|
|
|  L'appartenenza al bottone è un modo di dire napoletano che stava ad indicare che un individuo era un accolito di una determinata consorteria che poteva essere quasi sempre di malavita .
Tutte le persone appartenenti a questa associazioni avevano un bottone quale segno distintivo e proprio in virtu' di questa loro "aggregazione sociale" pretendevano favori incutendo timore e rispetto.
Col passare degli anni la locuzione "appartene' o buttone" è passata ad indicare le persone appartenenti ad un particolare partito poltico potente o ad una lobby .
A Napoli i tre fratelli De Filippo, in modo alquanto canzonatorio, fantasioso e anche un po' cattivo, erano chiamato 'e figli d' 'o buttone" ma non per il significato locuzione testè enunciata ma per essere figli di Luisa De Filippo, nipote della moglie di Scarpetta e sarta della compagnia. Il capocomico aveva, in camerino, un piccolo divano. Quando, durante una recita, sentiva che qualcosa si risvegliava, appena calato il sipario correva in camerino, si strappava un bottone della giacca, chiamava il portaceste e ordinava che gli mandassero la sarta. Tutti sapevano come si sarebbe risolta la faccenda, su quel tal divanetto |
| | |
