Le stronzate di Pulcinella

AMORE e la bambina, forse è una favola... forse

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view post Posted on 15/10/2016, 07:26
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AMORE e la bambina

Non ne poteva più, su quel pianeta aveva trasfuso ogni entusiasmo dedicando tutto se stesso,
ma non c'era stato nulla da fare, non era riuscito a combinare nulla di buono, quella razza dominante non ne
voleva sapere di mettere la testa a posto e lui non poteva più ingannare se stesso, doveva ammetterlo,
aveva fallito...e pensare che quello era stato il suo primo importante incarico.
All'inizio ci aveva creduto davvero in quella razza di esseri così ben fatti e dotati, ma questo era accaduto alcuni millenni addietro. Gli sembrava impossibile, eppure le cose avevano preso una brutta piega subito dopo che l'uomo si era evoluto nell'Uomo Sapiens, quest'ultimo campione di stupidità, sia essi maschi o femmine.
Ormai sentiva nel suo cuore annidarsi un tale risentimento verso quest'ultimo sciagurato modello d'uomo, che avrebbe desiderato abbandonali al destino che si erano scelti.
Aveva vissuto un lungo travaglio e sofferto per quella insostenibile situazione, ed ora era stanco, scoraggiato, però non aveva nessuna voglia di confessare a se stesso che stava fuggendo perché non era riuscito ad trasmettere negli uomini quel sentimento sul quale il capo contava tanto e chissà, forse era stato per questo suo dannato orgoglio che aveva chiesto al capo di concedergli un breve periodo di riposo prima di riprendere il suo lavoro sulla Terra.
Non voleva abbandonare quella razza, era il modello più bello che avesse mai visto e poi l’aveva scelto egli stesso…sarebbe stata una vera sconfitta lasciala scomparire nel nulla.

Chissà! Magari in quella vacanza avrebbe potuto ritrovare gli stimoli per riprendere a lottare...
Ma dove andare a ritemprarsi senza che gli uomini potessero scovarlo? Era davvero un cacchio di problema non da poco!
Quando propose al capo di concedergli un meritato riposo, ne seguì un preoccupante silenzio.
Osò guardare il volto del capo e notò che arricciava il naso, però alla fine comprese le sue
ragioni e gli concesse un breve periodo.

E ora lui, AMORE, prima di partire, volle convocare tutti i saggi del suo regno (non umani
s'intende...giacché era risaputo che non esisteva ancora un solo umano saggio in tutto il
pianeta) pregandoli di non abbandonare gli uomini e perché no... magari per suggerire a
lui un posto dove avrebbe potuto sottrarsi alla vista di tutti. Un luogo così lontano da non
essere rintracciato, ma così vicino da poter tenere d'occhio la situazione.
«In quale posto potrei andare dove l'uomo non possa trovarmi?» Chiese.

DANIZA, l'Orsa più anziana del gruppo dei saggi (tra l’altro lei aveva avuto un bel problema
da risolvere con gli uomini, quando per difendere i suoi piccoli si era fatta prendere la zampa
e si era difesa), prese la parola:
«Vedi amico mio,» Disse «è tanto che sono su questo mondo da poter dire di averne viste di
tutti i colori, ma non credo esista un posto tanto lontano da essere tanto vicino...altrimenti
ci sarei andata da un pezzo...ma scusami sai, non posso fare a meno di dirtelo, perché andare
alla ricerca di un posto che non c’è, quando la cosa migliore che potresti fare è rendere gli
uomini più pronti a comprendere il tuo sentimento?»

