Le stronzate di Pulcinella

TANTI MODI DI DIRE....

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view post Posted on 8/8/2016, 11:22
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view post Posted on 3/8/2017, 15:30
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MODO DI DIRE

DESCRIZIONE

a bbelle e bbuone

improvvisamente, senza alcun preavviso

acchiappa a Peppe!

esortazione ad afferrare qualcuno o qualcosa sfuggente; la denominazione Peppe (l'oggetto sfuggente) rende la frase ridondante e sfiziosa allo stesso tempo

a chi figlie, e a chi figliastre

la frase è rivolta a chi, nonostante dichiari di essere equo e giusto, all'atto pratico manifesta una evidente disparità nel trattare le persone

a chi nun tene figlie nun chiammà’ aiuto e manco cunsiglie

questo detto proverbiale esorta a non chiedere aiuto (e consigli) a persone che non hanno figli. La considerazione molto probabilmente nasce dal fatto che l'esperienza e la sensibilità maturata da chi ha prole è da ritenersi patrimonio di saggezza

accummience a zucà’ d’‘o dito piccerillo

espressione adoperata nei confronti di chi pretende troppo da chi non ha niente o quasi da dargli.

accuncià’ p’ ‘e feste

ridurre una persona in malo modo fisicamente e moralmente in modo che non abbia più pretese. Lo debbo distruggere

a craia, a craia

L'ing. Fabbrocino segnala un modo di dire curioso che sua mamma pronunciava quando qualcuno di sua conoscenza rimandava il da farsi di giorno in giorno e quindi di rimandare sempre al domani. Secondo Fabbrocino questo detto potrebbe spiegarsi con il fatto che in latino la parola "cras" significa appunto domani

addò vède e addò ceca

la frase evidenzia l'estrema disparità di valutazione, allorquando chi valuta non esamina con lo stesso metro di misura i casi posti alla sua attenzione

'a fine 'e "aglio e cepolle"

ridursi per inettitudine al minimo indispensabile (vedi il fruttivendolo che a tarda sera, esaurita la scorta giornaliera di frutta fresca, rimane con le ceste piene di questi ortaggi)

'a furresa è corta, e 'o strummulo fa 'e tattélle!

veniva detto quando 'a furresa (cordicella) era insufficiente per dare la carica allo strummulo (una particolare trottola in legno, simile ad una pera capovolta, munita alla sommità di una punta di metallo), che per tal motivo era destinato a fare le tattèlle (caratteristico picchiettare al suolo causato dalla scarsa rotazione o in alcuni casi dal puntale metallico non perfettamente in asse)

'a galletta 'e Castiellammare

termine usato per definire una persona avara. Si dice che è andata (la galletta) “trentaseje anne pe’ mmare e nun s’è spuniata ancora” (trentasei anni per mare e non si è ancora ammorbidita), come avveniva, a bordo dei velieri, con le gallette, biscotti secchi a lunga conservazione, prodotti a Castellammare di Stabia, che venivano ammorbiditi mediante una lunga permanenza nell’acqua di mare poiché l’impasto era insipido

aiutate ca' Dio t'aiuta

la frase esorta (chi si rilassa troppo) a darsi una regolata e ad attivarsi di conseguenza

all'anema 'e mammeta!

imprecazione dialettale rivolta a contro qualcuno

alla samprasò’

letteralmente storpiato nel dialettale, questo termine di chiara derivazione francese, (termine esatto scritto: sans façon, letto: san fason), significa: alla buona, arrangiare

a mmanese

avere a portata di mano, disporre nell'immediatezza di qualcosa

ammarca 'a ppeste!

chi è sfortunato ed attira continuamente la cattiva sorte

ammesurate 'a palla!

esortare qualcuno a pensare prima di agire e a darsi una regolata di conseguenza (il termine ha forse origine dal gioco delle "palle di legno chiodate" ancora in uso tra gli anziani abitanti di campagna)

'a mmesca Francesca

questa frase generalmente identifica un misto di cose messe insieme senza ordine o senso logico. Concentrato disordinato di oggetti di vario genere

..................



CONTINUA.............
 
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view post Posted on 6/8/2017, 23:48
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'a nave cammina e 'a fava se coce

questo detto, molto noto e ancora di uso comune tra gli operai del cantiere navale di Castellammare, molto probabilmente trova origine e spiegazione nel fatto che durante le lunghe prove di navigazione, gli operai trovino conforto nel pensare che al ritorno abbiano guadagnato il necessario per il sostentamento della famiglia.

