Le stronzate di Pulcinella

Una bella notizia - 11 -

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view post Posted on 1/4/2021, 08:52
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Il mio Desiderio di oggi - 11 libro -
dal 1° aprile 2021 a quann'vo' Dio




Comincia un nuovo libro degli "sfrennesiamienti" giornalieri di Giovanni Keller che,
fino a quando potrò, continuerò fedelmente a propinarvi...
Ma prima di iniziare permettetemi di presentarvi il ritratto del suo autore nel suo aspetto reale,
o almeno com'era nel giorno culmine della sua esistenza... quando definitivamente s'ingujaie cu Pina.

Certo il ritratto è un po' frusto e ammaccatiello, ma credetemi... isso è semp' o stesso!!

e nun è colpa mia!...

Divotamente, il vostro


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view post Posted on 1/4/2021, 09:31
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Licola 1/4/2021





A proposito dell’olio



“Giova’, a proposito dell’olio sull’acqua, ti ricordi il meticoloso? Raccontalo.”



Pina mi ha rammentato di quando andavamo in campeggio alla baia di Riaci, in Calabria.

Tra i vari tipi di vacanzieri che frequentavano quel meraviglioso posto che si affacciava sul mare con una costa alta sotto la quale si apriva una spiaggia ghiaiosa, tra tante famiglie e coppie, venne un giorno un uomo di mezza età con un ragazzino. Si scelsero un posto non distante da noi e subito il signore incominciò ad armeggiare vicino al suo furgone adattato a camper.

Col passare dei giorni notammo che quella di sistemare e lavorare intorno al camper era la sua principale attività, a mare ci andava al mattino presto, non per farsi il bagno, ma per prendere polpi.

Si organizzava con un retino, una fiocina, io l’ho sempre chiamato “o’ forchettone”, ed una bottiglietta di plastica, di quelle che si usano per l’alcool, all’interno della quale c’era dell’olio.

Con la stessa attenzione e cura che usava nei suoi lavori per il suo camper, si organizzava e scendeva a mare, indossando pantaloncini e canottiera. Camminava a pochi metri dalla riva, tra gli scogli, bagnandosi fino alle cosce, e di tanto in tanto spruzzava dell’olio sulla superficie dell’acqua, subito si creava un effetto trasparenza, in quella macchia il mare si appiattiva e si vedeva nitido il fondo, l’occhio abituato lo avvisava della presenza del polpo, scattava la mano armata ed era fatta.

Queste erano le sue vacanze, non lo abbiamo mai visto immergersi completamente in acqua.

Per questo suo modo di fare e per questo suo puntiglioso scrupolo ovviamente lo soprannominammo: “o’ meticoloso”.

Un abbraccio a tutti. Giovanni
 
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view post Posted on 2/4/2021, 10:48
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Licola 2/4/2021





Il peso



Quanto pesa un ciccione? tanto, e quanto pesa un elefante? ancora di più, ed una balena? Non ne parliamo proprio.

Ma quanto potrà mai pesare una piuma? ma che vuoi che ne sappia, non pesa niente …




Ieri Lucio mi ha inviato un video nel quale una deliziosa fanciulla orientale, forse giapponese, crea un’impalcatura di rami in equilibrio tra di loro, partendo da un primo ramo bilanciato dal peso di una piuma; alla fine dell’opera dimostra che la costruzione è tenuta stabile dalla piuma, infatti appena la toglie il tutto si squilibra e crolla.

Ripenso alla farfalla il cui battito d’ali crea uno sconquasso al lato opposto del mondo.

Sono convinto del peso che l’infinitamente piccolo ha sulla mia vita, sono convinto che devo essere attento ad ogni respiro, so per certo che il mio destino è scritto da piccoli segni.

Tante volte purtroppo mi dimentico di questo mio convincimento.

