Le stronzate di Pulcinella

Camminando per la Campania

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view post Posted on 1/4/2021, 16:05
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La meraviglia della valle del Torano.... Piedimonte del Matese vicinanza Letino (Caserta)


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La Cascata del Torano, oltre le apparenze

In questi giorni è stata letteralmente presa d’assalto.
Luogo incantevole e suggestivo dove però il fine ultimo è scattare la foto da postare sui social per far invidia agli altri (e direi a ragione).

Ma andiamo oltre le apparenze.

La cascata del Torano è situata in una forra generatasi principalmente dall’erosione esercitata dall’acqua a discapito di rocce carbonatiche. Tali rocce tendono, lateralmente, ad arretrare lentamente, favorendo l’erosione alla base dell’incisione fluviale e permettendo quindi uno sviluppo verticale maggiore rispetto quello orizzontale.

A primo impatto salta subito all’occhio la superficie quasi perfettamente liscia della cascata. Questa caratteristica non è dovuta all’azione dell’acqua che “liscia” la roccia, bensì alla natura della roccia stessa. Infatti, la superficie della cascata non è costituita da calcari come quelli che costituiscono le pareti della forra, ma da concrezioni calcaree di diversa genesi. L’acqua ricca in carbonati, cascando, perde CO2 tanto che l’acido carbonico contenuto in essa non riesce più a trattenere i carbonati, che precipitano legandosi al Calcio. Si formano quindi delle concrezioni di Carbonato di Calcio (Calcare - CaCO3, quello che si forma sui rubinetti). Tali concrezioni formano una sorta di alabastro carbonatico o dei travertini (questi ultimi generati a causa dei muschi che "catturano" i precipitati).

Altra testimonianza di questo meccanismo sono le concrezioni poste alla sinistra della cascata. Il meccanismo di formazione è analogo a quello della cascata, solo che in questo caso la forma è diversa perché non vi è acqua che scorre direttamente.

Mi preme precisare che ci vogliono diverse migliaia di anni per creare tali spessori di concrezioni e magari, sapere questo dettaglio, porterà i futuri avventori a dedicargli maggiore rispetto…
 
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view post Posted on 5/4/2021, 16:06
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Ad ogni walkers che legge questa rubrica i nostri più sinceri auguri di....


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view post Posted on 6/4/2021, 10:07
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Monte Airola Monte Vico Alvano





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PERCORSO T: Colli di San Pietro (310) – Monte Vico Alvano (642) – Sella di Arola (544) – Monte Comune (875) – Santa Maria a Castello (670) – Capo d’Acqua (531) – Positano (10) .

DESCRIZIONE DELL’ITINERARIO:

Percorrendo la statale Amalfitana n.163 si raggiungono i Colli di S. Pietro (o Colli di Teresinella) e, proprio all’altezza del valico (310m), si prende la stradina che sale a sinistra che conduce all’ingresso del “Parco del Principe” che si attraversa salendo lungo la recinzione a destra. Terminato il tratto asfaltato si percorre un sentiero che, con una pendenza pressoché costante, arriva fino al pianoro posto al di sotto di Monte Vico Alvano (613m) da dove è possibile raggiungere la cima (642m) dove si erge la grande croce e da dove è possibile godere di grandiosi panorami su entrambi i golfi.

Ritornati al pianoro si scende verso la Sella di Arola (544) attraverso un castagneto. Di qui si segue il ciglio del costone roccioso che si affaccia sulla Costiera Amalfitana fino alla successiva piccola sella per poi iniziare la lunga ascesa a Monte Comune (875). Restando sempre in vista del Golfo di Salerno si raggiunge la quota di 850 m e poi, invece di dirigersi verso la parte più alta del Monte, si percorre il ciglio meridionale del vasto altopiano e dopo aver percorso poche centinaia di metri si è già in vista della sella di S. Maria del Castello (670) che si raggiunge in circa mezz’ora di cammino; da qui si prosegue per Capo d’Acqua dove è prevista una piacevole sosta presso il Rifugio Capo d’Acqua. Si prosegue poi per Positano dove avrà in genere ha termine l'escursione


Caimontilattari. It
 
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view post Posted on 8/4/2021, 16:09
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Passeggiata a Praiano (costiera amalfitana)




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Su e giù per Praiano, una scalinata per ogni luogo

E come quei che con lena affannata, uscito fuor del pelago a la riva, si volge a l’acqua perigliosa e guata, così l’animo mio, ch’ancor fuggiva, si volse a retro a rimirar lo passo – Dante

Non si può sbagliare: tutte le passeggiate a Praiano incrociano una scalinata. Il paese ne è pieno, anche perché alcune conducono alla spiaggia di Vettica, un’ottantina di metri più in basso rispetto al centro del paese. Praiano sorge infatti su un promontorio: dalla piazza principale, piazza San Gennaro, si ammira il panorama più completo della Costiera Amalfitana e oltre, da Capri fino al Cilento.

