; inoltre sono presenti carte geografiche antiche conservate però nella Sezione manoscritti.
Inoltre rientrano in questo fondo anche i testi appartenuti al figlio Amedeo.
Ci sono romanzi, testi sulla storia di Napoli, i suoi viaggi, testi di letteratura armena per ragazzi e testi musicali.
Le ultime sale sono state affrescate da Camillo Guerra per lo studio di Ferdinando II di Borbone e ospitano la Sala Africata che conserva 1000 volumi circa, soprattutto in lingua francese e inglese, relatici all'Africa e a cacce africane documentate da fotografie e animali imbalsamati.
La presenza di idoli, gong, oggetti dell'artigianato indigeno, asce, pugnali, lance, fucili, minerali e una grande lastra con una iscrizione rupestre, proveniente dal Sahara algerino, rendono ancor di più straordinaria questa raccolta, nella quale sono conservati anche preziosi reperti del popolo Inca, donati alla Duchesa D'Aosta dal Console della Bolivia.
Di grande interesse è la raccolta fotografica costituita da 9800 foto databili tra 1890-1930 e rappresentano viaggi nel safari effettuati dalla Duchessa Elena in Africa. Completano la raccolta foto di momenti pubblici e privati di famiglia che documentano l'attività di crocerossina in favore della Croce Rossa italiana.
L'itinerario dei viaggi africani della Duchessa
Una chicca: un breve video di ciò che si vede dalle sale del Fondo Aosta (lo stesso panorama di cui godevo io durante il tirocinio, solo qualche balcone più esterno)