Le stronzate di Pulcinella

Hanno detto di Napoli....

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view post Posted on 16/8/2017, 14:28
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HANNO DETTO DI NAPOLI

A mio parere, Napoli è l'unica città d'Italia che rappresenta veramente la sua capitale. (Charles de Brosses)

Assai prima della costruzione del Regno d'Italia, Napoli era stata, per lunghi secoli, la capitale maggiore tra gli stati in cui l'Italia era divisa, ed una delle più grandi città d'Europa. (Andrea Geremicca)

I napoletani] Cavano l'arte dal sole. (Camillo Boito)

Che cosa sperate di trovare a Londra, a Parigi, a Vienna? Vi troverete Napoli. È il destino dell'Europa di diventare Napoli. (Curzio Malaparte)

Com'è importante stare a due, maschio e femmina, per questa città. Chi sta solo è meno di uno. (Erri De Luca)

Colpito dalla prima apparizione di Napoli. Grandi folle, strade belle, edifici alti. (Herman Melville)

E Napoli è cambiata moltissimo dopo la speculazione edilizia: è stato allora che sono arrivate le periferie inabitabili, è stato allora che è nata la «corona di spine», così viene chiamata a Napoli la periferia, «corona di spine». Ed è allora che, come scrivevo in L'occhio di Napoli, se ti capita di sbagliare strada, vai a finire in periferia e puoi arrivare all'inferno. (Raffaele La Capria)

Già nello scorcio del Medio Evo, Napoli oltrepassava i 200 mila abitanti, quando Milano non sorpassava che di poco i 50 mila e Torino ne contava 16 mila soltanto; quando Amburgo ne aveva meno di Torino e Londra meno di Milano. (Andrea Geremicca)

Gloria d'Italia e ancor del mondo lustro, madre di nobiltade e di abbondanza, benigna nella pace e dura in guerra. (Miguel de Cervantes)

Ho abitato a lungo in una città veramente eccezionale. Qui, [...] tutte le cose, il bene e il male, la salute e lo spasimo, la felicità più cantante e il dolore più lacerato, [...] tutte queste voci erano così saldamente strette, confuse, amalgate tra loro, che il forestiero che giungeva in questa città ne aveva [...] una impressione stranissima, come di una orchestra i cui istrumenti, composti di anime umane, non obbedissero più alla bacchetta intelligente del Maestro, ma si espremisero ciascuno per proprio conto suscitando effetti di meravigliosa confusione... (Anna Maria Ortese)

Il napoletano è convinto di vivere in un mondo ostile, sul quale non è in grado di esercitare alcun controllo... I rapporti tra gli uomini sono regolati da una concezione fatalistica, nella quale l'Autorità svolge lo stesso ruolo che ha il «destino» nel mondo naturale. (Percy Allum)

Il napoletano non chiede l'elemosina, ve la suggerisce. (Leo Longanesi)

In Europa ci sono due capitali: Parigi e Napoli. (attribuita a Stendhal)

Io so questo che i napoletani oggi sono una grande tribù che anziché vivere nel deserto o nella savana, come i Tuareg e i Beja, vive nel ventre di una grande città di mare. Questa tribù ha deciso – in quanto tale, senza rispondere delle proprie possibili mutazioni coatte – di estinguersi, rifiutando il nuovo potere, ossia quella che chiamiamo la storia o altrimenti la modernità. È un rifiuto sorto dal cuore della collettività contro cui non c'è niente da fare. Finché i veri napoletani ci saranno, ci saranno, quando non ci saranno più, saranno altri. I napoletani hanno deciso di estinguersi, restando fino all'ultimo napoletani, cioè irripetibili, irriducibili ed incorruttibili. (Pier Paolo Pasolini)

La vera malattia endemica a Napoli è la disoccupazione. (Francesco Compagna)

Napoletano, largo di bocca e stretto di mano. (vecchio detto popolare)

Napoli è l'unica città dove le persone ti salutano ancora con il "buongiorno" e non con un laconico "notte" o "giorno". (Christian De Sica)

Napoli è la capitale musicale d'Europa, che vale a dire, del mondo intero. (Charles de Brosses)

Napule è mille culure | Napule è mille paure | Napule è a voce d' 'e criature | che saglie chiano chianu | e tu saje ca nun si sulo. (Pino Daniele)

Napoli è rimasto per me un certo paese magico e misterioso dove le vicende del mondo non camminano ma galoppano, non s'ingranano ma s'accavallano, e dove il sole sfrutta in un giorno quello che nelle altre regioni tarda un mese a fiorire. (Ippolito Nievo)

Non potete capire Napoli, non capirete mai Napoli. (Curzio Malaparte)

Non sembrava di stampo veneziano, piuttosto della razza dei comici napoletani, mezzo ruffiani, mezzo commedianti, brutali e protervi, pericolosi e spassosi. (Thomas Mann)

Oggi mi son dato alla pazza gioia, dedicando tutto il mio tempo a queste incomparabili bellezze. Si ha un bel dire, raccontare, dipingere; ma esse sono al disopra di ogni descrizione. La spiaggia, il golfo, le insenature del mare, il Vesuvio, la città, i sobborghi, i castelli, le ville! Questa sera ci siamo recati alla Grotta di Posillipo, nel momento in cui il sole, passa con i suoi raggi alla parte opposta. Ho perdonato a tutti quelli che perdono la testa per questa città e mi sono ricordato con tenerezza di mio padre, che aveva conservato un'impressione incancellabile proprio degli oggetti da me visti oggi per la prima volta. (Johann Wolfgang Goethe)