Il nome Praiano potrebbe derivare dal latino Pelagium (mare aperto), ma non c’è certezza. Dai tempi della Repubblica Marinara di Amalfi, Praiano è divisa tra il paese vero e proprio e Vettica, in riva al mare: a monte si dedicavano alla pastorizia e all’agricoltura, a valle alla pesca. Il commercio di prodotti agricoli con la vicina Amalfi e altre località marinare è stato per lungo tempo l’attività principale dei mercanti locali: la torre denominata Assiola del XIII secolo è stata realizzata nei pressi degli attracchi da cui le navi caricavano e scaricavano le merci. A Praiano prosperano fino al 1700 la lavorazione del lino e del filo torto (le retine per i capelli molto diffuse all’epoca) e fino alla fine del 1800 la pesca del corallo. Oggi è un tranquillo borgo con una spiccata vocazione turistica, con hotel, locali e ristoranti aperti tutto l’anno. Sulla spiaggia della Praia, che viene attrezzata nella stagione estiva, ancora ai giorni nostri arrivano le barche dei pescatori che vendono il loro pescato.

Passeggiare a Praiano, tra scalinate e panorami



Le scalinate sono il simbolo di Praiano. Portano e arrivano ovunque, sono indispensabili vie di comunicazione tra le case e lungo gli itinerari turistici. Perdersi sulle scalinate è un piacere, così come immergersi nei sentieri che conducono nei dintorni del paese verso panorami incantevoli. Le passeggiate più famose sono quella di Terramare, quella chiamata dei Panorami e la passeggiata di San Domenico.

La passeggiata di Terramare inizia dalla Marina di Praia: da qui si prende un sentiero scavato nella roccia per giungere, lungo una salita abbellita con lavorazioni in ceramica, alla Torre a mare dove si apre uno dei classici panorami sulla Costiera Amalfitana.

La Passeggiata dei Panorami è un po’ nascosta, ma merita di essere trovata: in direzione di Positano, prima della galleria, inizia la scalinata chiamata Via degli Ulivi che passa sopra Vettica. Imboccata Via Croce si arriva in località Tuocco. Da qui si ammira il primo dei panorami dell’itinerario, da Positano a Capri. Proseguendo si giunge alla Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli dal cui piazzale si apre un secondo superbo panorama sul Golfo di Sorrento. Alle spalle della chiesetta compare il terzo panorama di questa passeggiata, con vista da Praiano al Fiordo di Furore fino a Sorrento e alla costa del Cilento.

La passeggiata di San Domenico, tutta adorna di dipinti e ceramiche, conduce ai panorami quasi spirituali della Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Castro, una passeggiata da fare al mattino presto o nel tardo pomeriggio. La Passeggiata di Grado è molto romantica, inizia in piazza San Gennaro e da via Masa si giunge ad una gradinata che scende al mare e alla Torre di Grado.

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view post Posted on 12/4/2021, 11:44
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Guardiamo in video alcuni percorsi come il sentiero degli dei (Positano)




Scalata del Vesuvio

 
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view post Posted on 12/4/2021, 18:13
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CAPRI






Esploriamo in più tappe

Iniziamo il 1 percorso verso la Villa di Tiberio


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Capri , l'imperatore romano Tiberio non si fece costruire una, ma ben 12 ville . I reperti si trovano sparsi per tutta l'isola, ma sono però solo 3 le ville che hanno conservato la struttura originale ancora visibile: Villa Jovis, Villa Damecuta e Palazzo a Mare. Questo è l'itinerario per visitare le tre ville di Tiberio in una giornata.

Villa Jovis
La prima tappa è Villa Jovis. Dalla Piazzetta di Capri si percorre Via Longano, antica strada caratterizzata da archi e volte imbiancati a calce. Proseguendo per Via Sopramonte si potrà ammmirare il panorama delle tipiche case di Capri con inediti scorci sul mare. Arrivati all'incrocio imboccare Via Tiberio, la ripida salita (non c'è da spaventarsi è lunga solo pochi metri), e seguire sempre la strada principale e le indicazioni per Villa Jovis.
Le ville di Tiberio
Durante il cammino si può sbirciare attraverso i cancelli in ferro battuto per ammirare le ville e i giardini ben curati di cui i proprietari vanno fieri. Dopo circa 40 minuti di cammino si arriva agli scavi.

