La prima ferrovia in italia la Napoli Portici
Il 3 ottobre prossimo cadrà il 178° anniversario del viaggio inaugurale sulla prima ferrovia in Italia, la Napoli-Portici.Mi sembra doveroso in quanto sopra citata spendere due parole su una delle ferrovie piu importanti di italia
Era il 1839 quando il sovrano Ferdinando II di Borbone inaugurò il primo convoglio ferroviario della penisola italiana, composto da varie vetture che portavano quarantotto invitati oltre a una rappresentanza dell’armata di Sua Maestà costituita da sessanta ufficiali, trenta fanti, sessanta marinai e svariati musicisti della guardia reale. Dalla stazione napoletana della via dei Fossi, fuori dalle mura aragonesi, si giunse fino a Portici, nei pressi del Granatello dove i Borbone avevano la loro reggia sul mare. Questa innovazione diede il via nel 1840 alla prima fabbrica metalmeccanica d’Italia per numero di operai, quelle officine di Pietrarsa in cui le locomotive venivano forgiate da millecentoventicinque operai, visitato per la sua grandezza dallo zar Nicola I e da papa Pio IX.
La convenzione per la sua costruzione venne firmata il 19 giugno 1836; con essa si concedeva all'ingegnere Armando Giuseppe Bayard de la Vingtrie la concessione per la costruzione in quattro anni di una linea ferroviaria da Napoli a Nocera Inferiore con un ramo per Castellammare che si sarebbe staccato all'altezza di Torre Annunziata. L'anno seguente venne costituita a Parigi la società Bayard & De Vergès, per la costruzione e la gestione della ferrovia, della quale facevano parte l'ingegnere, i suoi due fratelli e l'ingegnere Fortunato de Vergès
Il primo convoglio ferroviario in territorio italiano portava nelle vetture 48 personalità, una rappresentanza militare costituita da 60 ufficiali, 30 fanti, 30 artiglieri e 60 marinai. Nell'ultima vettura prese posto la banda della guardia reale. il percorso venne compiuto in nove minuti e mezzo tra ali di gente stupita e festante.
Nei successivi quaranta giorni ben 85.759 passeggeri usufruirono della ferrovia. Il pittore di corte Salvatore Fergola immortalò gli avvenimenti nei suoi celebri dipinti.
La linea era solo parte di un progetto più vasto: il 1º agosto 1842 veniva infatti inaugurato il tratto diramato fino a Castellammare e due anni dopo, nel 1844, la prosecuzione per Pompei, Angri, Pagani e Nocera Inferiore. Nel 1846 il Bayard otteneva la concessione anche per il prolungamento su San Severino e Avellino
Lo storico tratto ferroviario ha subito nel corso degli anni numerosi danni. La stazione di Napoli Bayard funzionò fino al 1866, quando, in seguito al collegamento con la stazione di Napoli Centrale fu declassata a impianto di servizio.
Nel 1943, essa fu semidistrutta dall'esplosione di una nave, la Caterina Costa, carica di materiale bellico sulla quale si sviluppò un incendio per il quale le autorità cittadine agirono in netto ritardo.
Un crollo parziale della Villa d'Elboeuf di Portici, posta in immediata prossimità con la linea ferroviaria, comportò nel 2014 la chiusura della linea fino al 12 aprile 2015 per consentire l'esecuzione di un manufatto di protezione.
Data la novità del mezzo ferroviario, per la realizzazione fu necessario rivolgersi all'industria straniera: la progettazione, così come il capitale investito, era francese, le locomotive, di rodiggio 1 A 1, giunsero dall'Inghilterra ed erano costruite sul modello delle prime progettate da George e Robert Stephenson, nelle officine Londridge e Starbuk di Newcastle[5]. Il resto dei materiali rotabili era stato invece costruito nel Regno delle Due Sicilie. Il ferro delle rotaie proveniva infatti dalle miniere della Vallata dello Stilaro e fu lavorato nel Polo siderurgico di Mongiana, in Calabria. Le rotaie erano realizzate in ferro battuto, in moduli da 5 metri, per il peso di 25 kg per metro di lunghezza.
La locomotiva che trainò il treno inaugurale, la Vesuvio pesava 13 tonnellate e sviluppava una potenza di 65 CV alla velocità di 50 km/ora, trainando 7 carrozze per un peso complessivo di 46 tonnellate[6]. La caldaia era fasciata da liste di legno pregiato tenute insieme da quattro cerchiature in ottone. Il tender a due assi trasportava sia l'acqua che il carbone. La gemella Longridge aveva poco prima effettuato il treno staffetta.
Per quanto riguarda il tracciato, la pendenza massima della linea era del 2 per mille mentre il raggio di curvatura del tragitto si attestava mediamente tra i 1300 e i 1400 metri
Nel 1939 nella ricorrenza del Centenario venne ricostruito integralmente il convoglio inaugurale e dato che non esistevano più i piani progettuali con le misure la locomotiva venne ricostruita secondo il progetto della Bayard, anch'essa Longridge e solo leggermente differente.
Per festeggiare la ricorrenza, domenica 1° ottobre 2017 al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa è stata organizzata una speciale giornata “porte aperte” ricca di attività ludiche, musicali, enologiche, teatrali e di rievocazioni storiche, alla quale grandi e piccoli potranno partecipare acquistando un biglietto d’ingresso al prezzo simbolico di soli 2 euro.
Anche le Poste italiane hanno voluto ricordare prima il 100º anniversario dell'avvenimento nel 1939 con una serie di 3 valori (20 e 50 cent., 1,25 lire) ed in seguito il 150º anniversario dell'avvenimento, nel 1989 con l'emissione di due francobolli commemorativi, entrambi da 550 lire
Edited by aurora663 - 1/10/2017, 19:03