Un abbraccio a tutti. Giovanni
 
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view post Posted on 5/4/2021, 08:48
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Licola 3/4/2021





Vuolsi così …



Qualche giorno fa ho letto, non ricordo dove, tra le mille cose che circolano, tra le mille insulsaggini che vengono immaginate, propagate e sostenute come grandi spiritosaggini, ho letto una considerazione che mi è parsa graziosa: “vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare”, frase dotta che sta ad intendere: “fatti i cazzi tuoi”.


Sed tamen amoto, queramus seria, ludo.

Messo quindi da parte lo scherzo, non dimentichiamoci che “vuolsi” che a Pasqua vengano rispettate certi principi dell’animo, non venite quindi a dirmi che gli impasti, le uova sode o sbattute e mischiate con ricotta, i salumi e i formaggi tagliati per incontrare paste di pane arricchite di strutti e profumate di pepe, non venite a dirmi vi prego che tutta questa attività gastronomico culinaria sia dettata dalla spinta a riempire questo tempo pandemico, non me lo dite per piacere, questa è un’attività che è prepotentemente richiesta da moti ben più profondi, tradizioni culturali, religiose, retaggi familiari, affermazioni di ricette mie migliori delle tue, non uniamo il sacro col profano per cortesia.

Non facciamo di un’erba un fascio, impediamo al covid di depauperarci oltre.

Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare.

Un abbraccio a tutti. Giovanni


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Licola 4/4/2021





Buona Pasqua



Morte e Vita si sono affrontate
in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto;
ma ora, vivo, trionfa.




Le parole della sequenza siano per tutti noi fonte di certezza in una vita risorta dallo strazio che stiamo vivendo.

Buona Pasqua di resurrezione a tutti dal profondo del mio cuore.

Un abbraccio a tutti. Giovanni




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Licola 5/4/2021





Ancora festa



Mentre per le festività natalizie “l’Epifania tutte le feste porta via”, per le ricorrenze Pasquali “apres Paques est fete ancore”.



C’è in effetti la differenza, l’Epifania è considerata festa di precetto per la chiesa cattolica, mentre il lunedì in albis, benché nella sua etimologia conservi un significato religioso, non è ritenuta festa di precetto.

Le feste di Pasqua quindi in termini strettamente religiosi dovrebbero finire con la Pasqua stessa, invece no, il popolo decide che la festa continui.

Ricordiamoci che a Napoli si dice “Natale scurzetelle e Pasqua Mullechelle” ed allora se finite le feste natalizie, sono finite le “scurzetelle”, per Pasqua invece ci sono ancora tante “mullechelle”. E che facciamo? Ci andiamo a fare una bella scampagnata e ce le mangiamo, così possiamo dire, col sorriso malizioso che si compiace del doppio senso, e con un marcato accento partenopeo: “apres Paques est fete ancore”.

Un abbraccio a tutti. Giovanni
 
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view post Posted on 6/4/2021, 14:49
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Licola 6/4/2021





Forse il covid?



… 'A mano
ca teneva 'o bicchiere
s' acalaie chiano chiano
e 'o pusaie ncopp' 'a tavula. Isso stesso
comme si 'o vino 'o fosse risturbato,



Lassamma fa a Dio

Salvatore Di Giacomo




Mi sembra di non aver reagito bene a queste festività, forse mi hanno tirato fuori dal guscio che con l’aiuto del covid mi sono creato.

Esco e vado a messa, partecipo ad un paio di quei pranzi che reggevo così bene e che ora mi spossano, le feste giocoforza mettono in discussione la pericolosa routine nella quale, dopo un’iniziale resistenza, mi sono adagiato.

Bene, ora occorre accelerare l’operazione che qualche giorno fa mi proponevo, scrollarmi di dosso questo fastidio che spesso avverto, devo continuare a vivere prescindendo il più possibile dal virus e soprattutto dalle sue conseguenze.