Immediatamente prima di arrivare agli scavi di Villa Jovis, si può visitare il Parco Astarita, un susseguirsi di terrazze a picco sul mare tra la macchia mediterranea e antichi pini marittimi.

Villa Jovis era una costruzione imponente situata in un posto strategico. Dalla sua posizione si può osservare l'intero Golfo di Napoli, l'isola di Ischia, Procida, la Penisola Sorrentina e il Golfo di Salerno fino alle terre del Cilento.

Villa Jovis - Informazioni pratiche

Come arrivare: a piedi partendo dalla Piazzetta percorrendo Via Longano, Via Sopramonte e Via Tiberio oppure, sempre dalla Piazzetta, Via Le Botteghe, Via Fuorlovado, Via Croce e Via Tiberio. La strada è tutta in salita e il tempo di percorrenza è di circa 45 minuti.
Ingresso: 6,00 Euro. Gratuito per i cittadini UE al di sotto dei 18 anni.
Apertura e orario di visita: Dal 1° Giugno al 30 Settembre aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 19:00 (ultimo ingresso 18:15) - Ottobre: dalle 10:00 alle 17:00 (chiuso il martedì) - Novembre e Dicembre: dalle 10:00 alle 16:00 (chiuso il martedì). Chiusa a gennaio, febbraio e il 25 dicembre. Da ottobre a marzo, in ogni caso, è consigliabile informarsi sugli orari di apertura presso gli info point dell’Azienda del turismo di Capri presenti a Marina Grande e in Piazzetta.
Terminata la visita a Villa Jovis, tornando verso il centro è possibile deviare per via Lo Capo e visitare Villa Lysis, anche conosciuta come Villa Fersen, antica dimora del poeta e scrittore francese Jacques d'Adelsward-Fersen, progettata nel 1905 da Edouard Chimot.
Le ville di Tiberio
Per raggiungere e visitare Villa Jovis si impiegheranno circa 3 ore e per tornare indietro basta ripercorrere la stessa strada dell'andata. All'incrocio con Via Matermania si può decidere per la passeggiata al Pizzolungo oppure tornare in Piazzetta e proseguire con il percorso delle ville di Tiberio.

Damecuta
La seconda dimora di epoca romana dell'itinerario, Villa Damecuta, si trova ad Anacapri, il secondo comune dell'isola.

Per raggiungere Anacapri bisogna prendere l'autobus al capolinea di Capri, a pochi passi dalla Piazzetta, e scendere alla fermata successiva a Piazza Vittoria (fermata del Cimitero). Qui c'è il capolinea degli autobus diretti alla Grotta Azzurra che fermano agli scavi di Damecuta. In alternativa, a Capri prendere un taxi e farsi portare direttamente agli scavi di Villa Damecuta.
Le ville di Tiberio
Gli autobus partono circa ogni 20 minuti, i biglietti si possono acquistare a bordo (se non si è in possesso del biglietto giornaliero) e l'autista saprà indicare la fermata degli scavi di Damecuta. Il tragitto dura meno di 10 minuti.

Per raggiungere le rovine c'è da percorrere a piedi un breve tratto di strada panoramica che arriva nella pineta dove sono situati gli scavi. In fondo al un viale alberato si trova anche un fortino di epoca medievale e un belvedere con vista sul Golfo di Napoli.

Terminata la visita di Villa Damecuta (sono necessarie circa 2 ore complessive) si può tornare ad Anacapri o proseguire per la Grotta Azzurra con la stessa linea di autobus oppure a piedi (circa venti minuti). All'inizio della stradina di Damecuta si trova una piccola e panoramica scorciatoia, in verità un po' dissestata, ma che abbrevia notevolmente il percorso.
Le ville di Tiberio
Arrivati alla piazzetta della Grotta Azzurra, dove c'è anche il capolinea degli autobus, si può visitare la famosa grotta, grazie a un servizio di barche a remi che termina in genere verso le 17,00.

In questa zona si può anche fare il bagno. Ci si può rilassare a Gradola, una piccola e caratteristica insenatura poco frequentata dai turisti e di libero accesso, o lasciarsi coccolare negli stabilimenti balneari con bar e ristoranti specializzati in piatti di mare come Il Riccio e Il Nettuno.