Parto. Non dimenticherò né la via Toledo né tutti gli altri quartieri di Napoli; ai miei occhi è, senza nessun paragone, la città più bella dell'universo. (Stendhal)

Pe' Tuleto, p' 'a strada cchiù bella | d' 'a cchiù bella città ca se trova, | n'ata vita llà 'n miezo vulesse campà!...
'N Paraviso 'stu sciore 'e bellezza | llà sultanto 'o putite truvà! (Salvatore Baratta)

Per la sua bellezza e per la sua fecondità gli Dei si contendono il possesso della città. (Polibio)

Roma e Venezia si riuniranno all'Italia ma chissà se Napoli non sfuggirà all'Italia. Facile prender Napoli, difficile il conservarla. (Alessandro Dumas padre)

Santa Lucia è, sotto il profilo strettamente storico, il luogo da cui nacque la città di Napoli. (Vittorio Paliotti)

Togliete a Napoli il Vesuvio, e la voce incantata della sirena avrà perduto per voi le più dolci armonie. (Renato Fucini)

Vedi Napoli, e poi muori. (proverbio napoletano sulla bellezza della città)
Via Toledo, presso al tramonto, è una zona di sogno, un canale di felicità trascinante gli ori del crepuscolo, il carminio del cielo caldamente appoggiato sulle bionde verdure del Vomero. L'eleganze, gli amori passano e s'incrociano fra uno scintillamento infiammato di cristallerie e di sorrisi, lungo i marciapiedi. Correre mollemente assisi in questo gurgito allegro di vita meridionale è una gioia di cui porterò con me l'amoroso ricordo. (Ardengo Soffici)FB_IMG_1502316404307_0
 
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view post Posted on 3/2/2018, 16:23
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Tutto è azzurro a Napoli. Anche la malinconia è azzurra.
(Libero Bovio)

Io che ho girato tutto il mondo…’o sole ‘e Napule nun l’aggia maje truvate a nisciuna parte!
(Roberto Murolo)

A Napoli il semaforo rosso non è un divieto, è solo un consiglio.
(Luciano De Crescenzo)

Parto. Non dimenticherò né la via Toledo né tutti gli altri quartieri di Napoli; ai miei occhi è, senza nessun paragone, la città più bella dell’universo.
(Stendhal)

La bellezza di Napoli cresce di giorno in giorno, di settimana in settimana, via via che scopre i suoi segreti. Finchè si giunge a intendere che veramente è questo il più bel golfo della terra. Ed è una bellezza tonica. Cresce la felicità di vivere, diminuiscono i bisogni; si entra in uno stato di naturale sobrietà, e si esce dalla schiavitù degli orari. L’orario a Napoli può essere una necessità pratica, mai una necessità intima.
(Guido Piovene)

Napoli è uno strano paese!
Disteso come un Re orientale sul tappeto del più bel verde che si possa vedere, coi piedi sull’azzurro e limpido Tirreno col capo sul fianco dell’ardente Vesuvio, non v’ha città al mondo che possa rivaleggiare colla capitale della Italia del mezzodì.
Non v’ha mare più ridente, non v’ ha cielo più sereno, non v’ha terra più feconda di frutti e di fiori.
(Franco Mistrali)

“Vedi Napoli e poi mori”, è un detto celebre, ma falso. Non è vero che la bellezza di Napoli sia estemporanea, improvvisa. Bisogna aver sentito la qualità unica delle acque di questo golfo, non di colore denso e carico, come quelle della Sicilia, ma leggere, diafane, quasi irreali, in cui le navi sembrano appese come nell’aria; ed in cui pare sciolto, anche di giorno, un riflesso di luna. Bisogna averlo visto in luci e giornate diverse, giacché il golfo di Napoli varia di tinta e d’animo.
(Guido Piovene)

Trovo nel popolo napoletano la più geniale e vivace industria, non per diventare ricchi, ma per vivere senza occupazioni.
(Johann Wolfgang Goethe)

Dovunque sono andato nel mondo ho visto che c’era bisogno di un poco di Napoli.
(Luciano De Crescenzo)

Vedi Napoli e poi muori.
(Johann Wolfgang Goethe)

Napoli non è una città, è un mondo.
(Marco Masini)

Poi giri nei vicoli di Napoli e dai balconi senti le canzoni, le partite e la gente che si mette a tavola. E ti consola questa straordinaria quotidianità.
(paradiso1a, Twitter)

Io amerei vivere su un pianeta tutto napoletano, perchè so che ci starei bene, Napoli va bene, Napoli va presa come una città unica, molto intelligente, Napoli è troppo speciale, quindi non la possono capire tutti….
(Marcello Mastroianni)

La Campania è unica e impareggiabile. Per me l’Italia inizia da Napoli.
(Gérard Depardieu)

Già nello scorcio del Medio Evo, Napoli oltrepassava i 200 mila abitanti, quando Milano non sorpassava che di poco i 50 mila e Torino ne contava 16 mila soltanto; quando Amburgo ne aveva meno di Torino e Londra meno di Milano.
(Andrea Geremicca)

Nessuno è mai riuscito a governare Napoli
(Fernand Braudel)



Il napoletano lo si capisce subito da come si comporta, da come riesce a vivere senza una lira.
(Totò)

