Le stronzate di Pulcinella

Palazzo Reale di Portici ....Sempre più arte anche nelle zone intorno a Napoli

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view post Posted on 29/9/2017, 07:23
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Sperando id fare cosa gradita alla mia amica Manfred oggi parliamo di questa bella opera d arte napoletana e se è vero che tre sia il numero perfetto sarà questo il motivo per cui Carlo di Borbone decise di far costruire oltre al palazzo di Capodimonte e alla Reggia di Caserta, il Palazzo Reale di Portici.
Il sovrano scelse la costiera vesuviana dopo essere stato invitato, dal principe di Elboeuf Emanuele Maurizio di Lorena, a trascorrere una giornata nel suo palazzo di Portici. Quest’area si popolò ulteriormente dopo la costruzione della nuova Reggia poiché, essendo insufficiente a ospitare tutta la corte, molte famiglie aristocratiche fecero costruire splendide abitazioni nella zona circostante dando così vita alle Ville Vesuviane.

Datato 1738 giu di li i primi lavori per costruirlo furono commissionati a Giovanni Antonio Medrano e in seguito ad Antonio Canevari. Parteciparono alla realizzazione della struttura anche Ferdinando Fuga, autore del Palazzo dei Poveri, e Luigi Vanvitelli, ideatore della celebre Reggia casertana. La sistemazione del parco fu affidata a Francesco Geri, giardiniere maggiore di Sua Maestà. Le sculture e le statue, collocate all’esterno, furono invece realizzate da Joseph Canart. Aldilà del giardino si estendeva poi un bosco in cui i nobili di corte potevano svagarsi con il “gioco del pallone” o il “gioco delle fortificazioni”.

Il terreno su cui si decise di costruire era dapprima occupato da precedenti costruzioni, come la villa del conte di Palena e quella del principe di Santobuono, che furono acquistate e inglobate nel progetto reale. Il re Carlo fece recintare e e popolare di selvaggina tutto ilparco , mentre sul mare sorgevano grandi vivai per la pesca. Verso il 1750 l’edificio ospitò preziosi reperti provenienti dagli scavi di Ercolano e Pompei




Ci sono importanti notizie storiche da riportare quando parliamo del Palazzo Reale di Portici
C'è da dire che durante la rivoluzione napoletana del 1799, la Reggia fu abbandonata e spogliata di numerose opere. Poi successivamente Successivamente fu Giuseppe Bonaparte che ne ordinò il trasferimento delle antichità rimanenti nel Museo di Napoli.Ad arredare nuovamente il Palazzo fu Gioacchino Murat e solo pi tardi con Ferdinando II di Borbone, la Reggia fu valorizzata dalla nascita della ferrovia Napoli-Portici.
Verso il 1872 fu creato anche un orto botanico composto da due ampi giardini che coprivano una superficie di circa 9mila metri quadri. Includevano serre, vivai e laboratori per lo studio e la coltivazione sia di specie botaniche rare che di piante curative.

Particolarmente interessante il boudoir della regina Maria Amalia, salottino di porcellana esempio dell’eccellente lavoro svolto all’epoca dalla Fabbrica delle Porcellane di Capodimonte. Il parco, composto da giardini all’inglese, è invece caratterizzato dalla Fontana delle Sirene dal chiosco con tavolino a mosaico come vedete bene nella prima foto in alto postata
Attualmente la Reggia ospita la sede della facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
 
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view post Posted on 29/9/2017, 12:16
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Pulcinella291 Forum

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Molto interessante, bravissima.

Perchè non parli anche del giardino annesso alla Reggia?
 
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view post Posted on 1/10/2017, 16:17
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3270114_1731_pietrarsa



La prima ferrovia in italia la Napoli Portici


Il 3 ottobre prossimo cadrà il 178° anniversario del viaggio inaugurale sulla prima ferrovia in Italia, la Napoli-Portici.Mi sembra doveroso in quanto sopra citata spendere due parole su una delle ferrovie piu importanti di italia

Era il 1839 quando il sovrano Ferdinando II di Borbone inaugurò il primo convoglio ferroviario della penisola italiana, composto da varie vetture che portavano quarantotto invitati oltre a una rappresentanza dell’armata di Sua Maestà costituita da sessanta ufficiali, trenta fanti, sessanta marinai e svariati musicisti della guardia reale. Dalla stazione napoletana della via dei Fossi, fuori dalle mura aragonesi, si giunse fino a Portici, nei pressi del Granatello dove i Borbone avevano la loro reggia sul mare. Questa innovazione diede il via nel 1840 alla prima fabbrica metalmeccanica d’Italia per numero di operai, quelle officine di Pietrarsa in cui le locomotive venivano forgiate da millecentoventicinque operai, visitato per la sua grandezza dallo zar Nicola I e da papa Pio IX.

