Le stronzate di Pulcinella

Cartoleria e derivati

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view post Posted on 10/8/2016, 14:04
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Tra i tanti negozi scomparsi, per l'evoluzione, ma poi siamo proprio certi che si tratti di evoluzione? C'era la cartoleria.

Nicò, stai sbagliando, le cartolerie ci sono ancora oggi, e devi vedere......


Si, il nome è lo stesso, ma.... diciamo che si sono evolute, provate ad andare in una cartoleria di quelle nuove, quelle a fianco alle scuole che vendono tanti bei quaderni, penne a sfera, pennarelli etc. e provate a chiedere una-due stecche di ceralacca e vedrete cosa vi rispondono, o magari chiedete inchiostro verde o blu reale.....

L'assortimento delle attuali cartolerie è ridicolo già se paragonato a quello delle rivendite degli anni 50. Ah, per chi lo ignorasse, il termine legale per definire la tabaccheria, è rivendita perchè tratta i generi di monopolio, anzi, trattava, visto che l'UE ha abolito i monopoli.....

Anzi il tabaccaio aveva un articolo di cartoleria che queste ultime non avevano, ed era la "cartolina postale", una cartolina, non illustrata, dove il mittente comunicava un qualcosa al destinatario, essendo aperta, tutti potevano leggerne il contenuto, ma in genere veniva usata per partecipare a concorsi a premi ed estrazioni. Esisteva anche il biglietto postale che, come la cartolina postale, era preaffrancato ed era in foglio in cui si scriveva all'interno e poi si richiudeva a metà ed incollandolo per fargli assumere il formato lettera.

Che ci crediate o meno, la corrispondenza era tutta e solo cartacea....e c'erano vari tipi, vari colori, vari spessori e vari pesi delle carte da lettere usate

Non si usava un linguaggio tecnico come oggi : 80gr. mq. tagliata secondo verso fibbra lunga..., ma carta per posta aerea (molto leggera da 50 a max60 gr. mq.), uso mano, era una carta da lettere un pò più pregiata intorno ai 90gr.mq. i cui bordi erano frastagliati anzicchè recisi dalle cesoie e resi lineari.
La carta da lettere veniva venduta confezionata con le apposite buste e le confezioni minime erano per 100 fogli e 100 buste e, di norma, si ordinava al cartolaio come doveva essere intestata e, magari a fuoco con... ceralacca in rilievo
Erano preziosismi che utilizzavano taluni (mio padre, ad esempio) e GUAI se non era perfetta. Occorreva un punzone che marchiasse a fuoco e questi poi veniva consegnato al cliente.

Anche i biglietti da visita si ordinavano in cartoleria perchè, in genere, le tipografie erano decentrate in periferia e poi le tipografie si utilizzavano quando gli ordinativi prevedevano una grossa fornitura, come per aziende, fabbriche, uffici etc..

Quando negli anni 50' furono immesse sul mercato le prime penne 'biro' (nome dell'inventore e primo marchio commerciale), queste costavano circa 1.000 lire, una cifra molto alta per l'epoca, rappresentava 1/18esimo dello sripendio di un operaio e quando si esauriva, si portava dal 'cartolaio' per la ricarica che costava citca la metà.

continua
 
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view post Posted on 15/8/2016, 14:50
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Articolo di eccellenza della cartoleria è stato ed è il biglietto d'auguri, sia esso spiritoso, per una ricorrenza singola/personale quale compleanno, onomastico, laurea etc., sia per il Natale, Pasqua, nuovo anno etc.

Un articolo divenuto introvabile è la letterina che noi bambini scrivevamo per Natale..... Si andava con la mamma ad acquistarla in cartoleria, quindi LEI sapeva..., e c'era un assortimento vastissimo con scenette, apllicazioni ed altro che rendevano queste letterine dei capolavori artistici. A scuole (elementari, ovviamente) le scrivevamo con l'aiuto dei maestri e la sera oppure il giorno di Natale, si 'nascondeva' la letterina sotto il piatto di "papà" il quale, fingendo il massimo stupore e meraviglia, l'apriva e leggeva ad alta voce le nostre promesse e proponimenti, immancabili. Si, è vero, recitavamo anche una poesiola, in genere a carattere religioso cattolico....

Carta da lettere, biglietti da visita, biglietti d'auguri, letterine e.... la regina della corrispondenza : la cartolina illustrata

La cartolina illustrata era un must della corrispondenza, oggi divenuta desueta. In genere venivano esposte su appositi mobili/vetrina girevoli, al fine di impilare più soggetti fotografici o disegni, possibili. C'era la veduta panoramica, quella aerea, quella che evidenziava il tal monumento o il tal paesaggio ed il rito della scelta di quelle da inviare a parenti ed amici era da rispettare e prevedeva anche il 'consulto' per l'approvazione di tutti per l'invio di quel soggetto a zia Maria, mentre al cugino andava bene la veduta della piazza e via di seguito.

Era il modo che si adottava anche per far invidia ai destinari, facendo sapere loro ch'eravamo stati in quella città, al mare, in montagna o li dove fossimo andati.
Oggi, con gli smartphone che inviano i nostri selfie da dove ci troviamo e vogliamo farlo sapere al destinatario, tutto questo non esiste più, eppure c'erano taccolte di cartoline da tutto il mondo, con le diciture più strane, con i francobolli multicolori, anche questo è solo in ricordo.

Molti mittenti e moltissimi destinatari di cartoline illustrate eranoi i militari di leva, con soggetti anche ironici oppure 'soft', ma oggi, anche il sservizio militare di leva, è divenuto un ricordo del passato.

Ricordo mio padre, anche lui inviava le cartoline quando era in viaggio, ma non partecipava al rito della scelta delle cartoline, perchè, diceva che i destinatari erano diversi tra loro, quindi era sufficiente lo stesso soggetto per tutti ed era il Duomo se proveniva da Milano, la torre Eiffel se era proveniente da Parigi, e magari il Coilosseo nel caso fosse Roma.

L'estate era la stagione regina della cartolina illustrata, che poi per l'immancabile disservizio postale ti giungeva anche con un paio di mesi di ritardo, cosi sapevi che Gennaro era stato ad Ischia, a Capri o a Sorrento. Anche nelle festività natalizie giungevano da stazioni climatiche invernali, ma erano pochi quei napoletani che si concedevano le vacanze di natale sulla neve.

L'invio della cartolina illustrata dalla località visitata o l'acquisto della stessa come souvenir, non è una cosa nata dopo l'avvento della fotografia...... Preesisteva questa usanza con effettuare i gouache (letteralmente : guazzo) che venivano acquistati dagli autori. Erano veri e propri piccoli quadri (anche non tanto piccoli) che riproducevano scene di vita e paesaggi delle città e Napoli era uno dei principali soggetti. Oggi, questi gouaches d'epoca, hanno molto mercato, sono assai richiesti ed hanno alte quotazioni di mercato.



continua
 
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