Le stronzate di Pulcinella

Raffaele Viviani :un figlio di Stabia

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view post Posted on 3/6/2016, 17:31
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Pulcinella291 Forum

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Raffaele Viviani, fu un poeta, commediografo e drammaturgo, nonché egli stesso grandissimo attore di teatro.
Nacque nel 1888 a Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, da una una famiglia povera. Egli era figlio di una casalinga, Teresa Sansone e dell’omonimo Raffaele, un tempo cappellaio e addobbatore di feste; solo successivamente Viviani padre, divenne impresario e vestiarista teatrale dell’Arena Margherita di Castellammare di Stabia.
Dopo un tracollo finanziario la famiglia, con i piccoli Luisella e Raffaele si trasferì a Napoli e fu lì che il padre fondò alcuni teatrini chiamati Masaniello. Questi piccoli teatri popolarissimi furono la prima scuola d'arte del piccolo Papiluccio (come veniva chiamato in famiglia).
Raffaele la sera si recava con il padre al teatrino di marionette a Porta San Gennaro entusiasmandosi per le avventure di Orlando e di Rinaldo ma era affascinato dal numero finale del tenore comico Gennaro Trengi, famoso per i gilet coloratissimi, tanto che presto imparò tutto il suo repertorio a memoria. Un giorno il Trengi si ammalò e così, Aniello Scarpati impresario del teatrino, spaventato dal dover restituire i soldi del biglietto propose di far esibire il piccolo Raffaele. Fu vestito con l'abito di un “pupo” che la madre raffazzonò alla meglio. Il Trengi perse il posto, la stampa si occupò del piccolo prodigio che "canta canzoni a quattro anni e mezzo". Ogni sera accorse più gente per vedere il piccolo Papiluccio che presto ebbe una vera paga per quattro spettacoli serali ed otto la domenica. Gli fu affiancata una giovane cantante, Vincenzina Di Capua come duettista.
Da lì comincio' la carriera artistica.
Nel 1900 con la morte del padre quello che Raffaele aveva fatto per divertimento, dovette continuarlo per necessità. Cominciò a lavorare a cinquanta centesimi per sera, che servivano in parte a sfamare la famiglia. Ma subito comprese che, per farsi strada, avrebbe dovuto differenziarsi dagli altri, e cominciò a scrivere canzoni. Furono anni di miseria ma anche di studio e di formazione, si andava formando nella mente del piccolo artista quella visione poetica di un mondo popolare che avrebbe portato poi alla creazione di un suo teatro.
La sua bravura ea tale che venne scritturato all'Eden che dopo la chiusura del salone Margherita era diventato l'unico caffè concerto di Napoli.
Viviani desideroso di creare un repertorio che lo differenziasse dagli altri cominciò a scrivere i propri “numeri”.
Nacquero cosi' macchiette memorabili come FIFI RINO e il GAGA'.
Nascono le tipizzazioni di "Prezzetella 'a capera" (Brigida la pettinatrice) che Viviani recitava in abiti femminili, 'O tammurraro, 'O pezzaiuolo, Pascale d'a cerca, tutti tipi che verranno in seguito inseriti negli atti unici.
La situazione economica ebbe una svolta positiva il che gli permise di cambiare casa, da Vico Finale al Borgo Sant'Antonio Abate, e di potersi permettere l'acquisto di un pianoforte. Una sera al teatro Nuovo di Napoli conobbe Maria Di Majo, la bella nipote di Gaetano Gesualdo, finanziatore e impresario del teatro. Dopo alterne vicende, e qualche difficoltà con la famiglia di lei, che non vedeva di buon occhio il matrimonio con un comico, i due si fidanzarono e dopo cinque anni si sposarono. Ebbero quattro figli Vittorio, Yvonne, Luciana e Gaetano.

Nell’estate del 1908 va a Roma dove interpreta tre film e viene scritturato per l’inaugurazione del teatro Jovinelli. Il successo di quegli anni è testimoniato dai contratti (che si conservano alla Biblioteca Lucchesi Palli di Napoli) dal 1910 in poi, viene chiamato in tutte le importanti sale di Varietà d’Italia (a Roma Jovinelli e Sala Umberto, Torino Varietà Maffei, a Milano il Morisetti e l’Eden, a Napoli la Fenice, l’Umberto e l’Eden).
Con il moltiplicarsi delle scritture in tutte le città d’Italia accrebbe la capacità di essere sempre più impresario di se stesso e della sorella Luisella, questa nuova consapevolezza spinse Viviani ad organizzare ed offrire serate complete, interi spettacoli, con numeri diversi scritturati da lui. Nasceva il capocomico.
Comincio' anche a scrivere in prosa, creando personaggi grotteschi forgiati, con sottile ironia popolare, sempre in vernacolo napoletano.
Gli anni dal 1918 al 1920 sono quelli della stagione creativa più fertile di Viviani.
In quegli anni scrive e rappresenta con grande successo Tuledo ’e notte, ’Nterr’‘a Mmaculatella, ‘O cafè ‘e notte e juorno, Piazza Municipio, Eden Teatro.


Nel ‘29, Viviani e la sua compagnia partirono per una tournèe di un anno in America Latina, riscuotendo notevoli approvazioni da pubblico e critica.
Ritornato in Italia, Viviani conquista definitivamente le platee nazionali con commedie come L’ultimo scugnizzo e Guappo ‘e cartone.
Gli ultimi dieci anni della sua vita furono segnati dal crescente avanzare della sua malattia, che ne limitò progressivamente l’attività e la produzione.
Il male ormai lo mina e soltanto per un breve periodo ritorna alle scene nel 1945 chiudendo definitivamente la sua carriera con “‘O vico” il suo primo lavoro.


Morì a Napoli il 22 marzo del 1950.
 
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view post Posted on 5/6/2016, 14:38
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Nemo propheta in patria



La frase è tratta dai Vangeli: tutti e quattro riportano, direttamente o indirettamente, questa frase di Gesù Cristo (traduzione CEI):

Matteo 13,57: E si scandalizzavano per causa sua. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua».

Marco 6,4: Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato che nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua».

Luca 4,24: Poi aggiunse: «Nessun profeta è bene accetto in patria».

Giovanni 4,44: Ma Gesù stesso aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella sua patria.


Il pubblico partenopeo costituito dalla media borghesia, dai nobili, insomma da quelli dei 'quartieri alti', non ha MAI amato Viviani quando era vivo.... è sufficiente leggerne le recensioni dei suoi spettacoli sui quotidiani dell'epoca.

Il successo maggiore, Papiluccio lo riscuoteva nel nord Italia, anche a Venezia, Milano e Torino.....
 
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