In alternativa, dopo la visita a Villa Damecuta, per un ulteriore itinerario che unisce la visita di una villa romana con il mare cristallino di Capri, ci si può recare ai Bagni di Tiberio, dove è possibile ammirare i resti di un'altra villa imperiale, questa volta sul mare.
Le ville di Tiberio
Per arrivare ai Bagni di Tiberio da Anacapri, si può prendere l'autobus diretto che arriva a Marina Grande (la fermata è nei pressi del Cimitero, capolinea dei bus per la Grotta Azzurra) e scendere alla fermata San Costanzo.

Alla spiaggia si arriva a piedi lungo una piacevole passeggiata di circa 30 minuti. Lungo il percorso è situato il famoso Ristorante Da Paolino, conviene dunque seguire le indicazioni per questo ristorante e una volta arrivati dinanzi al suo ingresso continuare la stradina.

Durante il percorso si costeggiano due campi di calcio. Alla fine del secondo campo di calcio, detto "Campo Vecchio", quando sembra che la strada sia finita, si trovano delle scale. Continuare a camminare e dopo 5 minuti si arriva ai Bagni di Tiberio.

Ai Bagni di Tiberio c'è uno stabilimento balneare con snack bar e un ottimo ristorante, mentre di fronte alla scogliera si trova una piccola spiaggia libera, adatta anche ai bambini.

Il ritorno può avvenire a piedi o via mare, con il servizio navetta fornito dallo stabilimento che in 10 minuti arriva al porto di Marina Grande.

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view post Posted on 13/4/2021, 13:06
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CAPRI
Percorso n 2

Passeggiata del Pizzolungo




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La passeggiata del Pizzolungo si snoda tra una ricca vegetazione mediterranea, ville solitarie e numerose deviazioni che conducono a piccoli belvedere, ognuno con un punto di vista diverso sull'Isola di Capri e sul mare.

La villa più famosa è sicuramente quella dello scrittore Curzio Malaparte, un capolavoro di architettura moderna progettata da Adalberto Libera che si integra perfettamente con il costone di Capo Masullo.

La forma esterna della villa dipinta di rosso pompeiano, un parallelepipedo rettangolo, è rotta dalla scalinata che sale sulla terrazza della copertura. L'interno della villa è dominato da un'ampia sala sulle cui pareti si aprono quattro grandi finestroni, costruiti in modo da offrire in ognuno un diverso panorama sul mare.

La passeggiata può durare dalle 2 alle 3 ore e termina con il Belvedere di Tragara, famoso per la vista sulla baia di Marina Piccola. Poco prima del belvedere si trova un sentiero che permette di raggiungere i Faraglioni e, situati ai piedi dei giganti di roccia, il Ristorante da Luigi e lo stabilimento balneare La Fontelina.

Si torna alla Piazzetta di Capri attraverso via Tragara e le stupende ville che si affacciano sullo spettacolare panorama di Marina Piccola, e quindi via Camerelle, la strada delle grandi griffe.

Dalla Piazzetta è possibile:

Raggiungere le ville di Tiberio.

Passeggiare tra le boutique di lusso.

Visitare i musei di Capri e Anacapri.

A questo punto si può visitare la trecentesca Certosa di San Giacomo e i Giardini di Augusto imboccando Via Federico Serena, una piccola stradina sulla destra, quando si arriva davanti al Grand Hotel Quisisana.

Dalle terrazze panoramiche dei Giardini di Augusto si possono ammirare Marina Piccola, i Faraglioni e i tornanti di via Krupp che si aggrappano alle rocce. I giardini chiudono nel tardo pomeriggio e, in tal caso, vale la pena visitare i sentieri limitrofi, nascosti tra la macchia mediterramea e riparati dai pini marittimi, che sono aperti al pubblico tutto il giorno.

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Il sentiero dei Fortini a Capri

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Sul tratto di costa occidentale dell'Isola di Capri, tra la Grotta Azzurra e il Faro di Punta Carena, si trovano i fortini di Orrico, Mesola (detto anche di Campetiello) e Pino. Queste antiche postazioni militari furono costruiti dagli inglesi nel 1806 ed ampliati dai francesi dopo la presa di Capri, avvenuta ad Orrico il 4 ottobre 1808. Insieme al Fortino del Tombosiello, raggiungibile con una breve deviazione da quello di Pino, e alle torri di Damecuta e della Guardia, i tre fortini costituivano il sistema difensivo dell'Isola di Capri.


La passeggiata che collega i tre fortini può iniziare sia dal Faro di Punta Carena che dalla Grotta Azzurra. Nel primo caso bisogna seguire Via Nuova del Faro, scendere lungo il sentiero che conduce al Fortino di Pino e proseguire verso destra. Chi si trova in località Grotta Azzurra può raggiungere la piazzetta di Orrico, scendere la scalinata che parte dalla strada carrozzabile, visitare l'omonimo fortino e poi proseguire verso sinistra per raggiungere le costuzioni di Mesola e Pino.