“Amore, come ti trovi lì al Nord?”.
“Mi trovo bene. Certo, ci stanno delle differenze… Anche sulle cose semplici”.
“Per esempio?”
“Per esempio, se uno chiede l’orario. Se lo chiedi a uno del Nord, quello subito te lo dice. Se lo chiedi a Napoli, quello prima di risponderti ti domanda: “Ma pecché, che tieni ‘a fa’?…”
(Alessandro Siani)

Il linguaggio mimico è usato qui come in nessun’altra parte d’Italia. Il suo significato è impenetrabile per ogni straniero. Orecchie, naso, occhi, petto, spalle, sono mezzi espressivi di comunicazione, che vengono messi in relazione dalle dita. Questa suddivisione rientra anche nel loro erotismo sofisticatamente specializzato. Gesti servizievoli e toccatine impazienti sfuggono allo straniero con una regolarità che esclude il caso.
(Walter Benjamin)

Prima dell’alba siamo passati tra Capri e il Continente e siamo entrati nel Golfo di Napoli. Ero sul ponte. L’indistinta massa del Vesuvio fu presto in vista. L’ho riconosciuta da un quadro (della mamma?). Ben presto ho “sentito” la città. Luci brillanti. Siamo stati trattenuti a bordo fino alle nove dalla polizia che se la prende con comodo. Con alcuni altri sono sceso all’Hotel de Geneve. Colpito dalla prima apparizione di Napoli. Grandi folle, strade belle, edifici alti.
(Herman Melville)

Spaccanapoli e i vicoli che la circondano sono l’unico mezzo a nostra disposizione per capire sul vivo che cosa fosse una metropoli del mondo classico. Nemmeno Roma ce lo illustra con la stessa evidenza. Dovunque si volge lo sguardo, si scorgono sotto scorci strani o in cannocchiali sghembi scale, tabernacoli, chiese, obelischi barocchi. I tabernacoli risplendono anche nel fondo dei cortili delle case d’abitazione, tra i festoni della biancheria; è un popolo, come tutti sanno, che ha confidenza con il sacro.
(Guido Piovene)

Napoli è la città della scienza disinteressata. E’ curiosa del prossimo; è indifferente allo stesso tempo. Per tramiti misteriosi tutti sono informati a Napoli dei fatti nostri; e ce li raccontano poi con una specie di obiettività storica. Non saprò mai, ad esempio, come il padrone di un ristorante del centro sapesse che ero appena tornato da Capri, soffrendo un po’ di mal di mare.
(Guido Piovene)

E’ stato osservato che i napoletani sono i primi turisti della loro città. La passeggiata senza scopo apparente, specie per Spaccanapoli, l’asse della Napoli antica, o lungo il litorale, è un’abitudine civica che, spero, non andrà perduta.
(Guido Piovene)

Il napoletano non è ozioso; è filosofo. Sa che la vita è labile, l’avvenire è fallace, il lavoro è pena.
(Paolo Monelli)

Napoli non è una città, è un mondo. Napoli non è solo a Napoli ma la trovi ovunque, anche in Germania. La “napoletanità” è una cosa unica. È chiaro che ogni città ha un suo calore, Napoli ce l’ha ma in maniera diversa, questa città vive le cose in maniera passionale, con un amore diverso da tutti gli altri. Non posso dire se rispetto alle altre tappe sia meglio o peggio, Napoli è sicuramente diversa.
(Marco Masini)

Per me Napoli è:
-Ce l’hai un po’ di prezzemolo?
-Certamente
-Quant’è?
-Ma niente, buongiorno
(greygoose975, Twitter)

A Napoli ognuno vive in una inebriata dimenticanza di sé. Accade lo stesso anche per me. Mi riconosco appena e mi sembra di essere del tutto un altro uomo. Ieri pensavo: “O eri folle prima, o lo sei adesso”.
(Johann Wolfgang Goethe)

Napoli che strana città, per viverla serenamente bisognerebbe eliminare tutte quelle sorprese che ti riserva giorno dopo giorno, ma poi non sarebbe più la stessa.
(Giovanni Scarfoglio)

Oggi mi son dato alla pazza gioia, dedicando tutto il mio tempo a queste incomparabili bellezze. Si ha un bel dire, raccontare, dipingere; ma esse sono al disopra di ogni descrizione. La spiaggia, il golfo, le insenature del mare, il Vesuvio, la città, i sobborghi, i castelli, le ville! Questa sera ci siamo recati alla Grotta di Posillipo, nel momento in cui il sole, passa con i suoi raggi alla parte opposta. Ho perdonato a tutti quelli che perdono la testa per questa città e mi sono ricordato con tenerezza di mio padre, che aveva conservato un’impressione incancellabile proprio degli oggetti da me visti oggi per la prima volta.
(Johann Wolfgang Goethe)

Da quanto si dica, si narri, o si dipinga, Napoli supera tutto: la riva, la baia, il golfo, il Vesuvio, la città, le vicine campagne, i castelli, le passeggiate… Io scuso tutti coloro ai quali la vista di Napoli fa perdere i sensi!
(Johann Wolfgang Goethe)

A Napoli novantanove volte su 100 finisci scugnizzo. Vengo dai quartieri popolari, cresciuto dalla nonna. Quando entravo in casa, battevo forte i piedi per far scappare i topi. E niente doccia. Scendevi per strada e ti fottevano la cartella. Poi la bicicletta. Poi il motorino. Alla quarta diventavi scugnizzo.
(Gigi D’Alessio)

Ho letto in una classifica sulla qualità della vita che in Italia Sondrio figura al primo posto e che Napoli si trova al penultimo. Qualcuno però, adesso non ricordo chi, mi ha detto che Sondrio è grande il doppio del cimitero di Napoli ma che ci si diverte solo la metà.