Subito saltò su miss THATCHER, l'aquila reale, che con cipiglio severo borbottò:
«DANIZA non dire sempre bestialità...se tu osservassi una sola volta il mondo dall'alto,
ti accorgeresti subito che gli uomini non sanno cosa farsene dell’AMORE...forse sbaglierò,
ma questa è la peggiore delle specie...Chissà cosa aveva in testa il capo quando li ha
impastati, forse avrebbe voluto farne una razza superiore, ma deve aver commesso qualche
errore nel dosaggio...»
«Forse deve aver messo una dose troppo alta di segale cornuta» Borbottò GIUDITTA la civetta
«Smettila di affaticare quel cervellino che ti ritrovi!» La rimproverò miss THATCHER «Sai amico
mio cosa si fa? Se vuoi ti porto nel mio rifugio sulla montagna più alta della Terra e...»
«No! No! No!» - Bofonchiò il rappresentante dei felini...un certo MICIOBILLO, un gatto molto irritabile ormai in pensione, colto ma sempre affamato «Se te ne vai su quella montagna con
quella là...gli uomini si dimenticheranno del tutto di te e tu non potrai più risolvere il problema...
Gli uomini hanno bisogno di aiuto, da soli non sono in grado di trovare un modo per
comprenderti e qualcuno dovrà pur spiegare loro come gestire questo tuo sentimento, hanno bisogno del tuo incoraggiamento...»
«Ma se sono secoli che mi scortico l’anima per farglielo entrare nella zucca» Borbottò AMORE
«E allora?» - Ragliò AGRIPPINA, una vecchia asina, che battendo lo zoccolo al suolo impose
il silenzio all’assemblea «Forse per farli crescere non è nella zucca che devi mettergli il tuo
sentimento»
«Ecco! Brava!» Bofonchiò NERONE, un suo figlioccio che oltre ad essere per metà asino e
metà lupacchiotto spelacchiato, era anche antipatico «Ma a noi cosa interessa se gli uomini
non cresceranno e non capiranno nulla dell'AMORE? Sono soltanto dei poveri ritardati, nati
per preoccuparsi delle loro stupide cose...Prendi a caso la loro ROSALBA, la più svampita
delle loro femmine, a lei interessa soltanto avere un parrucchiere a disposizione, un paio
di jeans con la vita tanto bassa da mostrare...beh insomma avete capito no? Il cellulare
carico, due o tre vittime-amichette alle quali dare lezioni di grammatica, un bel PC che le
permetta di iscriverti a qualche sito letterario e cominciare a scrivere poesie...si fa per
dire vero...un pacchetto di sigarette sempre a disposizione...meglio se sono due, altrimenti
quando si avvicina la sera si fa venire l'ansia...andare al ristorante per rimpinzarsi di cibo
e poi correre dal dietologo piagnucolante…Dottore, dottore...sono aumentata di 200 grammi...
200 grammi! Capisce dottore, è una tragedia, una vera disgrazia e lei deve salvarmi, se il
mio uomo se ne accorge mi lancia dalla RUPE TARPEA...e poi che figura farei sulla spiaggia?
Il costume che ho comprato il mese scorso…Oh no...mi salvi!»...
«Per non parlare dei maschi» Proseguì AGRIPPINA «Sono dei veri porcelloni...a loro interessa soltanto la politica, meglio se quella sporca, il potere e le loro squadre del cuore alle quali
dedicare soldi e tempo, ma soprattutto amano divertirsi nelle loro ville e con le loro amichette...
che schifo!»
«Ma se non devo metterlo nelle loro menti dove devo metterlo?» Chiese scoraggiato AMORE

Quella domanda scatenò un vero putiferio, tutti vollero prendere la parola...
Madam RICHELIEU la pecora intervenne nel dibattito:
«Beeeh, però non è mica giusto?» disse con la sua vocina lamentosa
«Come non è giusto?» - Ribatté la schizofrenica ranocchia SALTAFOSSI decisamente arrabbiata -
«La razza umana non serve proprio a nulla, è un peso per noi tutti...meglio lasciarla nell'ignoranza
e tu AMORE perché non vai a nasconderti in fondo allo stagno? Laggiù di certo non potranno
mai trovarti e vedrai che se lasciamo quella razza ai loro jeans a vita bassa e alle loro squadre
di idioti che corrono dietro una palla, finiranno per eliminarsi da soli»

La discussione andò avanti per buona parte della notte in un'atmosfera carica di tensione e preoccupazione.
La giraffa TORREDIPISA, che aveva sempre la testa tra le nuvole e non capiva mai quello che mormorava la formica CIANCHETTONA, urlava a tutta voce
«Ripeti accidenti a te, quassù non si sente una parola di quello che dici!»
E lei, la formica CIANCHETTONA, un'ex diva della TV, diventava tutta rossa per lo sforzo di
urlare con quanta voce avesse in corpo.
«Sei tu che sei sorda!»
Nel frattempo il leone QUICOMANDOIO, che pazientemente ascoltava sgranocchiando un
pezzetto di radice di liquirizia, ogni tanto alzava lo sguardo al cielo e scuotendo il
capoccione pensava: qui finisce male