L'ing. Domenico Furci alla nostra, aggiunge anche una sua personale teoria (altrettanto plausibile): "Mi permetto di suggerire una spiegazione meno romantica, più tecnica e più attinente al tema della navigazione ('a nave = 'o papore o meglio 'o vapore) è un naviglio con motore a vapore e non un veliero durante la navigazione era (ed è) necessario produrre vapore contestualmente era possibile cucinare legumi (che, come è noto, necessitano di tempi lunghi) utilizzando il vapore prodotto prioritariamente per il motore. In conclusione: mentre si produce vapore per la "macchina" (per il motore della nave),, si cucineranno le fave".

a 'mperettà’ 'o vino

letteralmente imperettare il vino, mettere nei fiaschi

'a noce d''o cuollo

indica il punto del collo situato all'altezza della nuca

annuzzà’ 'ncanna

malessere causato dal boccone malamente ingerito

'a palla a 'o fuosso

la palla al fosso (questa è la traduzione letterale dal dialettale) era il gioco con il quale i contadini delle campagne stabiesi solevano intrattenere le poche ore di svago solitamente serali o domenicali (scampate alla dura giornata lavorativa); in questo giuoco, molto simile a quello delle bocce, veniva utilizzata una particolare sfera di legno (una palla provvista di una "spalla" forte data da chiodatura di ferro praticata su di un emisfero), con la quale il giocatore doveva centrare (ad una distanza di circa 15-20 metri) una lieve buca contenente le monete (che costituivano la posta in palio): il primo che centrava e lasciava la sua palla nella buca ('o fuosso) vinceva.
Con questa caratteristica frase, però, viene anche indicata una modalità estremamente dilettantistica (diciamo "parrocchiale") del giocare il calcio, che palesa la precarietà del campo di gioco (una superficie molto sconnessa sulla quale disputare una improbabile partita di pallone)

'a panza nun cunosce crianza

la pancia non conosce la buona educazione

appiccià’ 'o ffuoco

frase tipica usata per definire l'azione di mettere zizzania e di infiammare figurativamente una possibile polemica

appilà’ 'a vòcca

letteralmente tappare la bocca, mettere a tacere; mettere una persona in condizioni di non parlare, ricattandola o sbugiardandola

appizzà’ 'e rrecchie

letteralmente raddrizzare le orecchie per ascoltare, talvolta per origliare. Per similitudine a ciò al caratteristico comportamento del cane che drizza le orecchie, quando punta

la sua preda

appizzà’ ll'uocchie

acuire la vista; guardare con attenzione in modo particolare per non farsi sfuggire quel qual cosa che interessa; prestare particolare attenzione

'a preta viva

la pietra dura e pesante utilizzata come fondo della rete ferroviaria

'a purga 'a sente chi 'a tene 'ncuorpo!

sta a significare che chi vuol giudicare dall’esterno un fatto o una situazione particolare, di fatto non può avere gli elementi di giudizio di chi è protagonista della situazione stessa

'a purpetta cu’ 'a sarza

la polpetta di (pane, carne tritata, uova, sale, formaggio e pinoli ) cotta nel sugo del ragù

'a quagliamme 'sta staffa!?

esternazione volta a sollecitare una sbrigativa risoluzione del problema

a quatte 'e bastone

sdraiarsi comodamente a gambe e braccia aperte, in senso figurato come la carta del quattro di bastoni

a rrassu sia

formula deprecativa significante: lontano sia, non sia mai, che Iddio discosti da noi

arrecettamme 'e fierre

letteralmente: raccogliamo i ferri (attrezzature). Rassettare, riordinare. Detto di cibi: arrecettammo 'a tavola (sparecchiare) o anche di persona: s'è arrecettato (morto in malo modo)

'a sciorta d''o pover’ommo

letteralmente: la sorte del pover'uomo.

ascire fora d''o semmenato

figurativamente uscire fuori del seminato, ovvero oltrepassare le linee guida del comportarsi bene, esagerare con le parole

'a scusa d''o malo pavatore

la frase è attribuita a chi è troppo legato al denaro che ha per vizio l'insolvenza, che pur di non pagare o di risparmiare, è sempre pronto a trovare delle scuse