Napoli. L’unica città dove le persone ti salutano ancora con il “buongiorno” e non con un laconico “notte” o “giorno”.
(Christian De Sica)

Io so questo che i napoletani oggi sono una grande tribù che anziché vivere nel deserto o nella savana, come i Tuareg e i Beja, vive nel ventre di una grande città di mare.
(Pier Paolo Pasolini)

Io ritengo Napoli una città estremamente civile; ebbene, nel vocabolario dei napoletani non esiste la parola lavoro, dicono la «fatica». Anche io sono così, non amo la fatica.
(Roberto Rossellini)

Finché i veri napoletani ci saranno, ci saranno, quando non ci saranno più, saranno altri. I napoletani hanno deciso di estinguersi, restando fino all’ultimo napoletani, cioè irripetibili, irriducibili ed incorruttibili.
(Pier Paolo Pasolini)

Napoli è l’altra Europa. Che la ragione cartesiana non può penetrare.
(Curzio Malaparte)

Se ci fosse una capitale dell’anima, a metà tra oriente e occidente, tra sensi e filosofia, tra onore e imbroglio, avrebbe sede qui.
Nel mezzo della città si apre via Spaccanapoli, un rettilineo di più di un chilometro, stretto e vociante, che divide in due l’enorme agglomerato. È il cuore di questa babele della storia.
(Stanislao Nievo)

I napoletani cavano l’arte dal sole.
(Camillo Boito)

È l’Italia il vero problema di Napoli.
(Raffaele La Capria)

Napoli per me non è la città di Napoli ma solo una componente dell’animo umano che so di poter trovare in tutte le persone, siano esse napoletane o no.
(Luciano De Crescenzo)

In italiano esistono due parole, sonno e sogno, dove il napoletano ne porta una sola, suonno. Per noi è la stessa cosa.
(Erri De Luca)

A Napoli non siamo come al Nord o in Svizzera. Siamo conosciuti non per le banche, ma per le bancarelle.
(Alessandro Siani)

Un proverbio italiano dice: — Vedi Napoli e poi muori!, ma io dico: — Vedi Napoli e vivi — perché c’è molto qui degno di essere vissuto.
(Arthur John Strutt)

Credete che al napoletano basti la Madonna del Carmine? Io ho contati duecentocinquanta appellativi della Vergine: e non sono tutti. Quattro o cinque tengono il primato.
(Matilde Serao)

Napule è ‘nu paese curioso: è ‘nu teatro antico, sempre apierto. Ce nasce gente ca’ senza cuncierto scenne p’ ‘e strate e sape recità.
(Eduardo De Filippo)

Napoli è un paradiso abitato da diavoli
(Benedetto Croce)

Tra i monti viola dorme
Napoli bianco vestita,
Ischia sul mare fluttua
Come nube purpurea;
La neve tra i crepacci
Sta come studio candido di cigni;
Il nero Vesuvio leva il capo
Cinto di rossi riccioli.
(Hans Christian Andersen)

Napoli è una città che brulica di vita e di storia, ha avuto un passato grandioso e ha energie non solo per partecipare a un futuro, ma anche per precederlo.
Il popolo napoletano con le sue mille risorse, la sua capacità di adattamento e il suo ingegno ha dato prova di saper affrontare qualsiasi avversità e di saper costruire il futuro.
(Erri De Luca)

Napoli è rimasto per me un certo paese magico e misterioso dove le vicende del mondo non camminano ma galoppano, non s’ingranano ma s’accavallano, e dove il sole sfrutta in un giorno quello che nelle altre regioni tarda un mese a fiorire.
(Ippolito Nievo)

Il napoletano è convinto di vivere in un mondo ostile, sul quale non è in grado di esercitare alcun controllo… I rapporti tra gli uomini sono regolati da una concezione fatalistica, nella quale l’Autorità svolge lo stesso ruolo che ha il “destino” nel mondo naturale.
(Percy Allum)

L’Italia del Settentrione è fatta, non vi sono più né Lombardi, né Piemontesi, né Toscani, né Romagnoli, noi siamo tutti italiani; ma vi sono ancora i Napoletani. Oh! vi è molta corruzione nel loro paese. Non è colpa loro, povera gente: sono stati così mal governati! E quel briccone di Ferdinando! No, no, un governo così corruttore non può essere più restaurato: la Provvidenza non lo permetterà. Bisogna moralizzare il paese, educar l’infanzia e la gioventù, crear sale d’asilo, collegi militari: ma non si pensi di cambiare i Napoletani ingiuriandoli. Essi mi domandano impieghi, croci, promozioni. Bisogna che lavorino, che siano onesti, ed io darò loro croci, promozioni, decorazioni; ma soprattutto non lasciar passargliene una: l’impiegato non deve nemmeno esser sospettato. Niente stato d’assedio, nessun mezzo da governo assoluto. Tutti son capaci di governare con lo stato d’assedio. Io li governerò con la libertà, e mostrerò ciò che possono fare di quel bel paese dieci anni di libertà. In venti anni saranno le provincie più ricche d’Italia. No, niente stato d’assedio: ve lo raccomando.
(Camillo Benso conte di Cavour)