Beh, insomma quasi tutti i saggi dissero la loro e per gli uomini si stava mettendo davvero male, erano tutti contro tutti e tanta era la veemenza con cui discutevano che nessuno si accorse di un cucciolo d'uomo, una bambina di nome Costanza, di pochi anni di vita, che, nascosta da un'alta
siepe di rovi, li osservava e li ascoltava notevolmente preoccupata per quanto stava udendo...quando una fogliolina, danzando al vento, le solleticò il nasino e... Etciùùù Starnutì la bambina.
Tutti gli animali smisero di blaterare e si voltarono puntandole gli occhi addosso e poiché s'era fatto buio, la lucciola LAMPADINA si avvicinò di più alla bambina per illuminarla con la sua luce.»

COSTANZA si fece coraggio e puntando il mento sentenziò:
«Ho sentito voi tutti come vi lamentate degli uomini e a me non pare sia proprio bello.
«Ma è la verità!» Replicò GIUDITTA la civetta
«Debbo credere che voi tutti abbiate dimenticato?»
«Dimenticato cosa?» Chiesero in coro tutti
«Ad esempio quello che accadde proprio a miss THATCHER, ricordate la volta che alcuni
bracconieri le spezzarono un'ala e il figlio più piccolo del mio amico barbiere FIGARO si
prese cura di lei, nascondendola e curandola finché non fosse in grado di tornare a volare?»
«Certamente che lo ricordiamo!»
«E quello non fu un gesto di AMORE?» «E tu, LAMPADINA, rammenti quando il tuo frugoletto
si perse nel bosco e fu ritrovato grazie ai ragazzi della scuola che setacciarono per due giorni
e due notti l'intero bosco? E se non fosse stato per la giovane Caterina; quella che voi tutti chiamate «l’oca Caterina», che fine avrebbero fatto i pulcini della chioccia PANCIADIVELLUTO
pronta a finire sulla tavola del sindaco RENZUCCIO? Tutto questo non è AMORE?»

COSTANZA era davvero indignata e furibonda, volgeva lo sguardo verso tutti i presenti pronta a continuare l'elenco di cose belle che in quella piccola contea si erano sentite e gli animali si guardavano gli uni e gli altri riflettendo mestamente...e a quel punto anche AMORE cominciò a sentirsi a disagio.
COSTANZA aveva certamente ragione, pensò AMORE, i bambini degli umani erano la parte più bella di quella razza, ma poi crescendo cambiavano divenendo insensibili e spietati... Erano tante le cose che lo facevano soffrire e pur essendo consapevole che c'erano i bambini che avrebbero meritato le sue attenzioni, doveva prendersi una vacanza, staccare la spina, era troppo stanco...troppo.

«Io non voglio abbandonare gli uomini» Disse AMORE «Desidero soltanto prendermi un po' di riposo, ma non so dove andare a nascondermi perché non mi si trovi UFFA!

Il più giovane dei saggi, FIOCCODINEVE, un coniglietto bianco che timoroso se ne stava tranquillo su di una pietra, intervenne:
«Io lo conosco un posto dove potresti nasconderti»
«Dove?» - Chiese AMORE
«Nel cuore di tutti bambini maschi, quello è l'unico posto dove non andranno mai a cercarti!»
«Perché nel cuore dei maschi?» - Chiese FILAFILA il ragno
«Lo so io perché!» - Disse miss THATCHER - «Perché i maschi non ci capiscono un tubo dell’AMORE»
«No, no!» - Tuonò dalle nuvole TORREDIPISA la giraffa - «Non nel cuore dei maschi, ma in quello delle femmine, quello
è il posto più sicuro»
«Perché in quello delle femmine?» - Chiese bruscamente il re della foresta QUICOMANDOIO sputando l'ultimo pezzetto di
liquirizia - «Il cuore delle femmine non è diverso da quello dei maschi...anzi, a volte è troppo tenero»
«Ora non cominciamo ad offendere come al solito le femmine» - Borbottò la permalosa foca CAROLINA
«Ascoltate, noi avremmo un'idea!» - Intervennero PRIMO e SECONDO, i due orsetti di mamma DANIZA che stavano giocando in una tazza vuota - «E se ti nascondessi nel cuore di COSTANZA?»
Di colpo si fece un gran silenzio. Tutti gli animali ammutolirono di colpo.