'a sera so’ vascielle, 'a matina manco vuzzarielle

si dice di coloro che si vantano di saper fare tante cose, ma messi alla prova non sanno fare nulla

'a sfera a 'o sole

fastidiosa irritazione della pelle causata da incauta e prolungata esposizione ai raggi solari, eritema solare

'a spartata

mettere in disparte, disporre separatamente da altre cose

assummare a galla

emergere, venir fuori in superficie, galleggiare sulla superficie dell'acqua dopo esserne venuto fuori

asteco 'e mazzate

scalognato, abituato ad incassare i duri colpi della vita; termine derivante dall'uso ormai non più comune di applicare mediante una serie di colpetti ben assestati, il materiale impermeabile sull'attico

astrigne 'o broro!

invito a farla breve, esortare ad essere conciso; per metafora come l'addensarsi del brodo al momento della cottura

attappa, ch'è chino!

la nonna dello stabiese Antonio Fabbrocino, soleva pronunciare questa frase, ogni qualvolta intendeva interrompere definitivamente una questione o una discussione, in particolar modo quando si facevano dei pettegolezzi

augurie senza canesti, so' cumm''a calamai senza 'nchiosta

letteralmente: gli auguri senza cesti (doni) sono vuoti come calamai senza inchiostro

aumma, aumma

termine con il quale si indica una azione svolta con discrezione e all'insaputa di terzi

'a vampata 'e calore

brusco innalzamento della temperatura corporea, accompagnato da lieve sudorazione, causato da una improvvisa reazione emotiva

avascia 'e scelle!

frase tipica con la quale si esorta qualcuno a ridimensionare il modo di fare (altrimenti esagerato). Abbassare la cresta

'a vecchia 'ncielo!

"la vecchia in cielo". Così si grida al bambino che, per un colpo di tosse o un po’ di saliva inghiottita, rischi di rimanere soffocato. Va da sé che in cielo non è apparsa nessuna vecchia, ma è questo il modo più semplice per ottenere che il fanciullo alzi il capo, favorendo la ripresa di una normale respirazione.

avesse murì acciso!

affermazione per dare credito a quello che si afferma

'a vocca è nu bellu strumiento!

vuol dire che a parole si fanno tante cose, ma alla resa dei conti realizzarle è difficile come suonare bene uno strumento musicale

'a vvolo 'a vvolo

sbrigativo, eseguire un qualche cosa in modo rapido, velocemente

azzuppà’ 'o ppane

intingere nel piatto altrui, trovare tornaconto a spese degli altri

Basta! A ogni modo...

frase con la quale talune volte viene interrotto un inciso del racconto per riprendere la trama principale

bonanotte a 'e sunature

la frase è detta per suggellare l'atto ultimo e definitivo da compiere, quasi come per dare congedo (augurando la "buonanotte") a dei suonatori notturni che hanno speso le ultime energie per intonare una serenata a chiusura di una giornata

butteglia 'e gnosta

la bottiglia di vino rosso paesano (rosso di taverna poco raffinato "che va alla testa")

caffè e Atto di dolore, ogne quarte d'ore

così giustificava le richieste di caffè la suocera del sig. Bruno Zingone

cantà’ a ffronn’‘e limone

cantare a foglie di limone. La locuzione esprime l’invito adoperato per convincere una persona che una sua aspirazione è destinata a lunga attesa, prima di poter essere soddisfatta. Del resto, quello a "ffronn’‘e limone", detto così dal verso che ne introduce il ritornello, è un canto improvvisato, nel quale i due esecutori si rilanciano la strofa, potenzialmente, all’infinito; a quell’infinito cui viene, sostanzialmente, rinviata l’attesa di cui si è detto

capa 'e pezza

sarcasmo dialettale che identifica la suora

casa e putèca

lavorare in prossimità della propria abitazione, terminologia derivante dalla palese povertà di un tempo, in quanto per vivere spesso



Continua.............
 
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view post Posted on 27/6/2018, 01:30
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Adderizzete tubbo, ca faie difette!


Raddrìzzati, cappello (a tubo), che fai difetto!
Si dice per prendere in giro chi si dà delle arie camminando in modo troppo impettito, così come in passato le persone del popolo beffeggiavano con queste parole i signori che portavano la tuba (cappello) un po' inclinata di lato per darsi più aria.
 
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view post Posted on 2/7/2018, 16:11
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