Maradona ha rappresentato per Napoli qualcosa di molto importante: è stato il riscatto, il vanto della città. Quello che ha fatto lui a Napoli lo hanno fatto solo i Borboni e Masaniello.
(Pino Daniele)

Da noi a Napoli il tempo si chiama tiempo, come in spagnolo, perché Napoli ha avuto secoli spagnoli. La i infilata nel tempo lo scombina, gli leva l’andatura inesorabile. […] O’ tiempo è irregolare. Può mettersi a correre e far correre tutti con lui, l’ho visto nelle lotte politiche del decennio settanta, ma per il resto delle ore ‘o tiempo è assai più lento del ticchettio degli orologi che lo vogliono misurare.
(Erri De Luca)

Per disonore dell’umana ragione non v’è cosa in Napoli tanto notoria, quanto la libera e pubblica vendita che vi si fa dei falsi attestati. La tariffa loro ordinaria è di tre ducati, o di quattro, secondo la fame di chi vende, e il bisogno di chi compra. Se tu vuoi dunque soppiantare un processo, alterare una particola di testamento, falsificare qualunque carattere, tu non hai ch’a gittar via i rimorsi, e dar mano alla borsa. Le botteghe de’ falsari son sempre aperte.
(Vincenzo Monti)

La nostra città, oltre a tutte l’altre italiche di lietissime feste abondevole, non solamente rallegra li suoi cittadini o con nozze o con bagni o con li marini liti, ma, copiosa di molti giuochi, sovente ora con uno ora con un altro letifca la sua gente. Ma tra l’altre cose nelle quali essa appare splendidissima, è nel sovente armeggiare.
(Giovanni Boccaccio)

L’italiano è una lingua senza saliva, il napoletano invece tiene uno sputo in bocca e fa attaccare bene le parole. Attaccata con lo sputo: per una suola di scarpa non va bene, ma per il dialetto è una buona colla.
(Erri De Luca)

Napoli adagiata sul golfo è stupenda, ci si chiede se anche questa bellezza non faccia parte della maledizione della città, non faccia parte del prezzo spaventoso che paga per esistere.
(Giorgio Bocca)

Ad ogni eruzione il Vesuvio muta forma e altezza; ed oggi non è quello fissato dalle immagini delle vecchie stampe. Scomparso è il famoso conetto, da cui si vedeva uscire un pennacchio di fumo. Il cratere di oggi è una vasta e quasi pacifica voragine circolare, sui margini del quale si cammina guardando in giù.
(Guido Piovene)

Per secoli Napoli, capitale del regno, è stata una metropoli che lo stato borbonico riusciva a governare solo grazie alla camorra.
(Giorgio Bocca)

Napoli ha avuto un grande filosofo: Pulcinella.
(Libero Bovio)

“Rafè (*), nun te piglià collera, è cos‘e niente!
Però pure tu con ‘sta pizza Margherita, alla Regina Margherita di Savoia non potevi preparare un piatto di pasta, nu ragù, ‘na genovese, ‘na lasagna.
Vedi un po’ che cosa hai combinato!
(Raffaele Esposito è l’inventore della pizza Margherita che creò per la Regina Margherita di Savoia in omaggio ai tre colori della bandiera italiana. Alla classica pizza napoletana di olio e pomodoro, aggiunse il bianco della mozzarella, il rosso del pomodoro e il verde del basilico)

Napoli l’illustre le cui vie percorsi più di un anno, d’Italia gloria e ancor del mondo lustro ché di quante città in sé racchiude non v’è nessuna che così l’onori. Benigna nella pace e dura in guerra, madre di nobiltade e d’abbondanza dai campi elisi e dagli ameni colli.
(Miguel de Cervantes)

Napule è mille culure
Napule è mille paure
Napule è a voce de’ criature
che saglie chianu chianu e
tu sai ca nun si sulo.
Napule è nu sole amaro
Napule è addore ‘e mare
Napule è ‘na carta sporca
e nisciuno se ne importa e
ognuno aspetta a’ ciorta.
(Pino Daniele)

A volte penso addirittura che Napoli possa essere ancora l’ultima speranza che resta alla razza umana.
(Luciano De Crescenzo)

L’uomo produttivo, il milanese, preferisce la doccia: consuma meno acqua, meno tempo e lava meglio. Il napoletano invece, se si decide, preferisce il bagno: s’intallea come si dice a Napoli, cioè si attarda e tiene tutto il tempo che vuole per pensare.
(Luciano De Crescenzo)

Sono tornato in Italia, a Napoli, perché per me l’Italia è Napoli, Napoli è la cosa che più mi convince dell’Italia.
(Aurelio De Laurentiis)

Tutto quello che esiste passa di qui. Qui dal porto di Napoli. Non v’è manufatto, stoffa, pezzo di plastica, giocattolo, martello, scarpa, cacciavite, bullone, videogioco, giacca, pantalone, trapano, orologio che non passi per il porto. Il porto di Napoli è una ferita. Larga. Punto finale dei viaggi interminabili delle merci. Le navi arrivano, si immettono nel golfo avvicinandosi alla darsena come cuccioli a mammelle, solo che loro non devono succhiare, ma al contrario essere munte. Il porto di Napoli è il buco nel mappamondo da dove esce quello che si produce in Cina, Estremo Oriente come ancora i cronisti si divertono a definirlo. Estremo. Lontanissimo. Quasi inimmaginabile. Chiudendo gli occhi appaiono kimono, la barba di Marco Polo e un calcio a mezz’aria di Bruce Lee. In realtà quest’Oriente è allacciato al porto di Napoli come nessun altro luogo.
(Roberto Saviano)