Il Sentiero dei Fortini è un percorso spettacolare, sospeso tra il mare, le rocce e la macchia mediterranea, ma durante i mesi estivi può essere particolarmente impegnativo (occorrono circa 3 ore per percorrerlo tutto). Portatevi una buona scorta d'acqua, indossate scarpe comode ed evitate le ore più calde della giornata. Il passeggio è segnalato da punti rossi e da mattonelle informative sulla flora e fauna del luogo.

Come raggiungere il Sentiero dei Fortini
Autobus Anacapri - Grotta Azzurra: scendere alla fermata di Punta Arciera (chiedere all'autista).
Autobus Anacapri - Faro di Punta Carena: scendere alla fermata di Pino (chiedere all'autista).



Fortino di Pino



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Il sentiero dei Fortini
Tra le insenature e le pinete della località Pino si intravede il fortino più importante in termini di dimensioni, presumibilmente edificato su preesistenti fortificazioni medioevali. Come tutte le altre costruzioni militari di Capri ha una spessa muratura a secco, protesa verso il mare per proteggere dal fuoco nemico gli accampamenti retrostanti. Il fortino di Pino possiede una propria casermetta e una cisterna sotterranea raccoglieva l'acqua piovana, ma è anche il luogo ideale per godere dello splendido tramonto che investe il Faro di Punta Carena nelle calde serate estive.

Fortino di Mesola



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Il sentiero dei Fortini
Il Fortino di Mesola è compreso tra quello di Pino e di Orrico. Fu edificato nei primi dell'Ottocento dagli Inglesi sul promontorio del Campetiello (dal nome della famiglia che ne era proprietaria) e tra le sue mura sono state trovate pietre di tufo e lava simili a quelle usate dagli antichi romani. Nei pressi di Mesola si trova l'unico punto di ristoro del Sentiero dei Fortini.

Fortino di Orrico



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Il sentiero dei Fortini
Il Fortino di Orrico è sicuramente uno dei luoghi più significativi per la storia di Capri. Fu proprio in questa località che il 4 ottobre del 1808 Gioacchino Murat attaccò l'Isola di Capri con una flotta di circa 2.000 uomini comandati dal generale Lamarque per strapparla dal dominio inglese. Dal Fortino di Orrico si può raggiungere in pochi minuti Casa Galatà, la strada carrozzabile che porta alla Grotta Azzurra e la vicina insenatura di Gradola dove è possibile fermarsi per un piacevole tuffo in mare.

Fonte città di Capri aproloco. It
 
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view post Posted on 16/4/2021, 12:55
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Bei posti belle scelte 😉
 
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view post Posted on 21/4/2021, 09:49
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Il Passetiello


Godetevi la vista é bellissimo un panorama inimitabile






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Diciamolo subito: non è un percorso per tutti. L'itinerario di trekking ha le sue difficoltà, non molte, ma meglio essere esperti prima di avventurarsi soprattutto se avete problemi con le pendenze e le vertigini.
In origine era una mulattiera utilizzata per lo più dai cacciatori dell'isola che da Capri raggiungevano Monte Solaro. E c'è ancora chi lo fa ma per lo più si tratta di un percorso trekking per esperti che però verranno ripagati ampiamente della fatica!

Si parte all'altezza dalla Località Due Golfi (nei pressi dell'ospedale) ma dopo poco la stradina lascia il campo al sentiero e basta alzare gli occhi verso l'imponente Monte Solaro quasi a picco su di te per scoprire che c'è da salire!
Durante salita il centro di Capri diventa sempre più piccolo e una volta in cima avrete conquistato la vostra vetta e verrebbe quasi da piantare una bandiera in ricordo di una giornata memorabile ma soprattutto di una vista sull'isola senza pari che difficilmente dimenticherete.
E una volta riposati ammirando il panorama potrete trovare un po di ristoro nel delizioso Eremo di Santa Maria a Cetrella costruito su uno sperone del Monte Solaro affacciato su Capri. Volendo si può arrivare al punto più alto dell'isola punto d'arrico anche dalla Seggiovia che collega con Anacapri.

Un solo consiglio importante
Non andateci da soli ma fatevi accompagnare da qualcuno che lo conosce bene. Ci sono guide trekking e associazioni a cui potete rivolgervi.

Durata:
Dalla Piazzetta ci vogliono almeno 2 ore per arrivare su Monte Solaro con calma, molta calma. Ma mettete in conto almeno altre tre ore per proseguire la passeggiata e far ritorno, via Anacapri.