La convenzione per la sua costruzione venne firmata il 19 giugno 1836; con essa si concedeva all'ingegnere Armando Giuseppe Bayard de la Vingtrie la concessione per la costruzione in quattro anni di una linea ferroviaria da Napoli a Nocera Inferiore con un ramo per Castellammare che si sarebbe staccato all'altezza di Torre Annunziata. L'anno seguente venne costituita a Parigi la società Bayard & De Vergès, per la costruzione e la gestione della ferrovia, della quale facevano parte l'ingegnere, i suoi due fratelli e l'ingegnere Fortunato de Vergès
Il primo convoglio ferroviario in territorio italiano portava nelle vetture 48 personalità, una rappresentanza militare costituita da 60 ufficiali, 30 fanti, 30 artiglieri e 60 marinai. Nell'ultima vettura prese posto la banda della guardia reale. il percorso venne compiuto in nove minuti e mezzo tra ali di gente stupita e festante.


Nei successivi quaranta giorni ben 85.759 passeggeri usufruirono della ferrovia. Il pittore di corte Salvatore Fergola immortalò gli avvenimenti nei suoi celebri dipinti.

La linea era solo parte di un progetto più vasto: il 1º agosto 1842 veniva infatti inaugurato il tratto diramato fino a Castellammare e due anni dopo, nel 1844, la prosecuzione per Pompei, Angri, Pagani e Nocera Inferiore. Nel 1846 il Bayard otteneva la concessione anche per il prolungamento su San Severino e Avellino

Lo storico tratto ferroviario ha subito nel corso degli anni numerosi danni. La stazione di Napoli Bayard funzionò fino al 1866, quando, in seguito al collegamento con la stazione di Napoli Centrale fu declassata a impianto di servizio.

Nel 1943, essa fu semidistrutta dall'esplosione di una nave, la Caterina Costa, carica di materiale bellico sulla quale si sviluppò un incendio per il quale le autorità cittadine agirono in netto ritardo.



Un crollo parziale della Villa d'Elboeuf di Portici, posta in immediata prossimità con la linea ferroviaria, comportò nel 2014 la chiusura della linea fino al 12 aprile 2015 per consentire l'esecuzione di un manufatto di protezione.

Data la novità del mezzo ferroviario, per la realizzazione fu necessario rivolgersi all'industria straniera: la progettazione, così come il capitale investito, era francese, le locomotive, di rodiggio 1 A 1, giunsero dall'Inghilterra ed erano costruite sul modello delle prime progettate da George e Robert Stephenson, nelle officine Londridge e Starbuk di Newcastle[5]. Il resto dei materiali rotabili era stato invece costruito nel Regno delle Due Sicilie. Il ferro delle rotaie proveniva infatti dalle miniere della Vallata dello Stilaro e fu lavorato nel Polo siderurgico di Mongiana, in Calabria. Le rotaie erano realizzate in ferro battuto, in moduli da 5 metri, per il peso di 25 kg per metro di lunghezza.

La locomotiva che trainò il treno inaugurale, la Vesuvio pesava 13 tonnellate e sviluppava una potenza di 65 CV alla velocità di 50 km/ora, trainando 7 carrozze per un peso complessivo di 46 tonnellate[6]. La caldaia era fasciata da liste di legno pregiato tenute insieme da quattro cerchiature in ottone. Il tender a due assi trasportava sia l'acqua che il carbone. La gemella Longridge aveva poco prima effettuato il treno staffetta.