Troppa folla, troppo disordine, troppo rumore. Non pioveva, ma le strade erano bagnate e umide peggio che in campagna, e dappertutto bucce e cartacce, semi di zucca, scheletrini di pesci, valve di cozze, banchi di pizzaiuoli di paste cresciute esposte alla polvere in un acre fetor d’olio fritto.
(Domenico Rea)

Napoli ha continuato a dare molto all’Italia, all’Europa e al mondo: essa esporta a centinaia i suoi scienziati, i suoi intellettuali, i suoi ricercatori, i suoi artisti, i suoi cineasti… Con generosità, certo. Ma anche per necessità. Mentre non riceve nulla, o pochissimo, da fuori.
(Fernand Braudel, su Corriere della sera, 1983)

La vera malattia endemica a Napoli è la disoccupazione.
(Francesco Compagna)

Via Toledo, presso al tramonto, è una zona di sogno, un canale di felicità trascinante gli ori del crepuscolo, il carminio del cielo caldamente appoggiato sulle bionde verdure del Vomero. L’eleganze, gli amori passano e s’incrociano fra uno scintillamento infiammato di cristallerie e di sorrisi, lungo i marciapiedi. Correre mollemente assisi in questo gurgito allegro di vita meridionale è una gioia di cui porterò con me l’amoroso ricordo.
(Ardengo Soffici)

Napoli è una città altamente morale dove si possono cercare mille ruffiani prima di trovare una prostituta.
(Karl Kraus)

Il napoletano non chiede l’elemosina, ve la suggerisce.
(Leo Longanesi)

Napoli è la più misteriosa città d’Europa, è la sola città del mondo antico che non sia perita come Ilio, come Ninive, come Babilonia. È la sola città del mondo che non è affondata nell’immane naufragio della civiltà antica. Napoli è una Pompei che non è stata mai sepolta. Non è una città: è un mondo. Il mondo antico, precristiano, rimasto intatto alla superficie del mondo moderno.
(Curzio Malaparte)

Per consiglio, nelle prossime statistiche eliminate Napoli, è troppo fuori scala, esagerata, per poterla misurare.
(Erri De Luca)

I «Quartieri», a Napoli, sono tutti i vicoli che da Toledo si dirigono sgroppando verso la città alta. Vi formicolano i gatti e la gente; incalcolabile è il loro contenuto di festini nuziali, di malattie ereditarie, di ladri, di strozzini, di avvocati, di monache, di onesti artigiani, di case equivoche, di coltellate, di botteghini del lotto: Dio creò insomma i «Quartieri» per sentirvisi lodato e offeso il maggior numero di volte nel minore spazio possibile.
(Giuseppe Marotta)

La principal veduta è di mirar Napoli in alto mare, donde l’intiera città si presenta come un immenso anfiteatro. La seconda e di guardarla da S. Martino, dove si vede sotto gli occhi minutamente quasi tutta la città ed il delizioso contorno del golfo. La terza è di veder Napoli dalla Specola Reale o dal palazzo della Riccia: questo luogo per la estensione della sua veduta è detta con nome Spagnuolo Miradolos. La quarta è di contemplarla da’ reali giardini di Portici, e più dalla villa del Duca di Gravina e lì è ad essa superiore. La quinta è di osservarla dalla Madonna del Pianto.
(Raffaele Mastriani)

I napoletani discendono dagli dèi, questa è la verità, non sono né greci né oschi né romani, sono dèi. Che per vivere sulla terra si sono fatti come siamo; un misto di spirito attico grazie agli ateniesi, di tenacia al lavoro osca, di intelligenza indulgente ed acuta quale si conviene ad esseri divini.
(Paolo Monelli)

Il napoletano non è ozioso; è filosofo. Sa che la vita è labile, l’avvenire è fallace, il lavoro è pena; accetta ogni fatica perché deve dar da mangiare ai piccirilli e alla donna; ma non lo esalta, non ne fa una missione nella vita come avrebbe voluto quello scocciatore di Catone. È povero e non è avido di denaro, è sobrio e non s’ingozza se la fortuna gli mette davanti una tavola imbandita.
(Paolo Monelli)

Ho abitato a lungo in una città veramente eccezionale. Qui, […] tutte le cose, il bene e il male, la salute e lo spasimo, la felicità più cantante e il dolore più lacerato, […] tutte queste voci erano così saldamente strette, confuse, amalgamate tra loro, che il forestiero che giungeva in questa città ne aveva […] una impressione stranissima, come di una orchestra i cui istrumenti, composti di anime umane, non obbedissero più alla bacchetta intelligente del Maestro, ma si esprimessero ciascuno per proprio conto suscitando effetti di meravigliosa confusione..
(Anna Maria Ortese)

Il popolo napoletano, che è sobrio, non si corrompe per l’acquavite, non muore di delirium tremens; esso si corrompe e muore pel lotto. Il lotto è l’acquavite di Napoli.
(Matilde Serao)

In Europa ci sono due capitali: Parigi e Napoli.
(Stendhal)

Io sono parte nopeo e parte napoletano.
(Totò)

Napoli è l’unica città orientale che non ha un quartiere europeo.
(Edoardo Scarfoglio)

Arrangiamento: arte musicale nata e sviluppatasi a Napoli.
(Anonimo)

