| ... eccoci qua. Dopo cena, tutti o quasi, seduti ai tavolini della ultracentenaria Società Operaia Cattolica a vegia ... il cielo è di un blu morente ma intenso, mentre, a ponente, è rosso fuoco. Le rondini sono ancora in volo a far provviste, tra poco saranno sostituite dai pipistrelli, abili cacciatori di zanzare e dal saggio gufo. La brezza porta profumi di erba tagliata e belati lontani mentre invece, la trattoria, odori più prosaici di lasagne al pesto. I visi sono stanchi ma sereni, rugosi, alcuni poco rasati, altri, più giovani, pronti a partire per nuove avventure ma sempre presenti nel luogo, il piazzale, che li ha visti crescere, giocare, pregare, imparare e diventare piccoli uomini e piccole donne ... Sono rumorosi ma, gioiosi: la scuola sta per finire e la vacanza, speranza di dolce ozio, è alle porte ... sorridono, salutano e partono. Noi restiamo, con i nostri acciacchi, i chili in più, le mani laboriose e le battute ironiche sul governo, u Zena, u Doja, il biliardo, l'orto, i belin di cinghiali e i funghi ... Non ci sono e, non ci potrebbero stare perchè stonerebbero, quelli azzimati e con la puzza sotto il naso, le (presunte) prime donne, quelle sempre in mostra, patetiche controfigure di altrettanto ridicole "super star" . Qui si chiacchera mentre si sorbisce un ghiacciolo all'anice o, alla menta, o mentre si beve una spuma bionda, non c'è posto per bevande o cibi dai nomi esotici ma di poca sostanza ... Qui ... siamo normali
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