"Beeeh..." – Disse Madam RICHELIEU.
"Iaaaa..." – Aggiunse la vecchia asina AGRIPPINA .
"Braaa..." – Rispose SALTAFOSSI la ranocchia.

DANIZA l’Orsa guardò i suoi compagni saggi, si schiarì la voce e disse:
«In effetti potrebbe essere una soluzione. La bambina ha dato prova di sapere cos’è l’AMORE. Forse lei saprebbe come custodirlo e farlo crescere sempre di più e gli uomini incontrandola, si accorgerebbero dell’AMORE che traspare da ogni sua parola ed ogni suo gesto e potrebbero sentirsi stimolati a ricambiare AMORE con AMORE. Io direi di provare per almeno un anno. Alla fine di questo periodo ci si può ritrovare tutti qui e vedere i risultati...Cosa ne dite?»

Molti di loro non erano proprio d'accordo, ma visto che ormai erano molte ore che stavano discutendo e alcuni stomaci cominciavano a brontolare e altrettante pance cominciavano a farsi rumorose, decisero di fare quella prova.
E così stavano per decidere in questo senso quando intervenne ancora COSTANZA:
«Ancora un momento amici miei, non c'è alcun bisogno di nascondere AMORE nel mio cuore...
noi bambini lo abbiamo già nel cuore...voglio raccontarvi una storia, nessuno di voi, prima
di questa sera, sapeva che io posso udire le vostre voci e comprendere i vostri discorsi,
ma io posso udire anche quello che si dicono le piante e i fiori e i venti e l'aria e la pioggia...

Quando ero ancora un piccola bambina, avrei tanto voluto sapere quel che si dicevano
i fiori e gli animali, ma il mio amico LEGEND sosteneva che i fiori e gli animali non potessero parlare. Forse è sordo, mi dicevo, o forse non vuole dirmi la verità, però io
sapevo che non era vero e che attorno a me tutto parlava...il vento, gli animali, il fiori e le
piante...perché li sentivo bisbigliare ogni sera.
Era soprattutto la sera che li potevo udire e le rose erano quelle che parlavano di più, ma
quando mi avvicinavo per sentire meglio, si trasmettevano un messaggio:
«Attenzione, arriva la bambina curiosa che viene a spiarci!» E subito dopo regnava il silenzio.
Sono sempre stata una bambina ostinata e quando me ne andavo in giro per i campi, camminavo quasi senza toccare l'erba per non calpestarla e chinandomi nascondevo la mia
ombra in quella degli alberi.
Gli animali, specie quelli più grandi, non badavano a me, ero talmente piccina che quasi non
mi vedevano, ma poi, finalmente, un giorno sentii delle chiare parole.
All'inizio non capii in che lingua fossero pronunciate. Erano le voci dei fiori e degli insetti,
avevano piccole voci che il minimo rumore copriva facilmente. Non parlavano una lingua
vera e propria, ma capivo benissimo quel che dicevano.
Una sera finalmente riuscii a sdraiarsi vicino ad un cespuglio e seguire i loro discorsi.
Ascoltavo cosa dicevano le rose rampicanti sopra la mia testa:
«Resta qui caro ZEPHIRO, non andartene, i nostri fiori si stanno per schiudere e grazie
a te il loro profumo si sentirà in tutto il giardino.»
Non fu per niente facile capire cosa dicessero, poiché tutti parlavano e facevano una gran baccano...Spesso parlava un grosso calabrone facendo una grande confusione:
«Bestie e animali è venuto il tempo di finirla. Tutti gli insetti sono uguali e la nostra famiglia
non è da meno delle altre e se volete considerare le mucche come una famiglia nobile siete liberi
di farlo, ma sappiate che noi non ci stiamo e ci consideriamo alla pari con tutti gli altri esseri di questa Terra...»
Le margherite risposero tutte in coro:
«Il calabrone ha ragione siamo tutti uguali e non abbiamo mai capito le arie che si danno
le oche»
Una margherita chiese:
«Vi sembra forse che un'oca sia fatta meglio di me? Noi siamo più ricche, visto che un'oca
non ha petali, mentre noi ne abbiamo tanti»
Allora tutti cominciarono a vantare le proprie bellezze superiori a quelle delle altre razze
e famiglie.
Paragonavano i fiori della rosa ad un animale di cortile e criticavano il loro profumo:
«Un fiore educato non emette odori per farsi notare, mentre certi animali...»
Finì che cominciarono a litigare e allora, stanca di sentire i loro discorsi sciocchi, mi alzai
e dato un calcio al pergolato gridai:
«Zitti! state dicendo un mucchio di fandonie! Niente di quello che dite merita di essere ascoltato! Io pensavo di sentire qui bellissime poesie, sono profondamente deluso dalle vostre rivalità! Siete tutti degli ipocriti, avete messo in giro la voce che gli uomini sarebbero la razza
meno saggia...»

