Psicosi da trauma: ce la spiega?

Caro Pulcinella,
vediamo per prima cosa si intende per trauma. Etimologicamente il trauma è una ferita (dal greco trayma ). Nel nostro caso la ferita è di tipo psichico e, cioè, riguarda qualcosa che noi abbiamo vissuto e, lungi dall'elaborarlo, dall'accettarlo, dal farlo diventare parte di noi, è risultato una ferita, un insulto alla psiche, qualcosa che è dentro di noi, che noi vogliamo rigettare e non riusciamo a farlo. Ci ha spaventati, ci terrorizza tuttora, ma non possiamo scacciarlo. Un trauma può essere di entità variabile: lieve, moderato, grave, gravissimo; può incidere su una psiche più o meno forte, più o meno matura. Da queste due combinazioni( entità oggettiva del trauma e capacità soggettiva di metabolizzarlo ) risulta la conseguenza sulla psiche stessa. Nei casi più gravi si può avere un cedimento delle forze dell'Io ( la nosta parte cosciente) e si può sviluppare una psicosi, talvolta senza possibilità di ritorno. Anche senza psicosi ( che sarebbe una dissociazione della personalità ), il trauma può assumere connotati di gravità; pensiamo al Disturbo Post-traumatico da Stress ( che fu definito la prima volta per i veterani della guerra del Vietnam ) e che può essere così grave da far perdere l'equilibrio psichico a chi ne soffre, con conseguenze auto o etero-lesive anche importanti: spesso vediamo in tv gente che in conseguenza di un trauma del genere imbraccia un'arma e fa una strage, oppure si uccide, oppure impazzisce.
Il trauma, in definitiva, può essere così offensivo, penetrante, disturbante per chi lo soffre, da alterarne profondamente la personalità. Anche un divorzio, un lutto, un fallimento economico, la propria casa distrutta; tutto ciò che ci sconvolge, che non riusciamo e metabolizzare che ci TRAUMATIZZA, può avere conseguenze devastanti, sulla psiche come sul corpo.
Un caro saluto a tutti da
Winilio.