Napoli non è sporca… è l’Italia che sporca Napoli.
(Diego Armando Maradona

Napoli è un luogo sopravvissuto ad invasioni straniere, eruzioni vulcaniche, terremoti, rivolte popolari e che allo stesso tempo ha prodotto nella sua storia una valanga di musica.
(John Turturro)

Che cosa sperate di trovare a Londra, a Parigi, a Vienna? Vi troverete Napoli. È il destino dell’Europa di diventare Napoli.
(Curzio Malaparte)

La “napoletanità” è una cosa unica. È chiaro che ogni città ha un suo calore, Napoli ce l’ha ma in maniera diversa, questa città vive le cose in maniera passionale, con un amore diverso da tutti gli altri.
(Marco Masini)

Grande civiltà di Napoli: la città più civile del mondo. La vera regina delle città, la più signorile, la più nobile. La sola vera metropoli italiana.
(Elsa Morante)

A Napoli c’è gente che con l’acquedotto invece di bere ci mangia.
(Massimo Troisi)

Non sono italiana, sono napoletana! È un’altra cosa!
(Sophia Loren)

Un turista milanese salì a bordo di un taxi a Napoli e chiese: «Mi porti al Duomo». Arrivati al casello autostradale di Caserta, domandò: «Ma è così lontano il Duomo di Napoli?». E il tassista: «Ah, chillo ‘e Napule! Scusate, pensavo che volevate turna’ a casa…».

Alessandro Siani
 
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view post Posted on 14/2/2018, 11:26

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Che bella Napoli e quanti ne dicono di cose belle
 
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view post Posted on 2/5/2018, 09:17
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Ripropongo mi piace leggere questo mio post
 
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Costacrociere
view post Posted on 2/5/2018, 14:05




Scegline uno è fanne il tuo.... in quale fra queste affermazioni ti identifichi Aurora?
 
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view post Posted on 20/5/2018, 08:31
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view post Posted on 5/6/2018, 21:23
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-"...la canzone napoletana è più che un istituzione partenopea, un bisogno della nostra gente. Ella, caro signore, non creda di ritrovarvi soltanto le Nannine, le Luiselle, le Concettine che sente vantare. Nella canzone napoletana è un po' di tutto: l'amarezza, il compianto, è la rassegnazione, è la rinunzia, è , insomma, la filosofia di tutta la nostra vita; è come chi dicesse una meditazione alata, percorsa di volta in volta da gridi d'amore. Le piace il paragone?..." (anno 1917)
 
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Andrea Cammarota
view post Posted on 18/10/2018, 17:41




Meravigliosa Eterna Napoli...; conoscevo a tratti, alcune vicende di vite vissute e tramandate da trisavoli, bisnonni e nonni, un po' in maniera alquanto frammentaria a causa forse dell'ingenuità fanciullesca dei piccoli ascoltatori, un po' apprendendo negli ultimi anni, da varie fonti, altre sacrosante verità sulla nostra Grande Storia Meridionale ultramillenaria..., un po' avendo studiato all'Università di Napoli (Geologia)..., ma, leggendo questo paragrafo, mi sto rendendo sempre più conto che Napoli è unica al mondo; è realmente il luogo più bello di tutto l'Universo Infinito. La magia di Napoli è riuscire sempre a risorgere, nonostante tutte le infamie e i massacri subiti, piano, piano, nella sua splendida bellezza, nella sua magnifica tradizione, nella sua infinita cultura, nella sua dignità identitaria.
Napoli è Unica e i suoi Grandi Valori Immortali non possono essere mai sconfitti; non possono essere mai paragonati o confrontati con nessun altro al mondo.
Meravigliosa Eterna Napoli.
 
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view post Posted on 4/3/2021, 18:28
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view post Posted on 1/9/2022, 07:32
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Io tengo un pezzo di Napoli in ogni napoletano che ho incontrato qui a la Spezia
E di quelli che mi sono fatta amica grazie ad essi io ho Napoli dentro e sotto casa


Un pensiero di un amico

 
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view post Posted on 16/10/2022, 07:16
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⚜️ Napoli non è una bella città, ma il suo lungomare è pazzesco, Napoli non è una bella città, ma osservandola dall'alto con il Vesuvio in lontananza ti toglie il fiato...Napoli è come una bella donna con qualche difetto...tutti ne abbiamo, anche Napoli ne ha. Napoli è come un paio di scarpe sformate ma che non puoi fare a meno di usare. A Napoli è come il tempo si fosse fermato nel momento perfetto in cui poteva farlo, Napoli è nel fascino delle donne napoletane, perché loro " non sono italiane" sono napoletane, ed è vero. Napoli la riconosce dalla generosità delle persone, a Napoli si respira aria di vera ospitalità.
Napoli è una grande città, orgoglio culturale per l'Italia, ma ricco di contraddizioni, come tutto questo nostro stupendo, ma stranissimo Paese.
Ho fatto fatica a capire Napoli, Napoli non è una bella città pensavo,ma mi sono sforzata di capirla. Napoli è una città sporca ,ma non più o meno delle altre, ho provato a capirla e cercarne la bellezza " Napoli è bellissima".⚜️
( Tratto da uno scritto di Eleonora Ongaro)

Chiudo con una frase di Stendhal - parto, Non dimenticherò ne la via Toledo ne tutti gli altri quartieri di Napoli; ai miei occhi è, senza nessun paragone, la città più bella dell' universo... ed io concordo pienamente perché come si usa dire....Vedi Napoli e poi mori....
 