Un abbraccio a tutti. Giovanni
 
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view post Posted on 6/4/2021, 19:10
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Eccomi e scusate il ritardo.
Prima di tutto la buona creanza: grazie Lucio.
Avete capito che significa avere un amico così? Mi ha pure incorniciato, abiecta iniuria verbis.
Andiamo avanti con l'incontro quotidiano, viaggiamo verso il decimo genetliaco.
Speriamo che il Signore ce ne faccia vedere ancora altri, continuando a rimanere in sintonia ed a volerci bene.
Un abbraccio circolare a tutti. Giovanni

Pullecene', grazie per ospitarci nella tua piazza virtuale.
Ubi maior minor cessat ....
Dove per l'occasione il cessat sarei io ...
Sebasitia', ti abbraccio. Giovanni
 
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view post Posted on 6/4/2021, 20:01
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quello eri tu guaglione... il giorno del tuo matrimonio... ma hai notato che il Cagliostro intagliato che ho messo ad orifiamma per quest'anno...
è tale e quale a te, nel fisico e nel legnoso spirito?...
 
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view post Posted on 7/4/2021, 07:21
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Azzò, m'è ciaccato e m'è medicato, lasciamo stare il naso, ma mo' tengo pure "il legnoso spirito", e va be' ...
 
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view post Posted on 7/4/2021, 11:02
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Caro Giovanni, l'onore ed il piacere di leggerti è tutto nostro.
 
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view post Posted on 7/4/2021, 11:36
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e pecché è un'offesa, Giuvà?... tu sai quanto io ami il legno.
Il cuore saldo della quercia, l'aromatico eucalipto, la mutevole mimosa, l'austero faggio, l'affidabile castagno,
il vezzoso bois de rose, il variegato palissandro, l'artistico olivo, il chiaro, durisimo pero, l'etereo balsa, il mogano possente,
l'umile, servizievole, insostituibile abete, la nobile betulla....

Giuvà, i' t'aggio fatto nu' cumplimento esaggerato per delineare la tua ecletticità spirituale... e tu te lamiente???
 
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view post Posted on 7/4/2021, 17:41
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Ed io ti ringrazio, godendomi la deliziosa descrizione che dai delle essenze.
 
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view post Posted on 8/4/2021, 15:01
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Licola 8/4/2021





Le domande



Le domande che faccio agli altri girano intorno ad un unico fulcro: “chi sei?”.



È un gioco che ormai credo di conoscere, chiedo agli altri per chiedere a me.

Chi sarà mai questo sconosciuto col quale sto convivendo il mio settantacinquesimo anno?

Un po’ per volta imparo a conoscerlo, ricordo le scoperte che ho fatto e che a volte mi hanno lasciato stupito: «Ma allora sono proprio così, sono io quello paziente, io quello che usa la tattica del “pappice con la noce”. Non ci posso credere, la mia costanza mi ha portato dove sono. E chi se lo sarebbe aspettato.»

Ed ecco che col gioco dello specchio ho ricevuto dagli altri la mia immagine, poi di volta in volta ho deciso che era quella l’immagine giusta, quella vera, quella che mi rappresentava, altre volte invece scartavo una sembianza che mi appariva distorta.

Il rapporto con gli altri mi è servito, lo specchio in questa mia esperienza è risultato essenziale, ma raccolgo e poi decido, prendo e scarto.

Ci saranno altri mille modi per procedere, questa volta io sto usando questo metodo.

Un abbraccio a tutti. Giovanni
 
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view post Posted on 9/4/2021, 11:43
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Licola 9/4/2021





A vacante …



“L’Ufficio Primo scriveva, l’Ufficio Secondo rispondeva, quando l’Ufficio Secondo aveva risposto, bisognava comunicarlo all’Ufficio Primo, e la cosa migliore era promuovere un abboccamento diretto; quando l’Uffcio Primo e Secondo s’eran messi d’accordo, si constatava di non poter far niente; così c’era sempre qualcosa da fare.

Da “Un uomo senza qualità” di Robert Musil



“ Se c’è un lavoro urgente in presenza di un lavoro non urgente, sarà il lavoro urgente ad avere la priorità, ma se si presenterà un lavoro più urgente, sarà quello ad avere la priorità nei confronti del lavoro urgente.”

