Le stronzate di Pulcinella

MUSEO DELLE ARTI SANITARIE A NAPOLI

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view post Posted on 28/7/2016, 06:57
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Napoli vanta di avere musei di ogni genere e va ricordato uno in particolare e da apprezzare il museo delle arti sanitarie
All interno del museo ci sono svariati e antichi ferri chirurgici, strumenti medici d’epoca come microscopi e clisteri, farmacie portatili, macchine anatomiche del Settecento in cartapesta, stampe e libri sono i tesori racchiusi
Splendidi oggetti che non rappresentano solo la storia e l’evoluzione della medicina, ma che sono anche strumenti medici di straordinaria fattura, lavori di artigiani che operavano a stretto contatto con dottori-committenti esigenti e molto pignoli
Gran parte dei pezzi apparteneva all’ospedale e ad alcuni locali come la farmacia, la chiesa di Santa Maria del Popolo, la cappella Montalto e l’orto dei medici. Oggetti scientifici esposti come se fossero opere d’arte nei luoghi in cui si fondò la Scuola Medica Napoletana, di cui observatio et ratio sono i capisaldi, raggruppati grazie alla collaborazione con la Asl di Napoli 1. Oltre cento pezzi esposti in nove bacheche, raccolti dal chirurgo e cultore di storia della medicina



Il museo si trova in alcuni locali dell’ex Monastero delle Convertite, noto anche come Monastero delle Pentite, a sua volta collocato all’interno del celebre Ospedale degli Incurabili. Inaugurato nel 2010 dopo un’esposizione realizzata per festeggiare la fondazione dell’ospedale, ha incarnato un’idea di cui vi era già traccia alla fine del XIX secolo quando, il socio bibliotecario della Reale Accademia Medico-Chirurgica di Napoli G. de Rosa, spostò nel locale accademico

<b>[color=red]dedicata a Ferdinando palasciano un area del museo


[size=7]Una cerimonia in alta uniforme. Saluto militare e una corona di fiori. Per l’uomo e per il medico. Duecento anni fa, nasceva a Capua Ferdinando Palasciano, una delle figure più importanti nel panorama sanitario italiano ed europeo e, allo stesso tempo, una delle più dimenticate. “Ferdinando chi? Ah, quello della Torre?”, è la risposta della maggior parte dei napoletani, alludendo alla casa-monumento di Capodimonte, verso cui romanticamente è rivolta la sua statua al quadrilatero degli uomini illustri al cimitero di Poggioreale.
Un lungo oblio, a cui per primo pone rimedio il museo delle Arti sanitarie agli Incurabili, lo stesso ospedale in cui operò il grande chirurgo. La struttura, curata da Gennaro Rispoli, ha infatti dedicato un’intera sala a Palasciano, sita all’interno un’ala nuova, ricavata dalle antiche celle delle suore da secoli inglobate nel complesso ospedaliero. L’inaugurazione è avvenuta sabato alle 10, con uno speciale “Palasciano day”, a cui ha partecipato anche il governatore Vincenzo De Luca.
A rendere omaggio alla sua figura, anche diversi rappresentanti delle forze dell’ordine: nel cortile monumentale è stata infatti esposta una preziosa autopompa ottocentesca dei pompieri, accanto a gazebo e strutture dell'Ordine di Malta e del Centro speleologico meridionale. Immancabile, naturalmente, il saluto della Croce Rossa, di cui Palasciano è considerato vero e proprio precursore, visti i suoi noti ideali di soccorso rivolto ad ogni tipo di ferito, che precedettero quelli su cui fu fondata l’organizzazione ginevrina nel 1863.
“Una persona colpita in guerra - ripeteva- è da considerarsi neutrale, quindi va curata”. Tra gli oggetti, monili e curiosità esposte nella nuova sala, c’è anche una sezione dedicata ai grandi medici formatisi a Napoli. Come, Raffaele Paolucci, classe 1892. Nato a Roma, ma laureatosi alla Federico II, combatté la Prima Guerra Mondiale nei ranghi della Regia Marina. Insieme a Raffaele Rossetti, ingegnere del genio navale, fu protagonista a Pola il 1 novembre 1918, di un atto eroico che si concretizzò l’affondamento della corazzata austriaca “Viribus Unitis”. Un’azione che valse a entrambi una Medaglia d’oro al valor militare. Grande luminare e chirurgo, specializzato in interventi al torace e all’addome, fu vicepresidente mondiale del Collegio internazionale dei chirurghi, nonché deputato, sia durante il Regime fascista (dove ricoprì anche l’incarico di vicepresidente della Camera) che nel dopoguerra repubblicano. La sua memoria scorre in foto seppiate, che lo ritraggono soprattutto in sala operatoria o all’università di Roma, dove fu titolare fino alla morte (avvenuta nel 1958) della cattedra di Clinica chirurgica. (paolo de luca)


Edited by aurora663 - 28/7/2016, 08:16
 
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view post Posted on 28/7/2016, 10:56

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Luogo interessantissimo.anche la TV si è interessata spesso del luogo con documentari davvero belli.
Ancor di più la prova che a Napoli ci sono tesori,piccoli e grandi,che spesso neanche i napoletani conoscono.
Brava Aurora!
 
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1 replies since 28/7/2016, 06:57   67 views
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