Col fume Sebeto si mischia la storia e la leggenda . Questo fiume non c’è più. Sparito. Scomparso. E’ il caso di dirlo: inghiottito dalla stessa terra sulla quale, un tempo, faceva bella mostra Leucopetra_. Viene il dubbio che il Sebeto sia esistito solo nelle leggende popolari che lo vedono in eterna lotta con il Vesevo (Vesuvio) il fuoco, per ottenere il predominio del territorio. Una cosa sembra certa, era il fiume che bagnava l'antica Neapolis e che nel corso dei secoli è scomparso del tutto.
Nasceva dalle sorgenti della Bolla, situate alle falde del Monte Somma. Durante il suo percorso attraverso gli attuali comuni di Casalnuovo, Casoria e Volla, il fiume si arricchiva di acque piovane. Prima di terminare il suo corso e sfociare nel golfo di Napoli si divideva in due rami: uno di essi finiva in un punto imprecisato sotto la collina di Pizzofalcone, tra le attuali piazza Borsa e piazza Municipio; l'altro sfociava in mare in una zona più a oriente, verso l'attuale Ponte della Maddalena.
Le più antiche testimonianze storiche sembrano identificare il Sebeto solo nel primo ramo che sfociava presso l'originario insediamento greco (la presenza di un insediamento umano corrobora la tesi che vuole la presenza in quell'area un corso d'acqua). In seguito allo sviluppo urbanistico della città - e dunque all'interramento del primo ramo del corso d'acqua - il nome Sebeto sarebbe stato utilizzato esclusivamente per riferirsi al corso d'acqua che sfociava nell'area orientale.
Le trasformazioni urbane che hanno caratterizzato il territorio hanno prima ridimensionato e, in seguito sepolto il corso del fiume. Attualmente è visibile in via Lufrano a Casoria e nella zona orientale della città, e precisamente prima di arrivare al Ponte della Maddalena, in via Francesco Sponsilli appena si svolta da via Ferraris. È un tratto di una ventina di metri situato sotto un ponte della autostrada. È probabile che l'antico Sebeto altro non fosse che il torrente conosciuto come Arenaccia il cui corso, oggi, è completamente interrato.
Oggi al Sebeto vengono attribuiti numerosi problemi di natura geologica che affliggono quelle opere pubbliche della città che, costruite nei pressi del corso sotterraneo del fiume, sono soggette a periodici fenomeni di infiltrazione.