Le stronzate di Pulcinella

Racconto le terme Stabiane e I furastieri

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view post Posted on 1/2/2018, 05:39
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Come Aurora e come tutti i concittadini di Castellammare sanno, una volta le Terme stabiane si trovavano “fora ‘o cantiere”: proprio di fronte all’entrata principale del Cantiere Navale.
L’interno delle Terme era architettonicamente armonioso e ben proporzionato tra gli spazi coperti e quelli all’aperto. Con pochi angoli e con dei graziosi padiglioni retti da colonne. Niente a che vedere con il freddo e squadrato cemento delle attuali terme.
Quelle preziose acque, che da secoli arrecano tanti benefici alla salute di chi ne fa accorto uso, avevano colà trovato degna residenza. Quel luogo ameno e tranquillo veniva raggiunto al mattino presto da molti stabiesi. Chi vi arrivava a piedi, chi col tram (quando esisteva ancora e che attraversava tutta la città, dalla Ferrovia al Cantiere) o con l’autobus. Ci si andava per curarsi dai veri o presunti acciacchi, ed anche per incontrarsi con gli amici, i conoscenti e magari pettegolare sugli uni e sugli altri, sui risultati calcistici delle “vespe”, cioè dello Stabia, la squadra di calcio locale, della situazione generale del paese e del Cantiere il cui lavoro non sempre era assicurato. Difatti, finito il varo e l’allestimento di una nave, se non se ne impostava subito un’altra si veniva licenziati in attesa di una nuova commessa. Nel frattempo si rimaneva disoccupati, si era “a spasso”, come si diceva. In quei tempi non esisteva la cassa integrazione che poteva alleviare temporaneamente le difficoltà economiche. Si stava “a spasso” e basta. Peggioravano quindi le condizioni delle famiglie interessate a questa situazione, e di conseguenza di tutta la città.
Questa precaria situazione economica, in molte famiglie veniva affrontata col proverbiale “arrangiarsi”, frutto della inventiva di chi è abituato a cercare e trovare una via d’uscita a tutte le evenienze a cui la vita ti mette di fronte (e noi campani in ciò siamo campioni!). Una di queste soluzione era quella di affittare parte del proprio alloggio ai “forestieri” che venivano per la cura delle acque. Ciò avveniva tutti gli anni, fin quando gli stabilimenti termali non furono trasferiti nella attuale sede, scomoda da raggiungere dal centro cittadino, se non si hanno mezzi propri.
Anche se la mia famiglia non era soggetta a questi momenti economicamente critici (e a questo punto mi viene da dire che la nostra situazione era perennemente critica), anche noi per qualche anno abbiamo affittato ai forestieri ma a Torre non a Castellammare (vabbe forse non c entra )
Costoro venivano principalmente dall’entroterra campano: dalle province di Avellino, di Benevento, di Caserta, ed erano anche loro di modeste condizioni economiche e si accontentavano di poco; lo stretto necessario. Noi gli mettevamo a disposizione un letto matrimoniale, che era poi quello dei miei genitori, e l’uso della cucina. Il lettino dove dormivamo io e mio fratello veniva occupato da mio papà e mia mamma e noi due, già abbastanza grandicelli, andavamo a dormire da una zia che abitava poco lontano e non aveva ancora figli. Erano sacrifici sopportabili, perché duravano un paio di mesi.
Ricordo che era mia madre che prendeva l’iniziativa e spingeva verso questa temporanea situazione. Mio padre era contrario, ma poiché tutto… faceva brodo, si adattava.
Per la sistemazione “locativa” di questi forestieri esistevano gli “affittacamere”, che in base alle necessità dei clienti che a loro si rivolgevano li presentava alla famiglia che poteva soddisfare le loro esigenze. Mia madre, che conosceva un paio di questi affittacamere, si raccomandava a loro affinché gli procurassero dei buoni clienti.
A casa mia questa situazione non durò che due/tre anni. Mio padre tutti i giorni, esclusi i festivi, si recava alle Officine Ferroviarie di Portici: partiva al mattino presto e tornava a tarda sera. Al ritorno a casa, il desiderio di stare un poco con noi figli era quasi impedito dalla presenza di questi estranei. Per lui era una frustrazione, quindi un bel giorno (e per noi figli fu veramente un bel giorno: finalmente potevamo stare assieme ai genitori!) decise che il nostro alloggio doveva essere ad esclusiva disposizione della famiglia, e con dolce insistenza portò anche mia madre ad aderire al suo desiderio… e di “forestieri” a casa nostra non se ne parlò più.