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view post Posted on 10/5/2023, 18:55
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view post Posted on 11/5/2023, 09:10
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A Napoli al ristorante ho ordinato "una braciola" e quando mi sono visto arrivare un involtino in umido ho chiesto al cameriere "ma io avevo chiesto una braciola..." e quello mi ha risposto "e questa cos'è?". Comunque l'ho mangiata ed era una meraviglia, buona come poche altre cose che ho mangiato.
A Napoli alla cassa del bar ho visto una scatola di vetro piena di cioccolatini a forma di bacio Perugina, incartati nella carta stagnola uno per uno, ho chiesto "ma sono Baci?" e la signora mi ha risposto "certo che sono baci, li facciamo proprio noi!" ed erano buonissimi.
A Napoli sono entrato in una tavola calda, saranno state le quattro del pomeriggio, volevo prendere qualcosa da riportare a mio figlio prima di ripartire, ma avevano finito tutto. Ho chiesto "avete qualcosa di pronto?" il marito della cuoca mi ha risposto "e che problema c'è, glielo prontiamo". Poi è uscita la cuoca e mi ha detto "le faccio una frittata di maccheroni, qualche crocché e un po' di pasta cresciuta, vabbuò?!". Io le ho detto "ma quanto tempo ci vuole?" e lei ancora "e che fretta avete, vi sedete qui e vi fate compagnia con mio marito, vi bevete una birra intanto che aspettate"

E dopo una mezz'ora io conoscevo tutta la storia della famiglia, fino a quell'infame di uno dei cugini, che San Gennaro gli faccia uscire uno sbocco di sangue. Marcio.
In compenso la roba era buonissima e m'è sembrato che si facessero pagare per farmi un favore, perché pareva mi volessero regalare tutto.

A Napoli ho mangiato una cosa che si chiama "genovese" e l'ho digerita dopo tre giorni, cioè no, a digerire l'ho digerita subito, è che dopo tre giorni ancora mi pareva di averne qualche pezzetto sulla barba per come mi sentivo avvolto dal profumo.

A Napoli mi hanno servito un caffè con le tazzina che mi scottava le labbra e non ho dovuto manco chiedere il bicchiere d'acqua, perché me l'hanno messo davanti direttamente insieme al caffè, però il barista non si fidava, aveva sentito l'accento romano e voleva vedere se l'acqua la bevevo prima o dopo il caffè, pareva che trattenesse il fiato per l'ansia. Quando ha visto che l'ho bevuta prima ha sorriso e io mi sono sentito come se avessi superato un esame all'università.
A Napoli sono andato a pranzo con due amici napoletani e hanno ordinato "pasta e patate" e poi momenti si scannano perché uno diceva "la provola ci vuole" e uno diceva "la provola non ci vuole" e io stavo zitto e temevo che alla fine mi menassero a me. Ma quando è arrivata la mia pizza con i friarielli hanno fatto pace e mi hanno fatto tutto un corso su come va preparata, in che punto del forno va messa perché si cuocia bene, come la ricotta debba fare da ripieno del cornicione, cose così. (La pizza era squisita e pure la loro pasta e patate, che per la cronaca la provola c'era).

A Napoli ho mangiato il casatiello e i ciccioli, una parmigiana di melanzane che quando ho chiesto "ma le melanzane come sono cotte?" mi volevano cacciare dal ristorante e farmi girare con un cartello attaccato al collo con scritto "ha chiesto come sono cotte le melanzane della parmigiana!". Ho scoperto che le ciambelle con lo zucchero le chiamano "graffe" e guai pure quelle se ti azzardi a dire "ma sono cotte al forno?". Ho scoperto che le sfogliatelle e le ricce sono due cose diverse, ma comunque se vuoi mangiare quelle più buone devi andare in un forno che sta a "vico Ferrovia" che se gli passi davanti non gli daresti una lira. Perché a Napoli quello che ti mangi conta più di dove lo mangi.

A Napoli ho capito che mangiare è una religione, ha i suoi riti e le sue cerimonie, è un atto sacro e mangiare da soli è triste, e se stai al tavolo da solo il cameriere si preoccupa e ti viene a chiedere dieci volte "come va? come state?" e dopo viene pure la padrona del ristorante e poi pure suo marito e ti mandano pure i figli, perché tante volte dovessi sentirti triste, non sia mai, come te lo gusti il mangiare?

E poi mi dite perché amo Napoli? Ma come fate voi, a non amarla. Come.






Articolo dello scrittore romano Marco Proietti Mancini
 
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view post Posted on 8/6/2023, 07:04
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"Napoli è una città di confine dalle approssimative coordinate geografiche.
Si trova accanto ad un Vulcano, quello che altrove è la fine del mondo, a Napoli è
a fine do' munn'!
Stupore, meraviglia, la fine a Napoli coincide con l'inizio, è diversa, tutti se ne accorgono.
Chi arriva, si accorge di arrivare in un posto non paragonabile agli altri, è un altro mondo con altre regole. Ma ha la sua personalità che fa vibrare di emozioni, ti inchiodano quando meno te l'aspetti. Le dominazione nel corso dei secoli, hanno consentito contaminazioni culturali e Napoli è permeabile alle contaminazioni. Il napoletano dá sempre confidenza. Napoli non è una città è un sentimento. E i sentimenti non hanno confini.
Napoli è tutto il mondo e tutto il mondo è Napoli."

Massimiliano Gallo
 
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view post Posted on 8/6/2023, 07:46
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