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| Essere napoletani vuol dire anche sapersi arrangiare e prendere tutto con filosofia : Video Questo splendido brano merita anche una traduzione per i non napoletani: Va con te questo cuore amato per questa via che porta al mare. Là c'è Napoli illuminato. Ora che scendi questi gradini vedi il mare comparire. L'aria diffonde un sapore di erba di scogli e di cibo. Una cantina di pescatori ha il lume già pronto. Fuoco e zucchero il melone, ci stendiamo sulla spiaggia. Neve di asprinia1 nella giara, in cielo le stelle e la luna piena. E io canto: "Qui fu Napoli". Nessuno è meglio di me. Domani penso ai debiti, stasera sono un re. Sentirai sulla spiaggia le grida dei marinai: "Tira, ohé, che la rete arriva". "Forza, ohé, che è mosso il mare". "Tira, arranca, venga a me". Con chitarre e lume a giorno una barchetta passa e va. Rossa e verde è l'acqua intorno, tu non mangi per guardare. E io ti bacio questa bocca con più sfizio e passione. Questa bocca scivolosa bagnata di vino e di melone. E io canto: "Qui fu Napoli". Nessuno è meglio di me. Domani penso ai debiti, stasera sono un re. Come coperta hai le stelle, come cuscino questo cuore. Ninna nanna a questi occhi belli sono queste voci di pescatore. Nel sonno, desiderosa, ora mi vuoi, ora mi cacci. Poi ti svegli e, affettuosa, ti nascondi tra queste braccia.
Essere napoletani è anche avere un amore sviscerato per la cosiddetta "Muntagna"(il Vesuvio) da sempre facente parte del suo bellissimo panorama. Il napoletano non lo teme ma lo ama: Video Se il Napoletano potesse scegliere, non si allontanerebbe mai dalla propria terra. Video
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