Le stronzate di Pulcinella

Le Mafie straniere in Italia

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view post Posted on 25/8/2016, 12:23
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Pulcinella291 Forum

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Ascoltando la relazione del procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, ci viene da dire :" ci mancavano pure questi". Gia', il prucuratore, oltre a renderci edotti, semmai ce ne fosse stato bisogno, sulle nostre mafie, ha parlato anche delle mafie straniere ben radicate sul nostro territorio nazionale.
Ma vediamole nella fattispecie.

MAFIA NIGERIANA



Emergono i gruppi criminali di matrice nigeriana che «non perseguono strategie di accentuata conflittualità con le cosche mafiose o di tipo mafioso presenti sul territorio e che anzi, nel mantenere saldo un radicato potere di tipo “politico” sul territorio medesimo, consentono ai gruppi stranieri (e quindi anche a quelli composti, in tutto o in parte, da cittadini nigeriani) di svolgere i propri traffici in condizioni di relativa tranquillità ove da essi ne derivino comunque vantaggi di natura economica.
Composta principalmente da persone di etnia Ibo o Yoruba con un elevato grado di istruzione, la mafia nigeriana si è conquistata un posto di livello internazionale nel mondo del crimine. Presente in molti paesi (Germania, Spagna, Portogallo, Belgio, Romania, Inghilterra, Austria, Stati Uniti, Croazia, Slovenia, Repubblica Ceca, Ungheria, Ucraina, Polonia, Russia, Brasile e Italia), gestisce oltre al traffico di eroina e di cocaina anche la prostituzione delle proprie connazionali.


Mafia rumena

La criminalità organizzata rumena si caratterizza, da un lato, per le proprie straordinarie conoscenze tecnologiche ed informatiche, il che la pone ai primi posti nelle statistiche relative al fenomeno del cyber crime transnazionale e, dall'altro, per la grande flessibilità organizzativa e mobilità operativa, tanto da essere considerata una tra le forme di criminalità itinerante più pericolose e diffuse in Europa."La Romania era prima della caduta di Ceauşescu , un centro di matematica e di codifica del computer e quelle abilità sono stati sfruttate ora in tutta Europa.
Ha ampliato la propria attività criminale nella Unione europea , si legge in una Europol relazione sulla criminalità organizzata nell'UE, essendo attivi soprattutto in Nord Italia e in Spagna. Essi partecipano a una vasta gamma di attività criminali che vanno dalla prostituzione e concussione al traffico di droga, documentare anche la falsificazione e reati contro la proprietà (come rapine distrazione e borseggio.



MAFIA CINESE

L’analisi della criminalità di origine cinese in Italia rileva una sempre maggiore capacità organizzativa dei gruppi. I reati commessi dai cittadini cinesi nel nostro Paese, in ragione della loro natura transnazionale, sono capaci di incidere significativamente sul nostro sistema economico-finanziario.
La gestione illegale dei flussi migratori e la conseguente possibilità di sfruttare manodopera a costi irrisori, la contraffazione e il contrabbando sono in grado sia di turbare il regolare andamento del libero mercato, sia di arrecare un serio danno all’erario, sotto il profilo dell’evasione fiscale e contributiva.
Le principali attività illecite poste in essere sono il contrabbando e la contraffazione di merci.
I reati di contraffazione, contrabbando e riciclaggio non esauriscono le manifestazioni di criminalità delle comunità cinesi radicate sul nostro territorio. Sono ancora numerosi i casi accertati di reati in materia di immigrazione clandestina e sfruttamento del lavoro e della prostituzione. Anche il traffico illecito di rifiuti sta assumendo proporzioni allarmanti.
Una particolare attenzione investigativa è riservata al flusso verso la Cina delle enormi disponibilità finanziarie delle comunità cinesi al fine di verificare se tali rimesse siano collegate ad attività di tipo lecito o meno, non solo dal punto di vista valutario, ma anche nella prospettiva di possibili attività legate all’evasione fiscale o a veri e propri casi di riciclaggio di proventi illeciti.
Da un po', si occupano anche dell'avviamento alla prostituzione di loro connazionali, specialmente al nord e al centro Italia.
E’ sempre più elevato e concreto il rischio di stabili collegamenti della criminalità cinese con le mafie autoctone radicate nel nostro territorio.
Le cosche della Triade organizzano e gestiscono anche l’immigrazione clandestina dei loro connazionali verso l’Europa e gli Stati Uniti, Italia compresa. Un reato che garantisce all’organizzazione un’entrata sicura, costante e ingente.
La nostra polizia di frontiera ha infatti scoperto che ormai arrivano con un visto turistico negli aeroporti internazionali di Malpensa e Fiumicino, per poi far perdere le proprie tracce. Secondo stime aggiornate hanno scelto il nostro Paese oltre 200.000 cinesi, con una crescita annuale che supera il 5%. È boom anche di aziende: nel 2009 quelle cinesi erano 49.854, con un aumento record del 131,1% rispetto al 2002, soprattutto in Lombardia, Toscana, Veneto ed Emilia Romagna. Emblematico il caso di Prato, che ormai conta 50.000 cinesi, pari al 30% dei residenti della cittadina, e oltre 5.000 aziende possedute da imprenditori della Repubblica Popolare. Tanto che si tratta della comunità cinese più grande d’Europa. Con questi numeri non c’è da meravigliarsi, quindi, se i rapporti della Direzione Investigativa Antimafia (DIA) e del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (SCICO), nel considerare le Triadi la “quinta mafia” italiana, parlano di una presenza radicata soprattutto in Lombardia, Toscana, Lazio, Emilia-Romagna e Sicilia.
La mafia cinese è inizialmente arrivata in Italia per gestire l’immigrazione clandestina e le estorsioni all’interno della propria comunità. Come del resto è avvenuto anche in altre nazioni occidentali. La seconda fase è stata la “colonizzazione” delle città, attraverso l’apertura di esercizi commerciali e ristoranti dove spesso inseriscono personale taglieggiato e costretto a lavorare in regime di sfruttamento. L’organizzazione si occupa di tutte le fasi del rilevamento dell’attività: i contanti per l’acquisto, l’arredamento, la scelta dalla famiglia che lo gestirà e che dovrà restituire a tassi usurai i soldi prestati e soprattutto la fornitura dei beni da vendere.









 
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