Attorno si fece un profondo silenzio.
«Perché non è forse vero?» Disse ROSALBA la serpentella
«No che non è vero!» Rispose ZEPHIRO «Abbiamo concesso troppo poco tempo all'uomo...
egli non è né cattivo né poco saggio...è soltanto troppo giovane. Al tempo che tutte le cose
del creato parlavano la lingua degli angeli, io ero il figlio del re delle tempeste. Le mie ali
toccavano gli orizzonti, i miei capelli si mischiavano con le nuvole...ero spaventoso.
Avevo il potere di spostare le nuvole a mio piacimento...Insieme a mio padre e ai miei
fratelli abbiamo regnato per un lunghissimo tempo su questo pianeta deserto.
Il nostro compito era distruggere e frantumare tutto quello che incontravamo sulla nostra strada. Sembrava impossibile la nascita di una qualsiasi forma di vita. Io ero il più forte e arrabbiato di tutti. Quando mio padre era stanco e si riposava, toccava a me di continuare la sua opera di distruzione.
Lui però sapeva che nelle profondità di questo pianeta viveva uno spirito che si agitava per uscire all’aperto. Era una divinità potentissima: lo spirito della vita che voleva esistere e il nostro compito
era quello di rompere le montagne riempiendo i mari di polvere.
Poi un giorno vedemmo quello spirito spuntare da ogni dove e fu così che tutti compresero che
quella era la forza dell'AMORE, il vero motore di ogni foggia di vita, sia animale (compreso
l'animale uomo) sia vegetale.
Non restava altro che attendere che AMORE si calasse in ogni forma vitale, com'era stato deciso
sin dall'inizio del tempo e desse nuovo vigore al perpetuarsi delle specie garantendo la loro
perfetta simbiosi.
Questo è il segreto della vita, è l'infinito ciclo che tornerà a rigenerarsi di continuo...»

«Perché ci hai raccontata questa storia?» - Chiese l'asina AGRIPPINA
«Per dirvi di avere pazienza e soprattutto capire che non si deve guardare soltanto ai difetti
degli altri, ma se è possibile correggere i propri»

Beh, cosa posso dirvi, AMORE fece la sua vacanza e tornò più baldanzoso che mai, ma oggi
le cose non sono cambiate di molto, gli uomini, anche se sembra abbiano cominciato a
comprendere qualcosa dell'AMORE, hanno ancora serie difficoltà a mettere in pratica quel
sentimento…però non è il caso di disperare, ci sono sempre i bambini su cui contare.

(Un altro mondo visitato da Legend nell'A.D. 2000)

 
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costanza pocechini
view post Posted on 15/10/2016, 07:43




UNA FAVOLA? TROPPO BELLA

la condivido sulla mia pagina di Facebook sorcerer
 
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view post Posted on 15/10/2016, 07:47
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Le fiabe a volte insegnano la vita... ma gli adulti pensano solo alla politica.
Grazie Costanza
 
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