Racconti tratti da Libero ricercatore

Edited by Cirowalkers1 - 1/2/2018, 13:21
 
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view post Posted on 4/2/2018, 12:25
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Bravo Ciro bisogna sempre citare la fonte per evitare che venga messa in dubbio la buona fede di voler comunicare qualcosa senza dover far credere che uno scritto sia per forxa nostro....ce ne sono tante di cose scopiazzate che va bene cosi comunque grazie e scusami per non avertelo ricordato
 
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view post Posted on 4/2/2018, 18:58
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Non ti preoccupare scusa tu
 
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view post Posted on 28/9/2020, 15:09
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A Castellammare di Stabia esistono sorgenti di acque diverse circa 28 ma bisogna chiarire alcuni punti... non erano conosciute fin dai tempi dei romani. Nei primi anni di attività dello stabilimento delle Antiche Terme, si sfruttavano sei sorgenti e precisamente: Solfurea, Pozzillo, Media, Media II, Ferrata, Solfurea Ferrata; negli anni 1845-1850 se ne aggiunsero altre due, la S.Vincenzo e la Magnesiaca e poi, nel 1917, l’Acqua Stabia, che venne alla luce in seguito a dei lavori di sistemazione delle sorgenti e scoperta dal medico ufficiale sanitario Dott. Pasquale Moscogiuri. In totale furono nove le Sorgenti definite “Stabiane”. Alla metà del XIX secolo i fratelli Vanacore, proprietari di un fondo attiguo alle Terme, effettuando opere di scavo, ritrovarono diverse sorgenti di acqua minerale di diversa composizione salina. Le nove differenti acque vennero rapidamente emunte dai loro scopritori per fini commerciali. I Vanacore scelsero di denominare le loro acque con nomi estremamente simili a quelli utilizzati per le sorgenti comunali già impiegate a scopi salutari, per sfruttare a loro vantaggio la similitudine. La concorrenza stimolò gli amministratori comunali a stringere accordi con i Vanacore, per una possibile cessione al Comune del fondo. Nel settembre del 1872 vennero stipulati gli accordi di compra-vendita, fu realizzato un progetto di ampliamento dei bagni, che però non trovò realizzazione nell’ immediato. Dopo più di 50 anni i lavori presero ufficialmente il via nello stabilimento termale chiamato allora “Stabilimento dei bagni ed acque minerali”. Le Sorgenti Vanacore andarono così ad aumentare il numero delle Sorgenti interne, che passarono da 9 a 18. Quelle esterne erano dieci e comprendevano due fonti dell’acqua del Muraglione, l’Acqua Rossa, Acetosella, Acidula, Madonna, Ferrata del mulino, Fontana grande, san Giacomo , Madonna terme.
In definitiva le 28 sorgenti erano cosi’ suddivise :

Fonti Stabilimento Antiche Terme

(queste acque agli inizi del Settecento non erano conosciute , insieme in un unico flusso, denominato acqua fetente, alimentavano un mulino per la macina del grano) Pozzillo,Ferrata, Media I, Media II, San Vincenzo Magnesiaca, Solfurea, Solfureo-Ferrata, Stabia.


Fonti Gruppo Vanacore

Ferrata, Media, San Vincenzo, Magnesiaca, Acidula, Solfureo-Carbonica, Muraglione, Solfurea, Solfureo-Ferrata.

Fonti Esterne

Muraglione Dx, Muraglione Sx, Rossa, Acetosella, Acidula, Ferrata del Mulino, Madonna Comunale, Madonna Terme, Fontana Grande, San Giacomo.


Fonte archivio di Castellammare di Stabia a cura di G.P
 
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view post Posted on 28/9/2020, 15:30
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Pulcinella291 Forum

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Trase nu mumento a juoco e di questo chiedo venia, ma spero sia utile a qualcuno, per aggiungere che le acque sono suddivise in tre tipologie di acque per la presenza di sali e minerali in esse contenuti:
Acque solforose:
Stabia
Muraglione
Sulfurea
Sulfurea Carbonica
Sulfurea Ferrata


Acque Bicarbonato Calciche:
Media
Ferrata
Magnesiaca
Pozzillo
San Vincenzo
Acidula

Acque Medio Minerali:
Madonna
 
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