Altri consigli:
Il sentiero va fatto in salita. Una volta sopra vale la pena scoprire la bellezza di Monte Solaro e la valle di Cetrella per poi raggiungere Anacapri, sul versante opposto, da dove far ritorno a Capri in autobus (ma anche a piedi se ne avete ancora!).



Il belvedere di punta cannone


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Anche se il suo nome è dovuto alla presenza di un cannone di difesa messo dai francesi nel 1808 qualcuno la ricorda anche col nome di "Piazzetta degli artisti" perchè ai primi del Novecento questo era il posto preferito da alcuni pittori tedeschi per i loro dipinti.

Si tratta di un sentiero "urbano". Una piccola strada e scale che salgono docilmente vesto il Castello. Prima di cominciare la passeggiata vale però la pena farsi un giro nella zona nota ai capresi come "S. Teresa". Qui c'era uno dei complessi monastici più grandi di Capri. La Chiesa del SS Salvatore (oggi sconsacrata) ne è una testimonianza, così come il piccolo chiostro del Convento delle Teresiane che puoi anche visitare (anche se privato). Appena ti incammini sotto i portici di Via Castello non potrai non notare il pittoresco Vicolo degli Urtanti che segna un po' il confine esterno di quello che un tempo era il grande monastero.

Ora si deve salire verso Punta Cannone. Non ci vuole molto e le scale alla fine non sono così faticose anche perchè l'ultimo tratto è pianeggiante. E proprio lungo viale finale si comincia a vedere una prospettiva del centro di Capri tanto inusuale quanto spettacolare. Pochi metri e arrivi al belvedere di Punta Cannone.

Sei come sospeso a metà tra il mare e il cielo. E davanti ad un panorama che va dal centro di Capri ai Giardini di Augusto, dai Faraglioni a Via Krupp, da Tragara a Marina Piccola. Tutto è letteralmente spettacolare, quasi irreale al punto da sembrare quasi un dipinto ed è forse proprio per questo che la chiamano anche la Piazzetta degli artisti!

Durata: 20 minuti dalla Piazzetta, minuto più minuto meno.

Consigli pratici

Almeno scarpe da ginnastica ma si potrebbe fare anche con i sandali!

Macchina fotografica obbligatoria ma se siete dei pittori organizzatevi, ne vale la pena!











Cittàdicapri. It
 
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view post Posted on 22/4/2021, 08:03
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Giornata Mondiale della Terra 2021. 🌎🌍


Premio GreenCare riunisce in una mappa tascabile 50 aree verdi da promuovere e tutelare: i gioielli green della Campania. 🗺🌳
La GreenMap of Campania Felix è anche un monito per una bellezza che potremmo perdere per sempre, senza le dovute attività di manutenzione e cura.
🌳🌳🌳🌳🌳🌳🌳🌳🌳🌳🌳
La Giornata Mondiale della Terra (Earth Day) è la più grande manifestazione ambientale dedicata al Pianeta e si celebra ogni anno da 51 anni.
È nata nel 1970 per sensibilizzare all'importanza della conservazione delle risorse naturali della Terra: negli ultimi anni è riuscita a mobilitare oltre un miliardo di persone in 193 Paesi.

Come previsto dalle Nazioni Unite, l’Earth Day si celebra annualmente il 22 aprile, un mese e due giorni dopo l'equinozio di primavera.

Il tema dell’Earth Day 22 aprile 2021 e’
Restore Our Earth: ripariamo e riabilitiamo il Pianeta.

L’obiettivo, non è solo sensibilizzare l’umanità sulla necessità di ridurre l’impatto ambientale, attraverso l’utilizzo di processi naturali, l’impiego di tecnologia verde e tecniche innovative, ma anche quello di cercare di rimediare ai danni già compiuti, con l’impegno ad attivarsi in tal senso.

Perché salvare la Terra non è più solo un’opzione, ma una necessità.





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Amici, fateci gli auguri. Oggi nasce la Green Map of Campania Felix, la mappa tascabile dei parchi e giardini della Campania (cartacea e su piattaforma web).

In distribuzione 25mila copie gratuite con un piano di distribuzione che toccherà tutta la nostra regione.

Con il sostegno di Si Impresa – Azienda Speciale della Camera di Commercio di Napoli.

La prima copia è donata al Presidente della Repubblica, onorevole Sergio Mattarella.

Una Green Map of Campania Felix per condurre per mano cittadini e visitatori stranieri alla scoperta del verde urbano, per far conoscere e valorizzare il patrimonio green campano.

