I cani che si buttano da un ponte
Esistono dei misteri senza risposta, alcuni di essi sono davvero inquietanti. Uno di questi riguarda il ponte di Overtoun, costruito nel 1859 in Scozia.
Costruito da Lord Overtoun nel lontano 1895, è noto come il ponte dei cani suicidi. Un’immagine macabra oltre che enigmatica che, ancora oggi, non trova una spiegazione logica. Secondo molte testimonianze, il solo passaggio sulla struttura spingerebbe i quadrupedi a gettarsi nel vuoto. I più attratti dal gesto sarebbero gli agili Border Collie. Una forza misteriosa, un impulso improvviso, che dirotta il loro cammino verso il baratro: un volo di 18 metri, ovvero l’equivalente di un palazzo alto 5 piani.
Pochi i cani sopravvissuti miracolosamente all’insano gesto, pronti tuttavia a un secondo tentativo di lancio nel vuoto. I quadrupedi che scampano al suicidio rimangono loro stessi frastornati, quasi increduli del lancio compiuto. L’anomala situazione prevede delle irregolarità comportamentali ripetute da ogni animale: il cane si getta sempre dallo stesso punto e dallo stesso lato. Un rituale che negli anni è costato la vita a circa 50 cani.
Non solo: a emulare le gesta dei cani anche un uomo che nel 1994 gettò il figlio dal ponte uccidendolo, ma che ne seguì il volo buttandosi lui stesso. Sopravvissuto al lancio affermò che il figlio era l’anticristo, teoria mai rinnegata anche dopo il risultato delle analisi che evidenziarono la presenza di droghe nel sangue. Per tutti il ponte divenne un luogo infestato dagli spiriti e dalla magia. Mentre una teoria celtica identificherebbe il posto come il luogo di transito tra il mondo dei vivi e quello dei defunti. Per osservare nel dettaglio il ponte, anche una medium lo attraversò con un cane, così da verificare l’energia attrattiva sull’animale. Secondo la donna il luogo non era infestato da presenze maligne, ma pochi istanti dopo il cane si gettò nel vuoto davanti agli occhi di molti testimoni. Veterinari e psicologi riconducono il tutto alla presenza di molti visoni che vivono sul fondo del burrone, dall’odore molto forte che attrarrebbe i cani. Ma la teoria non pare convincere la popolazione del luogo che trova singolare la spiegazione, in particolare se a compiere il gesto è un cane che spesso ha paura del vuoto e timore dell’ignoto
Ourang Medan:leggenda o verità?La SS Ourang Medan era una nave mercantile olandese, che secondo varie fonti, è naufragata nelle acque indonesiane dopo che il suo intero equipaggio era scomparso in circostanze poco chiare. Ci sono ampi sospetti e parecchio scetticismo circa la veridicità della storia, con l'ipotesi che la nave non sia mai realmente esistita, ma è diventata semplicemente una sorta di famosa leggenda.
Racconti del mistero della scomparsa della nave e del suo equipaggio sono comparsi in diversi libri e riviste. La loro veridicità, tuttavia, o persino l'esistenza stessa della nave, non sono confermati a causa della mancanza dei documenti relativi al suo progetto, ai particolari di costruzione della nave e al suo equipaggio. Le ricerche ufficiali effettuate sulla registrazione dei documenti e le indagini relative all'incidente si sono rivelate infruttuose.
Si comincia a parlare della storia in una serie di tre articoli del quotidiano olandese-indonesiano.
Anche se la storia è ripetuta in gran parte, nelle versioni successive ci sono alcune differenze significative. Nel primo articolo il nome della nave Ourang Medan non è mai menzionato, ma si parla del suo avvistamento ed incontro, localizzato esattamente a 400 miglia nautiche a sud-est delle Isole Marshall. Il secondo e il terzo articolo descrivono i racconti dell'unico superstite dell'equipaggio dell'Ourang Medan, che è stato ritrovato da un missionario italiano e dai nativi dell'isola di Taongi, atollo delle isole Marshall.
L'uomo, prima di perire, raccontò al missionario che la nave stava trasportando un carico mal stivato di acido solforico, e che la maggior parte dell'equipaggio perì a causa dei fumi velenosi che fuoriuscirono dai fusti rotti. Secondo le autorità, la Ourang Medan stava navigando da un piccolo ed ignoto porto cinese in direzione della Costa Rica per effettuare un trasporto di materiale clandestino. Il sopravvissuto, un anonimo tedesco, perì dopo aver raccontato la sua storia al missionario, che, a sua volta, raccontò quanto appreso all'autore, Silvio Scherli di Trieste.
Quello che si raccontaLa guardia costiera della Malesia ricevette una chiamata da questa imbarcazione in piena notte. Il messaggio, in codice Morse, diceva questo:” Tutti gli ufficiali, tra cui il capitano della nave e l’equipaggio intero giacciono morti in sala nautica e nel ponte…forse in tutta la nave non restano superstiti”.
Successivamente, quando il personale della guardia costiera raggiunse la nave, una volta salito a bordo, trovò tutto apparentemente in ordine.
Salvo che la nave era disseminata di cadaveri (tra cui la carcassa di un cane), in quelle che sembravano essere posture di una persona terrorizzata, le braccia di molti, infatti, erano tese verso l’alto in segno di aiuto.
asdads
Ma, nonostante la posizione dei cadaveri ed il terrore dipinto sui loro volti, nessuno aveva ferite o segni di violenza.
Un incendio improvviso scoppiato nella stiva della nave, costrinse i soccorritori ad evacuare troppo frettolosamente la nave per poter operare ulteriori e più precise indagini.
Poco dopo, l’Ourang Medan fu visto esplodere e affondare. Un’ipotesi è che l’equipaggio della nave fosse coinvolto in operazioni riguardo a sostanze chimiche o radioattive, ma è solo un’ipotesi appunto. In realtà di certo abbiamo solo il grande mistero che avvolge la Ourang Medan.
Teorie sul misteroBainton e altri ipotizzano che l'Ourang Medan potrebbe essere stato coinvolto in operazioni di contrabbando di sostanze chimiche come una combinazione di cianuro di potassio e nitroglicerina o anche le scorte di guerra di gas nervini. Secondo queste teorie, l'acqua di mare sarebbe entrata nella stiva della nave, reagendo con il carico e rilasciando gas tossici, che poi hanno causato la morte dell'equipaggio per asfissia e / o avvelenamento.Successivamente, l' acqua di mare avrebbe reagito con la nitroglicerina, provocando l'incendio e l'esplosione.
Gaddis avanza la teoria che un fuoco senza fiamma o il malfunzionamento nella caldaia della nave, potrebbe essere stato il responsabile del naufragio.La fuoriuscita di monossido di carbonio avrebbe causato la morte di tutti a bordo, con il fuoco lentamente fuori controllo, che porta alla distruzione definitiva della nave.
Il racconto è apparso in varie riviste e libri su Fortean, a cominciare da un articolo del 1953 del Fate Magazine. Autori come Jessup ipotizzano che l'equipaggio potrebbe essere stato attaccato da UFO o da forze paranormali che avrebbero causato la sua morte. Prove circostanziali citate da queste fonti comprendono l'apparente assenza di una causa naturale della morte, espressioni terrorizzate riferite sui volti dei defunti e le voci che alcuni dei morti sono stati "punti" da un nemico sconosciuto.