Per quanto riguarda il tracciato, la pendenza massima della linea era del 2 per mille mentre il raggio di curvatura del tragitto si attestava mediamente tra i 1300 e i 1400 metri


Nel 1939 nella ricorrenza del Centenario venne ricostruito integralmente il convoglio inaugurale e dato che non esistevano più i piani progettuali con le misure la locomotiva venne ricostruita secondo il progetto della Bayard, anch'essa Longridge e solo leggermente differente.
Per festeggiare la ricorrenza, domenica 1° ottobre 2017 al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa è stata organizzata una speciale giornata “porte aperte” ricca di attività ludiche, musicali, enologiche, teatrali e di rievocazioni storiche, alla quale grandi e piccoli potranno partecipare acquistando un biglietto d’ingresso al prezzo simbolico di soli 2 euro.
Anche le Poste italiane hanno voluto ricordare prima il 100º anniversario dell'avvenimento nel 1939 con una serie di 3 valori (20 e 50 cent., 1,25 lire) ed in seguito il 150º anniversario dell'avvenimento, nel 1989 con l'emissione di due francobolli commemorativi, entrambi da 550 lire




Edited by aurora663 - 1/10/2017, 19:03
 
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view post Posted on 8/10/2017, 17:31
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thumb_yello Ciaooo
 
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view post Posted on 23/11/2017, 17:50
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Orto botanico annesso alla reggia di Portici




L’Orto Botanico di Portici è sorto nel 1872, all’atto della fondazione della Reale Scuola Superiore di Agricoltura alla quale venne assegnata come sede il Palazzo Reale di Portici insieme al suo parco ed i suoi giardini.

Anticamente alla Reggia era annesso un parco di circa 36 ha, impiantato su una colata lavica del 1631 ed ottenuto mediante l’esplosione di dinamite e la messa a dimora di lecci già adulti; il parco è oggi dedicato al botanico napoletano Giovanni Gussone.

All’interno del Parco ed immediatamente adiacenti al palazzo furono realizzati due giardini ornamentali di circa 9000 mq che furono trasformati in Orto Botanico da Nicola Antonio Pedicino che ne 1872, fu per primo chiamato alla Cattedra di Botanica della Scuola di Agricoltura.

Dell’impianto originario dei giardini rimangono oggi soprattutto le opere architettoniche costituite dai muri di cinta su cui sono collocati dei busti marmorei; dalla “Fontana della Vittoria”, ornata alla base da fauni e sirene e sormontata da una statua di scavo raffigurante la Dea Flora, l’originale attualmente esposta presso l’Herculanense Museum; dai 16 cassoni che occupano la parte perimetrale del giardino.

Nel 1875 venne pubblicato il primo Index Seminum. Comincia dunque un lungo periodo di feconda attività per l’Orto che viene però vanificata dagli eventi della Seconda Guerra Mondiale che portarono all’occupazione alleata dei giardini ed alla conseguente distruzione di un gran numero di piante.


Nel frattempo, nel 1935, viene istituita la facoltà di Agraria dell’Università di Napoli che sostituisce l’Istituto Superiore Agrario. Dal 1948 ad oggi hanno preso forma dunque le collezioni che è possibile attualmente visitare. Con l’assegnazione di tre riquadri del Parco Gussone, a ridosso del lato interno, l’estensione ha raggiunto i 20.000 mq creando tre aree in cui hanno potuto essere allestiti il palmeto, un felceto con un piccolo laghetto ed uno spazio di circa 1000 mq per le serre riscaldate dedicate alle collezioni di piante succulente.

L’Orto Botanico della Facoltà di Agraria di Portici rappresenta dunque un luogo abbastanza particolare in cui convivono pregevoli testimonianze storico-architettoniche ed importanti collezioni di piante provenienti da diverse zone del mondo.

Negli ultimi anni l’attività didattica svolta ha avuto un notevole incremento, l’Orto è infatti divenuto importante punto di riferimento per quanto riguarda l’educazione ambientale sul territorio campano e non solo, tanto da avvertire la necessità di ampliare l’offerta didattica. A tal proposito vengono proposti percorsi guidati durante i quali il pubblico viene condotto a scoprire le collezioni, i vari adattamenti delle piante all’ambiente e eventuali usi delle stesse.
L’Orto si rende anche promotore di eventi culturali quali MEDITERRANEO E DINTORNI, la mostra annuale di piante ed altro, che si svolge nel mese di maggio e che quest’anno ha tenuto la sua VI edizione, e MED/ARTE e dintorni che si configura come un contenitore in itinere, aperto tutto l’anno, nato per raccogliere nella struttura le arti, in particolare la fotografia, la grafica, la scultura e la letteratura e per consentire al pubblico di passare ancora qualche ora in quest’oasi di tranquillità
 
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view post Posted on 24/11/2017, 19:09

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Interessante ...Io sono di portici...ho letto con maggior piacere.grazie a Aurora
 
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