E’ il dono che l’Associazione Premio GreenCare Aps e dell’Azienda Speciale Unica della Camera di Commercio di Napoli S.I.Impresa per la ripresa della vita all’aria aperta. Realizzata con il sostegno della Camera di Commercio di Napoli per il tramite della sua Azienda Speciale e dei Mecenati del Premio GreenCare, è editata in 25 mila copie per la tiratura inaugurale e riporterà 50 tra parchi, giardini e riserve naturali della Campania. Tascabile, stampata in italiano ed inglese, i giardini sono divisi per le cinque provincie della Campania e sono anche riportati su una mappa interattiva per una più facile geo localizzazione sul sito www.premiogreencare.org

Le aree verdi sono presentate sinteticamente con immagini, le coordinate per la geo localizzazione, le istruzioni per raggiungerli con le informazioni sui trasporti, gli orari di visita, le principali caratteristiche in tema di alberi monumentali, opere d’arte, servizi: le aree attrezzate per bambini, panchine e fontanelle, luoghi d’ombra e belvedere, posti adatti alla lettura, alla meditazione e per la pratica sportiva.

Molto risalto è dato all’unicità di una regione che, come la Campania, presenta un’ampia diffusione di aree verdi dal valore storico. E’ il caso degli Orti Botanici di Napoli e Portici, i Giardini Pensili del Palazzo Reale di Napoli, il Giardino all’Inglese della Reggia di Caserta, il Giardino all’Italiana della Certosa di Padula, ma anche i giardini dei chiostri monumentali tra i quali la Certosa di San Martino, Santa Chiara e l’Archivio di Stato a Napoli e San Francesco a Sorrento. Un verde molto speciale al quale si aggiunge l’unicità del parco che circonda la residenza napoletana del Presidente della Repubblica (Villa Rosebery). La prima copia è, infatti, donata al Capo dello Stato onorevole Sergio Mattarella.
Vi consigliamo di leggere l'articolo così saprete dove trovarla.
Lunga vita al Premio GreenCare!
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Fonte Premiogreencare. Org vi esorto a leggerlo




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view post Posted on 26/4/2021, 14:32
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MONTELLA(AVELLINO)
LE 4 CASCATE PRESSO IL FIUME CALORE

 
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view post Posted on 29/4/2021, 08:49
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MATESE: Il monte Palombaro e la Grotta del Gesso,






Per questo itinerario che personalmente mi piacerebbe fare ho trovato varie discussioni su ciò che esso rappresenta e prendo a riportare ciò che qualcuno ha potuto scrivere
Si tratta di una particolare grotta dove l'acido carbonico ha sbriciolato la roccia, facendo sembrare le pareti imbiancate o di gesso. Nella grotta è anche presente una sorgente di acqua. Lungo il percorso per raggiungerla si incontrano praterie di aglio orsino e moltissime rocce con fossili del cretaceo.
ATTENZIONE: Il percorso è EEA Escursionisti esperti con attrezzatura. Inoltre anche con una traccia si corre il rischio di sbagliare strada trovandosi in un dirupo, conviene quindi farsi accompagnare da qualcuno che lo conosce. In zona operano le guide di Matese Escursioni.

Quindi inserisco qualche foto che mi è piaciuta ed ha attratto la mia curiosità in caso qualcuno lo abbia fatto può benissimo scrivere sotto a questo post
Grazie in anticipo

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view post Posted on 1/5/2021, 15:29
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Alla ricerca della fontana dei palombi (Matese)





posizionamento: Letino, monti del Matese

percorso a piedi: dalla strada Serramonte di Letino (1040 mt) a campo Figliolo (1106 mt) e fontana dei Palombi (1173 mt) - 10 km circa - 2 h e 30 circa - 300 metri di dislivello - difficoltà media

