|
|
| "Mi trovate insolito, stravagante, al limite della follia? Sognatore, forse, si. Ma siamo tutti sognatori. Non riunite il consiglio di famiglia per decidere della mia sorte. Rinunzio a dare l’impulso che volevo dare alla nostra… oh, scusate… alla vostra posizione finanziaria. A morte mia, lascerò intatto il patrimonio che si divideranno in parti uguali i figli delle parole incrociate. E per farmi piacere… ho detto «farmi», badate, non ho detto farvi…Per farmi piacere, me ne andrò al più presto all’altro mondo. Non intendo suicidarmi, non v’allarmate: non voglio lasciare questa macchia infamante in famiglia. L’uomo sa che deve morire e che non c’è niente da fare. Sa pure che non può ritardare la morte, è vero, ma sa con certezza che quando comincia a vivere come un albero, quando passa le giornate sdraiato in poltrona a leggere libri e giornali, la fine non può essere lontana. Di libri e di giornali si può morire. Non vi proibisco di pregare per me, ma vi prego di non proibirmi di pregare per voi."
|
| |