Disposizioni su come regolarsi per le priorità lavorative che un grosso direttore del centro elettronico ci impartì nel corso di una riunione.

Io c’ero.



Il posto era il bar dell’attracco dei traghetti sull’isola di Iona sulla costa occidentale della Scozia, era in agosto, la giornata manco a dirlo grigia e piovigginosa, ci sedemmo agli sgabelli innanzi al banco e rimanemmo in attesa che qualcuno ci servisse una bevanda calda, nella sala non c’era nessuno, al di là del banco tre o quattro fanciulle graziose nei loro camici bianchi si affaccendavano in un tourbillon di vai e vieni, una prendeva lo zucchero e lo poggiava sul banco mentre un’altra lo riponeva dove era stato preso un istante prima, un’altra ancora predisponeva la macchina del caffè e poi correva nel retrobottega, ce n’era poi una quarta che strofinava uno strofinaccio sul piano del banco, pulito e senza alcuna traccia di liquido o molliche.

Gennaro, Enzo ed io ci guardammo e sorridendo ci godemmo la scena.



È sempe ‘o stesso,

nun ce sta niente ‘a fa,

è sempe ‘o stesso,

e tiramm’a campa’.

Un abbraccio a tutti. Giovanni
 
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view post Posted on 11/4/2021, 07:41
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Licola 11/4/2021





A proposito di navigare



«Certo signor Musto»

«Grazie signor Keller»

«Ma va fa ‘nculo Lucio»

«Giuvà, m’è rutt’o cazzo»



Così si fa, questa è la vita di mare, quando si naviga non c’è gerarchia formale, rispetto dei ruoli sì, consapevolezza che il mare è un genitore affettuoso che ti culla, ma all’occorrenza burbero, ti schiaffeggia e ti sballonzola, ti mette alla prova e ti insegna, ti fa riposare e lenisce le ferite con l’acqua salata.

Io guardo il mare vicino a me, ad un tiro di schioppo lo vedo tranquillo o schiumoso, con il colore che di giorno in giorno mi racconta il suo umore, tu quando vuoi guardi dalla tua finestra lo spicchio di azzurro che fu tra le prime cose che mi mostrasti nella tua casa nuova: «Guarda Giovà, laggiù si vede il mare».

Io ero bravo a nuotare sott’acqua, mi sentivo a mio agio, mi muovevo tranquillamente un po’ lasciandomi andare un po’ forzando, tanta acqua su di me e tantissima sotto, volavo.

Tu eri il re dei tuffi, sicuro il tuo stacco, non ti spaventavi e via liscio nell’acqua, penetravi senza schizzare, eri a modo tuo comodo nel tuo gioco.

Io continuo a vedere il sole che va a riposarsi nell’acqua, tu ad un certo punto hai deciso di cambiare e sei andato a vedere quando si sveglia il sole e scintillante di goccioline si stropiccia gli occhi venendo su dal mare.

Un abbraccio a tutti. Giovanni
 
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view post Posted on 12/4/2021, 15:06
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Licola 12/4/2021





Cronotopo



Sono un po’ fissato con certe precisioni. Ho bisogno di misurare, collocare, individuare.

Anche quando parlo, racconto, devo specificare, chiarire, spiegare, come ora sto facendo, come e perché son giunto qui.

Tra queste mie “nzirie”, c’è quella di cercare le etimologie delle parole, scavo, cerco e stamattina mi capita tra i piedi “cronotopo”, non me ne sono accorto subito e quasi ci inciampavo.



Si può dire che le mie considerazioni mattutine siano una sorta di racconto, la sostanza è quella, spesso anche la forma.

Prima di scrivere faccio mente locale: dove? ma non basta, quando? ecco subentra la quarta dimensione, non mi basta specificare con precisione il luogo con le sue dimensioni, devo inserire pure la dimensione tempo ed eccoci giunti al “cronotopo”.

“Per questo la lingua umana è spontaneamente cronotopica, cioè mischia senza ritegno lo spazio col tempo”.

Un abbraccio a tutti. Giovanni

 
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