Scenografie immense, vallate e boschi senza fine, lontani e sporadici piccoli insediamenti abitativi, soprattutto luoghi di passaggio, di momentanea permanenza e soprattutto inaspettate e rigogliose fonti, sorgenti, torrenti ed anche laghetti; tutto ciò offrono i monti del Matese agli attenti visitatori e lenti viandanti.
Ma c'è una precisa zona del Matese che addirittura riesce ad offrire tutti questi aspetti, è il pianoro di Campo Figliolo sulle alture appena al di sopra di Letino e Gallo Matese.
Per raggiungerla raggiungiamo in auto l'abitato di Letino e proseguiamo sulla statale per passo Miralago, abbandonate le ultime case del paese svoltiamo alla prima a sinistra per un viottolo poco visibile in prossimità di una abitazione, la stessa prosegue inizialmente nella stessa direzione della strada statale e conduce in località Serramonte. Svoltiamo dopo pochissimi metri a sinistra ed iniziamo a salire abbastanza ripidamente poi superando un tornante stretto entriamo in una seconda vallate e proseguiamo ora su una sterrata costeggiando il fianco sinistro di una bassa cresta montuosa. Dopo circa 500 metri raggiungiamo un bivio dove parcheggiamo lateralmente anche perchè lo sterrato non permette più la prosecuzione con auto normale. Proseguiamo ora a piedi sulla sterrata di destra in salita, superati un paio di tornanti raggiungiamo un bivio dove andiamo dritto fiancheggiando un pendio abbastanza arido e pietroso da dove però ammiriamo un bellissimo panorama sul lago di Gallo. Rietrando ora verso dei pianori interni dove troviamo qualche pascolo raggiungiamo altri due tornanti, al secondo abbiamo due possibilità, possiamo proseguire lungo la sterrata oppure per tracce di sentiero proseguire dritto, vi riporto di seguito perciò tutte e due le soluzioni.



Iniziamo dal sentiero, raggiunto come detto il secondo tornante andiamo dritto di fronte a noi mantenendo la strada alle nostre spalle, risaliamo il pendio attraversando dei piccoli pianori a terrazzamenti raggiungendo una strana conformazione conica di roccia, qui ci dirigiamo alla destra della conformazione intercettando un sentierino ora in discesa. Lo seguiamo per un 500 metri fino a raggiungere il margine di un boschetto dove ad un poco evidente bivio deviamo a sinistra inoltrandoci in netta discesa nel bosco; cercando di scegliere sempre la via più facile raggiungiamo un sentierino in discesa verso destra, lo seguiamo avendo già lo sguardo nella sottostante valle di campo Figliolo che raggiungiamo nei pressi di una fonte abbeveratoio; da qui seguendo la valle in direzione del flusso in discesa del torrente raggiungiamo il laghetto inghiottitoio, risalendo invece la corrente raggiungiamo le sorgenti di capo d'Acqua e poi lungo la sterrata che si inoltra nel bosco al limite del lungo pianoro, superando dritto il bivio, con arrivo a destra della sterrata che abbiamo abbandonato inizialmente al tornante sovraindicato, perveniamo dopo un centinaio di metri alla famosa fontana dei Palombi. Costruita nel 1911 è molto particolare per le sue vasca scavate nei duri blocchi di pietra.
Ripartendo invece dal tornante sovraindicato e proseguendo invece lungo la sterrata, svoltiamo a sinistra ad un bivio dopo un 400 metri attraversando una bella e riparata radura con uno stazzo ben visibile sul pendio alla nostra sinistra, quindi iniziamo una piacevole discesa nella faggeta passando appena al di sopra delle scroscianti sorgenti di capo d'acqua e ci rimmettiamo sulla sterrata che conduce da campo Figliolo, a sinistra, alla fontana dei Palombi, alla nostra destra! Ovviamente la visita a campo Figliolo in questo caso la svolgiamo in senso opposto.
Il ritorno lo svolgiamo su stesso itinerario nella seconda parte mentre nella prima parte è preferibile tornare lungo la sterrata.









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view post Posted on 7/5/2021, 13:08
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Monti lattari, Trekking alla scoperta di luoghi,storia e miti, percorso via mare con kayak.






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Partendo da Seiano (Vico Equense) si passa sotto l'arco naturale di Punta Scutolo, per arrivare alle piscine naturali di punta Cretella. Questa costa fa parte della dorsale finale dei monti lattari fatta prevalentemente di rocce calcaree, si inizia ad intravedere la piana sorrentina di materiale tufaceo, formatasi circa 30.000 anni fa . Qui ci sono molte grotte sia fatte dall'uomo, sia naturali. Si arriva nel fiordo del Pecoriello per poi arrivare a Marina Piccola di Sorrento qui si può visitare il Ninfeo della villa di Agrippa Postumo 6-7 s. D.C. , e una delle antiche peschiere romane.
Si continua per arrivare poi alla villa di età romana 1° secolo a.c. del console romano Pollio Felice , conosciuta più come i bagni della regina Giovanna. La leggenda dice che la regina Giovanna d'Angiò nelle stanze di questa villa dava sfogo alle sue passioni amorose, per poi dopo l'amplesso, far sparire i suoi amanti nelle acque del mare.
Sono circa 8 miglia marine tra andata e ritorno.
Rigorosamente con un kayak.
 
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145 replies since 6/1/2021, 08:26   18479 views
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